Il Battista del Caravaggio è forse un Buon Pastore. Lo dice Mauro Di Vito (dal sito Alibionline)

(dal sito ALIBIONLINE) Non ci sono dubbi che sia uno dei protagonisti di questa strana estate, forse addirittura Il Protagonista, se restringiamo la visuale al mondo della cultura. Il dubbio invece riguarda la sua identità. Chi ha voluto infatti ritrarre - praticamente nudo, accanto a un ovino che gli volta le spalle intento a brucare delle foglie mature di vite - l'omicida e fuggiasco Michelangelo Merisi universalmente noto come il Caravaggio? Semplice: un fanciullo Giovanni, futuro Battista. Au contraire, ribatte Mauro Di Vito, che ha analizzato uno per uno i particolari disseminati nella tela dal pittore. A una (più) attenta analisi queste "spie" parlano chiaro e svelano tutt'altra storia: il presunto Giovannino è invece un Buon Pastore, di paleocristiana ascendenza (in funzione anti-protestante, nientemeno). ALIBI ha intervistato lo storico dell'arte per saperne di più. D: Mancando tutti gli attributi "d'ordinanza" di sua pertinenza, perché ha resistito finora l'identificazione del fanciullo con Giovanni Battista?  R: Come specificato nel catalogo, e come già indicato da diversi studiosi, il dipinto non presenta gli attributi e i simboli distintivi della convenzione che ci permette di riconoscere San Giovanni Battista (indice alzato, pelli di animale, verbasco, agnello, croce, cartiglio con la scritta “ecce agnus dei”, ciotola). La risposta a questa domanda è però cresciuta rispetto al breve dialogo che tratta dell’iconografia, composto a quattro mani da Serena Nocentini e me. Vorrei sottolineare che un'occasione di incontro e confronto .... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SUL SITO ALIBIONLINE