I Cavalieri di Malta e Caravaggio. Da Roma alla Valletta e ritorno (di Michele Cuppone)

Difficile rimanere indifferenti al fascino della storia e le testimonianze melitensi: dietro la scorza di un territorio arido e segnato dalla monocromia della pietra locale nelle possenti fortificazioni e l’edilizia civile e religiosa, si cela un patrimonio storico-artistico così ricco da debordare i ristretti confini isolani. Ambasciatori e promotori primi di tale retaggio, i Cavalieri dell’Ordine di Malta, di cui tale operato è troppo spesso misconosciuto e offuscato da un diffuso indugiare in romanticherie di ‘frati guerrieri’.

Ora, l’immagine più completa è restituita da “I Cavalieri di Malta e Caravaggio. La Storia, gli Artisti, i Committenti”, a cura di Stefania Macioce, la massima studiosa italiana in tale ambito. La sue ricerche ventennali, tra l’altro, hanno riportato in luce episodi legati al soggiorno maltese del Merisi, grazie a importanti scoperte d’archivio, tutte trascritte nel regesto di documenti, fonti e inventari pubblicato dalla medesima nel corso di quest’anno caravaggesco. Che, in appena un anno di permanenza nell’isola, il Lombardo scrisse uno dei capitoli memorabili della sua carriera e per l’Ordine stesso, con una pittura solenne e contemplativa, impostata generalmente sui toni spenti delle terre con misurate accensioni color vermiglio e che, com’era nella sua sensibilità, riverberava le suggestioni che venivano da quell’ambiente. Ne è un chiaro esempio la Decollazione di San Giovanni Battista, la più grande tela mai realizzata e l’unica firmata, nel sangue del martire, che ancora fa bella mostra di sé nell’Oratorio della Co-Cattedrale della Valletta, e probabilmente rappresenta la più elevata espressione della cultura artistica dei Cavalieri. Nondimeno, la loro committenza si rivolse alla maestria del Pinturicchio, Tiziano, Parmigianino, Rubens, Mattia Preti, Piranesi; o ai meno noti Filippo Paladini e Matteo da Lecce, dalle biografie per certi versi affini a quella del Merisi; o ancora a pittori che gli furono più prossimi stilisticamente, quali .... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU CARAVAGGIO400.ORG