Roma, Scuderie del Quirinale: luci e ombre di Caravaggio (di Vittorio Sgarbi, da "PANORAMA")

Sono passati sessant’anni dalla prima grande mostra sul Caravaggio in Palazzo Reale, a Milano.  Ma del pittore, che restò a Milano fino ai 21 anni, non resta niente in Lombardia. Caravaggio matura compiutamente a Roma, che è la città dalla quale si esprime la sua straordinaria influenza in tutta Europa.  Mitico in vita, la sua influenza fu durevole per circa due decenni dopo la sua morte. In verità, già nel 2005, toccò proprio a me, come presidente del comitato Mattia Preti, riproporre a Milano in Palazzo Reale una mostra sul movimento caravaggesco internazionale dal titolo Caravaggio e l’Europa. Un’occasione straordinaria, motivata anche dal legittimo sospetto che non sarebbe stato più possibile allestire una mostra monografica del solo Caravaggio, tanto da giustificare la fortunata esposizione: Caravaggio impossibile, costituita da sole, benché fedeli, riproduzioni. E invece, non più a Milano, ma a Roma, ecco una grande e ricca mostra di tutto quello che, con difficoltà crescenti, era possibile raccogliere oggi. Una esperienza entusiasmante, anche se corsara, con opere capitali, provenienti dai musei, e altre lasciate nei luoghi dai quali sembrava giusto non sottrarle, perché concepite per quegli spazi e per quegli altari..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "PANORAMA.IT"