CARAVAGGIO, IL NOSTRO AGENTE ALL'AVANA (di Michele Cuppone, da "Il giornale dell'arte")

Roma, Il «Narciso alla fonte» di Caravaggio vola a L’Avana per l’ennesima mostra-fungo: «Caravaggio en Cuba», allestita dal 23 settembre al 27 novembre nel Museo Nacional de Bellas Artes. Al di là dell’inevitabile propaganda politica, qualche perplessità sul reale significato di questo tipo di operazioni è pur lecita se, nella fattispecie, diventano il suggello di un’intesa per la «cooperazione» tra due nazioni, si dice, amiche; scomodare oltreoceano un Michelangelo Merisi (con tutti i rischi che ciò comporta in termini di tutela, conservazione ecc.) per ragion di Stato o, peggio ancora, per «amicizie» fa riflettere.
L’esposizione vedrà per un paio di mesi la nostra Galleria Nazionale d’Arte Antica privarsi di dieci capolavori del caravaggismo italiano e internazionale, inviati nelle Antille «quali ambasciatori della nostra Arte e della nostra Cultura», incluso un autoritratto di Artemisia Gentileschi che non ci sarebbe dispiaciuto piuttosto ritrovare nella mostra milanese monografica di prossima apertura (a Cuba andranno anche l’«Ecce homo» di Giovanni Baglione dalla Galleria Borghese, il «San Giovanni legge a lume di candela» di Gherardo delle Notti, dal Convento di San Francesco a Ripa Grande).
Premesso che non sono noti dettagli sui costi dell’operazione al di fuori delle sponsorizzazioni (a giugno 2010, in occasione di un altro «viaggio» del «Narciso, a Podgorica, in Montenegro, gli sponsor oltre a farsi carico delle spese della trasferta,  si impegnarono a versare al Polo museale romano 40mila euro per il restauro di opere. Il «Narciso alla fonte» fu assicurato per 50 milioni di euro, Ndr ), usare il nostro patrimonio artistico come ..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "IL GIORNALE DELL'ARTE"