QUELLA NATIVITA' DI CARAVAGGIO CHE SI RIVOLGE AGLI UMILI (da Avvenire.it)

L'«Adorazione dei pastori» è una splendida opera del Caravaggio, dipinta nei primi anni del '600 per una chiesa francescana vicino a Messina. Se la tradizione bizantina colloca la scena in un antro oscuro ai piedi di una montagna rocciosa e il Rinascimento la pone in uno scenario principesco fatto di architetture, rovine e splendidi paesaggi, con personaggi dai tratti aristocratici, Caravaggio rappresenta invece la nascita di Gesù in un ambiente semplice, umile. È una stalla, sulla cui parete di fondo si scorgono le masse di un asino e di un bue. Dio non nasce nelle viscere della terra, lontano dagli occhi degli uomini, né in luoghi nobili e sontuosi ma in mezzo al suo popolo, nel mondo dei semplici, dei poveri. La "buona notizia" è rivolta a tutti. Nascere significa essere chiamati, per essere accolti. Venire al mondo è uscire fuori, per un condividere insieme. In un luogo povero, in quanto dove c'è ricchezza non c'è posto per un'accoglienza. E Gesù lo sa bene, se non riesce a trovare un luogo in cui venire alla luce. Dio nasce negli spazi della povertà umana. E ad accoglierlo sono semplici pastori. Gli ultimi, i marginali, coloro che nella società ebraica sono esclusi, separati dalla società ufficiale, sanno riconoscere il Dio della vita. È notte. Tutto è avvolto dalle tenebre, dal silenzio. L'incarnazione avviene nella notte dei nostri fallimenti, frustrazioni, naufragi, come quando sprofondiamo nel non senso. Nei nostri spazi irrisolti, il Cristo nasce. Solo un raggio di luce viene dalla destra del quadro. Caravaggio non dipinge una luce solare che tutto illumina, come nelle icone bizantine, ma una luce sottile che crea contrasto, chiaroscuro, rilievo plastico. È una luce che accarezza volti, vestiti, mani. Tuttavia, crea allo stesso tempo dramma, in cui ci sono decisioni da prendere. Caravaggio non tratteggia figure luminose, come nelle epifanie bizantine, che non gettano ombre, in quanto corpi spirituali, abitati dalla luce. Le scelte del vivere quotidiano non avvengono sotto una luce solare che rende tutto evidente e chiaro, come i falsi profeti di tutti i tempi possono fare credere. C'è piuttosto tensione, dolore, sofferenza. Il chiaroscuro delinea la profondità e la drammaticità di una consapevolezza di vita che si mette in gioco e non accetta semplificazioni. Nella Natività, le figure emergono dal fondo cupo, scuro, di tenebra. La nostra natura umana è fatta di ambiguità, contraddizioni. La vita è lotta, è un campo di battaglia. L'intensità del chiaroscuro rivela il dilemma continuo tra vita e morte, tra peccato e redenzione,...... CONTINUA A LEGGERE SU AVVENIRE.IT

E SE IL MATTEO DI CARAVAGGIO NON FOSSE LUI? (di Marco Vallora da LaStampa.it)

Un saggio mette in dubbio che nella Vocazione il santo sia davvero quello che finora si è creduto. Ecco perché.

Un attimo, lettore! Possiamo convenire con te che, tra deliro-attribuzioni, lunari e pataccate; finte-copie tardive, spacciate però, mercantilmente, per autentiche; vispe agnizioni settimanali, per cui ogni stagione si regala il suo nuovo, immaginario pseudo-Caravaggio, parto-isterico di prezzolati, che sognano la facile tribuna della notorietà; al solo nome di Caravaggio, è legittimo tu voglia voltar pagina e fuggir via. Ma questa è una proposta diversa e più intrigante, perché per certi versi funziona proprio per mettere in discussione le nostre «idee ricevute» e capire che la storia dell’arte è un percorso in perenne cammino e non c’è bisogno di frugare gli abbaini dei ferrivecchi, per tornare a ragionare saggiamente d’interpretazione critica e scoprire qualcosa di «nuovo». Magari entro le viscere di un capolavoro iper-conosciuto, iper-analizzato, iper-visitato, come la Vocazione di san Matteo, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma. Attenzione: non che si voglia disattribuire, questa volta, il grande telero a Caravaggio (che sarebbe una bella bufala!) o cambiare le date in tavola (ché per fortuna son noti ormai i documenti giusti della commessa, confutando tante illazioni critiche) ma provandosi a «disattribuire» un personaggio, Matteo, quello che tutti, avvicinandosi al buio della Cappella Contarelli, son convogliati a ritenere (per diceria secolare, da Bellori a Baglioni a Sandrart) esser lui, quello più in vista: affascinante, ben abbigliato, in primo piano cinematografico (avrebbe scherzato Longhi) tutto agghindato dalle truccatrici, per accogliere il bacio salvifico della luce di Dio. E se invece (e non per capriccio, ma per fonde meditazioni critiche ed iconologiche e liturgiche ecc. ecc.) si provasse a scivolarlo, quale pedina, sulla scacchiera ormai decotta dell’acquiescenzia critica? Secondo una formula dubitativa che suggerisce: «E se Matteo fosse quell’altro?»........CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO DI MARCO VALLORA SU LASTAMPA.IT

AL MUSEO CROCETTI (Roma) ARRIVA CARAVAGGIO

In data 7 Gennaio 2013 presso la prestigiosa sede inizierà la mostra in omaggio al Merisi con la presentazione del volume “Caravaggio o della Vulgata” di Daniele Radini Tedeschi.

Il Museo Venanzo Crocetti in Via Cassia 492 in Roma aprirà il nuovo anno con una mostra d’arte contemporanea dal titolo “Omaggio a Caravaggio tra epifanie e epifenomeni” a cura del M°Gianni Dunil nell’ambito della quale verrà presentato, in data 7 Gennaio ore 17.30, il volume appena uscito “Caravaggio o della Vulgata” di Daniele Radini Tedeschi, edito De Luca Editori d’Arte. Varie saranno le opere presentate alla rassegna molte delle quali presentano una rivisitazione in chiave moderna dei temi caravaggeschi; dall’astratto al figurativo, dalla pittura alla scultura fino alla fotografia. Si darà spazio, quindi, a quei movimenti di avanguardia e di sperimentazione, espressione artistica più innovativa, a confronto con il figurativo classico. Il tema sarà la risultanza tra le spinte innovatrici attuali e quelle tradizionali, di cui Caravaggio fu al contempo portatore e distruttore, creando una contrapposizione tra rivoluzione e evoluzione nell’arte. 

Il titolo della mostra riflette una giusta contrapposizione tra le epifanie nell’arte- ossia ricordi che affondano alcuni nella tradizione altri nella singola coscienza e sensibilità dell’artista- propugnando quella tendenza alle Belle Arti e non considerando queste ultime un “Hortus conclusus” e gli epifenomeni che riflettono la constatazione per l’artista di come l’arte non sia più essenza ma determinazione di una società in continuo sviluppo. Trovano spazio quindi opere che sono il frutto di circostanze sociali e economiche, il riflesso della situazione storica. Artisti in mostra: Patrizia Murazzano, Jucci Ugolotti, Adriana Montalto, Nazzareno Tomassetti, Giordano Ernesto Sala, Marcello Sassoli, Giovanni Iovene, Emanuela Fera, Maria Rita Ridolfi, Wanda Nazzari, Silvana Abram, Laura Longhitano Ruffili, Donata Lombardi, Gabriela Costachè, Aurora Mazzoldi, Lucia Ida Viganò, Francesca Guetta, Mario Caddeo, Annunzia Fumagalli, Antonella Spinelli, Alessio Serpetti, Luigi Di Santo, Barbara Pazzaglia, Antonella Scaglione, Maria Carletti, Marzio Andreucci, Ivana Castelliti, Margherita Piccioni, Giovanni Puledda, Giovanni Muccitelli, Silvia D’Onorio, Giovanni Angelo Solinas. La mostra durerà fino a data 17 Gennaio 2013

Riceviamo e pubblichiamo: "UNA DOMANDA AL PROF. MAURIZIO CALVESI" di Adriana Conconi Fedrigolli


Domanda al prof. Maurizio Calvesi:

"Ho ascoltato con molta attenzione il Suo “Caravaggio – La luce sulla tela” nel cd distribuito dalla La Repubblica e da L’Espresso. In avvio alla Sua dissertazione sull’artista sottolinea come il quarto centenario della nascita sia stato celebrato erroneamente nel 1973 e che “(…) studi successivi soprattutto miei e di Mia Cinotti hanno potuto verificare una realtà che poi è stata confermata dai documenti che Michelangelo Merisi detto il Caravaggio era nato a Milano e nel 1571, due anni prima (…)”. RingraziandoLa di cuore per tutti i Suoi studi illuminati e illuminanti che mi sono stati da guida. mi stupisce come non abbia citato il nome di chi realmente e fisicamente ha trovato l’atto di battesimo: “Il documento «preciso e inequivocabile» è emerso il 14 febbraio (giorno di san Valentino) nell'Archivio Storico Diocesano di Milano. Ed è sorprendente sapere che a scoprire la chiave di questo enigma non è stato né uno storico dell'arte di lungo corso né un archivista di professione, bensì un brillante ex manager in pensione con la passione per la storia dell'arte, la paleografia e la diplomatica. Vittorio Pirami, 67 anni, pistoiese che vive in provincia di Milano, è un signore alto, atletico, coi capelli candidi e fluttuanti come quelli di Albert Einstein. Nella vita professionale si è occupato di grande distribuzione e ha lavorato per il gruppo Fininvest. Nel tempo libero, e soprattutto in occasione della pensione, si è messo a coltivare con molta serietà e determinazione la storia dell'arte e l'archivistica, frequentando come uditore l'Università Statale di Milano per seguire, tra l'altro, le lezioni del professor Giulio Bora, grande esperto della Milano borromaica”. (M.CARMINATI, Caravaggio da Milano, Il Sole 24 ore, 24 febbraio 2007) Da ultimo sottolineo che il padre di Caravaggio non era maestro di casa dei Marchesi Sforza. Il padre era muratore, forse Lei l’ha confuso con il nonno materno, Gian Giacomo Aratori, agrimensore della nobile famiglia. Penso che se avesse citato il nome di Vittorio Pirami nulla avrebbe tolto ai Suoi eminenti studi, ma avrebbe dato il doveroso riconoscimento a chi lo meritava. L’avrebbe fatto felice. Pensi che dono che avrebbe potuto elargire? 

Adriana Conconi Fedrigolli

IL MITO DI CARAVAGGIO NELL'ARTE CONTEMPORANEA IN MOSTRA A FRASCATI

Dal 1° dicembre al 7 aprile 2013 alle Scuderie Aldobrandini le opere del maestro interpretate in chiave moderna. Venticinque artisti di oggi fanno i conti con un grande maestro del passato, Caravaggio.
Le Scuderie Aldobrandini di Frascati, in provincia di Roma, ospitano dall’1 dicembre fino al 7 aprile 2013 la mostra «About Caravaggio. Visioni & illusioni contemporanee» nella quale le opere di Caravaggio sono interpretate in chiave moderna. L’esposizione, presentata dalla soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Lazio, in collaborazione con la provincia di Roma, il comune di Frascati e Munus e curata dalla soprintendente Anna Imponente, è articolata in una selezione di trenta lavori. Pone l’accento sulla «ricezione» delle opere di Caravaggio nell’immaginario collettivo, filtrata da alcuni protagonisti della pittura moderna e della migliore sperimentazione contemporanea di ambito internazionale.
Il mito caravaggesco, generato dalla travagliata biografia dell’artista del Seicento e dalla percezione del tratto rivoluzionario del suo lavoro, ha determinato la trasformazione delle sue opere in vere e proprie icone globali. Dipinti come il «Narciso» (1597-1598), il «Bacchino malato» (1593-1594), la «Canestra di frutta» (1595-1596), la «Medusa» (1597-1598) e la «Deposizione nel sepolcro» (1602-1603) sono opere divenute parte di un patrimonio visivo condiviso che nell’atto creativo riemerge nella coscienza dell’artista. In alcuni casi si tratta di citazioni dirette, in altri di spunti tematici .... CONTINUA A LEGGERE SU LASTAMPA.IT

Presentazioni del libro "IL DEMONE ALL'OMBRA DI CARAVAGGIO" di Nicoletta Retico

Nel mese di dicembre 2012 sono previste delle presentazioni del libro "IL DEMONE ALL'OMBRA DI CARAVAGGIO" di Nicoletta Retico. Saranno proiettati i più importanti dipinti di Caravaggio ed esposti alcuni tondi della Medusa, dalla copia d'autore alle rielaborazioni artistiche, opere dell'autrice.

Un libro di narrativa, storia, teatro, poesia e opera d’arte insieme. I soggetti dei quadri di Caravaggio, le cui immagini a colori rielaborate artisticamente dall’autrice ingemmano alcune pagine, prendono vita e si raccontano, tessendo trame tra le quali spunta la leggenda del pittore più famoso dal XVII secolo ad oggi: Michelangelo Merisi.

Il libro ha appena vinto il Premio Nazionale "L'Autore" e sarà pubblicato e distribuito dalla Firenze Libri.  Al momento è un'autopubblicazione dell'autrice con il sito editoriale de La Repubblica e L'Espresso ed è disponibile a questo link: www.ilmiolibro.it


Questo il calendario attuale delle presentazioni previste:
  • 5 dicembre - Sala Ruspoli del Comune di Cerveteri - ore 17.30
  • 7 dicembre - Sala degli Specchi del Comune di Frascati (Rm) - ore 17.30
  • 13 dicembre - Biblioteca "Peppino Impastato" di Ladipoli (Rm) - ore 17.30

"CORPS ET OMBRES" : LA RICCA ESPERIENZA CARAVAGGESCA DI MONTPELLIER. La mostra che ha chiuso i battenti il 14 ottobre, fa ora tappa a Los Angeles e poi a Hartford.



Un'occasione che in Francia non capita spesso, e risulta pure unica per pregio, è la mostra caravaggesca con duplice sede a Montpellier (Caravage et les caravagistes du sud) e Toulouse (Le caravagisme du nord); qui, ci si dedica alla prima e di più forte richiamo sezione. 
L'esposizione è meritevole già per l'eccezionalità dei prestiti, grazie ad uno speciale organismo intermuseale: 74 opere (133 in totale fra le due città) di cui ben nove Caravaggio e per di più fra quelli meno itineranti (come la Negazione di Pietro). Ambienti ariosi e ben illuminati (anti-caravaggescamente, e in controtendenza a mostre che si preoccupano più della conservazione delle opere), con limitate fasce di rispetto che consentono una visione ravvicinata e l'esercitarsi dell'occhio su un fare pittorico del nostro meno familiare (vedi la Flagellazione di Rouen), apparato didattico di sala – e targhe esplicative per ciascun quadro!, sia pure quasi inevitabilmente ripetitive sui temi ricorrenti – equilibrato e ineccepibile, e soprattutto scientemente sgombro da sottesi iconologici che spesso personalizzano troppo la lettura di un'iconografia e la cura di una mostra. 

Sei qui le sezioni di Corps et Ombres. Caravage et le caravagisme européen: Caravaggio, naturalmente in apertura, tele fra le più riconosciute come autografe con la copia finsoniana della Maddalena; Le prime conversioni, con la sintetica anteprima Baglione-Borgianni-Gentileschi (quest'ultimo, figlia compresa, ampiamente rappresentato) e un Leonello Spada che il museo – c'è chi può! – vanta di aver potuto acquistare di recente; I francesi a Roma attorno a Manfredi, Vouet e Valentin fra tutti, per una sezione patriotticamente la più nutrita; La tentazione caravaggesca, con un'onda lunga che si trascinerebbe fino alla metà del secolo XVII, ma la tentazione qui talvolta pare più quella di chi vuol vedere a tutti i costi un'influenza del maestro (che non può esservi banalmente per scelta di temi/composizioni e qualche contrasto luministico); Da Napoli a Siviglia, unificando e sviluppando le due forti esperienze partenopea e ispanica, chiaramente riconduce a Battistello e Ribera, portando fino a de Zurbarán e Velázquez; Il caso singolare di Georges de la Tour, con il contraltare del "Caravaggio francese" chiude idealmente e in maniera azzeccata la ricca esperienza del visitatore. Seguono ulteriori salette dedicate in particolare a, ça va sans dire, la nazionale cappella Contarelli, e applicazioni interattive di camera oscura, corps (manichini modellabili) et ombres appunto. 
Qualche appunto su inattesi artisti 'minori' portati alla ribalta caravaggesca (Assereto o De Bellis non ne sono certo frequentatori assidui), e selezione per forza di cose dettata anche dalle offerte museali messe in sinergia; comunque – almeno qui – nessuna spoliazione dalle chiese locali, anzi inserite in un percorso extra di visita teso intelligentemente a valorizzare il territorio. Ma soprattutto, pare più di proposito che – si vuol sperare – per beata ignoranza d'oltralpe, la convinzione senza possibilità di appello del più tradizionale arrivo del Merisi a Roma nel 1592: nella bibliografia aggiornata all'anno corrente, nemmeno una citazione del serio e fondamentale lavoro presso l'Archivio di Stato di Roma che sposta in avanti quella datazione. Sostanzialmente, la mostra è promossa e, di più, qualcosa potrà pure insegnare da queste parti, dove il marchio Caravaggio più spesso si usa. Ed abusa. 

(Michele Cuppone, Roma, 10 ottobre 2012)

Mostra a Los Angeles dall'11 novembre al 10 febbraio 2013: "CORPI E OMBRE: CARAVAGGIO E LA SUA EREDITA'" (fonte: AISE.IT)

LOS ANGELES - "Corpi e ombre: Caravaggio e la sua eredità": è la mostra che sarà inaugurata domenica 11 novembre e che resterà aperta fino al 10 febbraio 2013 al LACMA di Los Angeles. 

La mostra è organizzata da LACMA, Musée Fabre de Montpellier Agglomération, Musée des Augustins de Toulouse, Wadsworth Atheneum Museum of Art, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. L’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610) viene presentata attraverso una scelta di otto capolavori, rappresentativi dell’evoluzione del suo stile pittorico. Caratterizzati da una forza espressiva realistica e rivoluzionaria, i lavori di Caravaggio danno prova di una vita intensa, fuori dagli schemi e raccontata talvolta con i caratteri della leggenda. 
Insieme a questi dipinti, l’esposizione presenta anche un’ampia selezione di lavori di circa 20 artisti italiani, spagnoli, francesi e olandesi che testimoniano l’eredità dell’artista, giunta sino alla fine del XVII secolo ed oltre. La mostra in effetti esplora i lavori dei cosiddetti "Caravaggisti", generazione di artisti europei che nel XVII secolo fu fortemente influenzata dallo stile del Caravaggio. La mostra riunisce più di 50 opere, tra cui una serie di lavori del maestro, mai esposte prima in California. "La fama di Caravaggio (1571–1610) – scrive il curatore J. Patrice Marandel, - è cosa recente. 
Un centinaio di anni fa il suo nome non sarebbe figurato tra i grandi pittori della scuola italiana: Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Tiziano", "considerati i pilastri della pittura italiana". Ma, prosegue, "oggi Caravaggio è diventato un artista le cui opere... CONTINUA A LEGGERE SU AISE.IT

"Caravaggio, una spiritualità tra fede, fanatismo e blasfemia" (di Paolo Gallinaro da Mediani.it)

Tra le pagine ancora da scrivere della storia dell'arte italiana, vi è quella del carattere spirituale di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Molte le ipotesi che si possono avanzare, tra cui il suo rapporto con il misticismo degli Oratoriani. 

È risaputo che Caravaggio non fu un santo, ma anche che non fu un uomo senza Dio. Ribelle, scontroso, aggressivo e allo stesso tempo profondamente religioso, l’artista ha a lungo impegnato gli storici dell’arte per scoprire quale fosse il suo preciso orientamento spirituale. Molti i pareri contrastanti e i dubbi irrisolvibili, tanto che, ancora oggi, la spiritualità dell’artista resta un mistero. Per molti studiosi Michelangelo Merisi fu tra i maggiori artefici della restauratio religiosa che coinvolse l’Europa subito dopo il Concilio di Trento; per altri, invece, il pittore lombardo fu legato soprattutto alle correnti pauperistiche nate a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento; mentre per i suoi contemporanei Caravaggio fu semplicemente un blasfemo. Sembrerebbe un rompicapo, ma nella sua arte, in effetti, c’è chi ha voluto vedere attuate tutte le direttive ... CONTINUA A LEGGERE SU MEDIANI.IT

27 novembre: Dialogo su "Caravaggio e il linguaggio dell'arte" tra Rodolfo Papa e Graziano Perillo

Martedì 27 novembre 2012, ore 19.30 – 20,30, all’interno della “Settimana culturale della filosofia" il Prof. Rodolfo PAPA (Accademia Urbana delle Arti di Roma) dialoga con il relatore il prof. Graziano PERILLO (Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma) su "CARAVAGGIO E IL LINGUAGGIO DELL'ARTE"

Il Corso ha luogo a Roma presso la Rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza (Palazzo della Sapienza), in Corso del Rinascimento 40, nei pressi di Piazza Navona.

Ai partecipanti presenti ad almeno due terzi degli incontri del ciclo triennale sarà rilasciato un Attestato di partecipazione (corrispondente a 3 ECTS – CFU per eventuali accreditamenti accademici e/o formativi). PER ULTERIORI INFORMAZIONI CLICCARE QUI

Mostra: "CARAVAGGIO E SEUS SEGUIDORES"

E' disponibile on-line l'intero e corposo catalogo della mostra "Caravaggio e seus seguidores" che sta riscuotendo un grosso successo in Brasile. Contiene, tra l'altro, una nuova attribuzione, un San Giovanni Battista, accolta anche da Maurizio Calvesi.

"Bentornato Caravaggio": la convention chiude positivamente i battenti sul raduno 2012 ma diventa un'incontro fisso per gli anni a venire e apre la porta dell'"Archivio su Caravaggio a Caravaggio"

BENTORNATO CARAVAGGIO: Un evento alla quale senza esitazione hanno aderito e partecipato nomi di assoluto prestigio che portano le loro opere nella città per celebrare tutti insieme Caravaggio.




Chiusi i battenti del “Bentornato Caravaggio”, un evento che ha scritto una bella pagina della storia delle cerimonie dedicate al grande Maestro e che ha aperto la porta alle nuove iniziative di Decima Musa Caravaggio. Un risultato che era già nell’aria fino dal giorno dell’apertura quando il pubblico numeroso ha atteso la compagnia teatrale che ha sfilato in costume fino davanti le porte del Palazzo Municipale e che dopo il fatidico “Bentornato caravaggio” ha aperto le sale che ospitavano l’esposizione. E già dalla prima sala l’originalità dell’esposizione ha colpito il pubblico. Un vero e proprio “salotto” dove si potevano vedere le immagini di spettacoli teatrali, film, balletti e tableaux vivants, opere realizzate da Balletto del Teatro di Torino, l’Associazione Showbiz, Cesare Capitani, Fondazione Fodella, Una visione no stop davanti alla quale le persone potevano sedersi e degustando il “caffè del Caravaggio” la nota ditta bergamasca che dal Maestro oltre al nome, ha preso alcune immagini dei suoi dipinti e con un tocco elegante di modernità ha realizzato le splendide confezioni di cialde. E tanto per rimanere in tema enogastronomico non sono mancati i suggerimenti culinari, dai celebri “veli di cipolla” dello Chef Iaccarino del Don Alfonso di Napoli e dello Chef del Caravaggio Restaurant di New York al Cocktail Caravaggio di Cucinaconoi. Tutto comunque con un comune denominatore, raccontare Caravaggio. E se nella prima sala Caravaggio viveva in TV, nella sala consiliare, per celebrare il Maestro sono arrivati da ogni parte d’Italia. Le più note firme dell’editoria italiana Bolis, Corponove, Innocenti, Logart Press, Nutrimenti, Newton Compton, l’Asino d’oro e gli autori Francesca Santucci e Anna Maria Panzera che hanno esposto i loro testi, di E-ducation.it del gruppo dell’Archivio Scala che ha presentato le sue applicazioni multimediali,e poi ancora Egizio Trombetta con le interviste ai più grandi critici d’arte, il Comune di Montale e Mariano Pastore con le loro mostre e ricerche, la Fondazione Extroart che si sta battendo per riportare un Caravaggio, Caravaggio400 con il suo blog utile guida dell’evento. Nella sala tutto parlava di Caravaggio perfino la musica di sottofondo, una delle composizioni di Rino Capitana dedicata appunto ai grandi mastri d’arte e a ricordare l’infinita bellezza e dolcezza dei suoi dipinti, una tela raffigurante un particolare del “Riposo dalla fuga in Egitto” realizzata specificatamente per l’evento da My Collection. Ma se testi e video è quanto ci si può aspettare da un’esposizione, la terza sala offriva al pubblico qualcosa di davvero originale. Sei splendide opere fotografiche di Renato Marcialis, in arte Caravaggio in cucina, e i meravigliosi oggetti d’arte a grandezza naturale, la Coppa del “Bacco” e le caraffe delle due “Cena in Emmaus” accompagnati dai testi e realizzati da Munus, la cui attività è rivolta alla gestione dei beni culturali e dei servizi museali, all'ideazione ed organizzazione di mostre ed eventi. Ma Bentornato Caravaggio, un evento firmato da tanti nomi davvero autorevoli non finisce qui. In attesa della seconda edizione della convention, Decima Musa Caravaggio per la Città di Caravaggio sta preparando una grande iniziativa, l’apertura di un Archivio storico, un centro permanente con apertura al pubblico, che raccoglie e conserva notizie e materiali su Michelangelo Merisi, che organizza meeting e seminari al fine di educare e guidare verso la lettura delle sue opere, che favorisce la conoscenza delle sue opere attraverso testi ma anche mezzi multimediali. E proprio a proposito di questo mezzo, l’iniziativa riserva una grande sorpresa, una novità che oltre a rendere l’Archivio unico in Europa, restituirà alla Città gli onori delle origini del grande Maestro. COLLEGATI A BENTORNATOCARAVAGGIO

6 ottobre 2012: Proiezione del video "CARAVAGGIO XXI: TABLEAUX VIVANTS"

Sabato 6 ottobre alle ore 10:00, presso la Sala conferenze del MART (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto) e nell'ambito della 23a Rassegna del Cinema Archeologico di Rovereto verrà proiettato il video dello spettacolo "CARAVAGGIO XXI: TABLEAUX VIVANTS". 
Le proiezioni fanno parte del programma della sezione speciale "Archeologia e società" che affianca il programma principale del Festival che rappresenta uno dei più importanti appuntamenti europei dedicato alla documentaristica e cinema di tematica archeologica.



Da Guercino a Caravaggio. Sir Denis Mahon. 100 anni di vita e di studio attraverso il ‘600

E’ la mostra che Sir Denis Mahon aveva ideato per la ricorrenza del suo centesimo compleanno. Aveva sognato poterlo festeggiare assieme ai dipinti che lo avevano accompagnato nel corso della sua vita, scegliendo personalmente ogni singolo quadro, come si fa per gli amici di una vita. Il suo sogno si concretizza dal 18 settembre al 20 gennaio, ad un anno dalla sua scomparsa, grazie alla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Beni Culturali, la società diretta da Roberto Celli cui Sir Denis aveva affidato la realizzazione di tutti gli eventi espositivi ideati negli ultimi anni di attività, con la preziosa collaborazione del Trustee della Fondazione Mahon, con l’imprescindibile sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri. Ad ospitare la storica rassegna, curata da Mina Gregori e Daniele Benati, sarà il Piano Nobile di Palazzo Reale. Ovvero il luogo che aveva ospitato la grande rassegna dedicata a Guercino curata da Sir Denis Mahon nel 2003. “Questa mostra – afferma Mina Gregori - è prima di tutto un omaggio a un grande gentiluomo della storia dell'arte, che con inimitabile tratto e, insieme, con britannica concretezza ha profondamente influito sulla riconsiderazione del primo Seicento. Ma è anche la rappresentazione di valori come il pubblico interesse, l’onestà intellettuale,.... CONTINUA A LEGGERE SU ARTE.IT

VERMEER A ROMA: ORA E' SFIDA CON CARAVAGGIO (dal Corriere della Sera)

Vermeer e Caravaggio. Il confronto è inevitabile, in una città come Roma. Basterebbe banalmente partire dal «contenitore», cioè le Scuderie al Quirinale. Oggi il misterioso Maestro di Delft già sfiora 70 mila prevendite. Nel 2010 la grande rassegna su Michelangelo Merisi chiuse a 600 mila biglietti staccati. Lo spiega bene Mario De Simoni, direttore generale dell’azienda Palaexpo: «Dopo Caravaggio, con Vermeer quest’anno proponiamo l’altro volto del realismo nel ’600». Roma in Caravaggio è notoriamente onnipresente: la committenza, la fede, il potere temporale del Papa. In Vermeer (convertito cattolico) c’è invece la vita quotidiana di tipico stampo olandese, quindi protestante: «La stradina di Delft» è l’esempio più evidente, poi le scene domestiche, i silenziosi ambienti raccolti. Un occhio romano appena un po’ allenato (basta davvero poco) coglie quei tagli di luce, per esempio dalle finestre, che ti riportano per istinto proprio dalle parti di Caravaggio. Un bel parallelo tra Grandi sull’immaginifico palcoscenico di Roma. Chissà chi vincerà alla fine il venalissimo duello al botteghino...  (articolo di P. Conti dal "Corriere della Sera - Cultura" del 27 settembre 2012)


Come leggere la “Parola dipinta”: una lettura della fede nella deposizione del Caravaggio

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Molte delle opere conservate nei Musei Vaticani, sono davvero “Parola dipinta”, comunicazione del messaggio evangelico attraverso le immagini. Ma bisogna sapere come leggerle. A meno di un mese dall’apertura dell’Anno della fede, ci facciamo guidare nella lettura di due capolavori della pittura italiana dal direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci. 

ANTONIO PAOLUCCI-Direttore Musei Vaticani:
I quadri che vedete rappresentano tutti episodi della storia dell’Antico e del Nuovo Testamento, ma sono anche uno straordinario capolavoro di catechesi, di dottrina, spiegata attraverso le figure. Prendiamo un quadro famoso, che tutti conoscono… la cosiddetta deposizione di Caravaggio, che sta qui, forse uno dei quadri in assoluto più celebri di Roma. Dipinta da Caravaggio circa nel 1602, 1603. Quel quadro si trovava in origine, era stato dipinto per una cappella della Chiesa Nuova. Doveva essere la pala d’altare di una piccola cappella. Raffigura appunto Gesù, schiodato dalla Croce e che sta per ricevere i riti funerari. Intorno ci sono i personaggi storici della passione e morte di Cristo, quelli che conosciamo tutti. E lo mettono su una grande lastra di marmo. Di solito le guide dicono che questa è la copertura del sepolcro. Questo non è esatto. Probabilmente quella che vedete è quella che i romani chiamavano il lapis unzionis, cioè la pietra dell’unzione, perché i personaggi che stanno intorno a Cristo, i suoi parenti e amici, stanno compiendo, nella rappresentazione di Caravaggio, il pietoso rito comune a tutte le culture del Mediterraneo, non solo gli ebrei, ma anche i greci e i romani, della purificazione del corpo del morto prima di calarlo nel sepolcro. La cosa che fa capire come dietro ci sia una riflessione catechetica e teologica formidabile ..... CONTINUA A LEGGERE SU "CANTONUOVO.EU"

Brasile - Rousseff accoglie Caravaggio a Planalto

Continua con successo la traversata di Caravaggio in America Latina. Dopo il pieno di pubblico al "Museu de Arte" de São Paulo - oltre 160 mila visitatori in quasi due mesi di esposizione -, la mostra "Caravaggio e i suoi seguaci" e' pronta a sbarcare a Planalto, sede della presidenza della Repubblica brasiliana. E ad accogliere la rassegna, alla cerimonia di presentazione prevista per venerdì 5 ottobre alle 11, ci sarà il capo di Stato Dilma Rousseff, che in una recente manifestazione ufficiale aveva elogiato pubblicamente la mostra. Un "fuori programma" spinto dal grande successo di pubblico, dall'interesse personale della stessa Rousseff e realizzato grazie alla pronta risposta dell'Ambasciata d'Italia in Brasile e del ministero dei Beni culturali che hanno concesso a Caravaggio una tappa a Brasilia prima di spostarsi a Buenos Aires dove sara' ospite del Museo Nacional de Bellas Artes, dal 25 ottobre al 31 dicembre. L'esposizione visibile sino al 14 ottobre è composta da sei tele di Caravaggio tra cui la celebre "Medusa Murtola", e rappresenta un'altra vetta nel profilo della ricca rassegna "Momento Italia-Brasile 2011/2012".

SPECIALE: Intervista di Egizio Trombetta a Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli



(Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli sono gli autori dell'e-book  "Giovane Caravaggio, le cento opere ritrovate. La scoperta che rivoluziona il sistema Merisi")


D: Sono passati più di due mesi da quando fu data la notizia delle vostre ricerche. Potreste raccontarci in sintesi quando nasce questa avventura, quale indizio vi ha convinto ad investire sulle ricerche?

R: Lo studio di Caravaggio, da parte di entrambi, è iniziato anni e anni fa. Ci pareva che questo pittore – così grande, ma non totalmente inquadrabile - manifestasse tanti lati oscuri, pur nella sua estrema modernità che si circostanzia nella drammaticità dell’istante, nell’irreversibilità dell’atto, con una pittura così drammaticamente scabra o cinematografica che pare che ogni fotogramma novecentesco sia imbevuto da quelle distanti radici. La parte romana era stata messa a fuoco da decine, se non centinaia, d’indagini, particolarmente fruttuose sotto il profilo dello studio dei dipinti. Restava aperta la questione lombarda. Cercare il dna di un grande pittore, enucleandone la nascita artistica e il primo sviluppo, significa capirlo nelle scelte della maturità. Il ragionamento da cui siamo partiti è semplice. Non esiste pittore che, durante gli anni di formazione, non sia stato costretto a misurarsi con il disegno. Il disegno è basilare, e nessuno – specie nel passato – poteva sottrarsi a questa pratica, la prima, l’elemento fondante. Esistono trattati didattici dell’epoca, come quello di Bernardino Campi (Parer sopra la pittura, 1584), che illustrano la necessità della pratica disegnativa e le modalità con le quali gli allievi si devono accostare al foglio: prima, iniziando a copiare i disegni o le opere del proprio maestro o dei grandi, poi mandare a memoria ogni immagine attraverso la registrazione profondamente incisiva che è permessa dal coordinamento dell’azione mano-mente; poi recuperare i volti o le parti disegnate, introiettate nella mente, interpretando le fonti. L’analisi delle norme di insegnamento – e l’obbligo dell’apprendimento, in un’epoca di “violenza didattica” - non permette di ipotizzare che Caravaggio non avesse mai disegnato, durante la propria gioventù, in una bottega, come quella di Peterzano, dominata dalla pratica del disegno ..... CONTINUA A LEGGERE L'INTERVISTA SU CARAVAGGIO400.ORG

"PERCHE' VISITARE CARAVAGGIO" - Intervista a OTTORINO PELLEGRI (di Egizio Trombetta)

di Egizio Trombetta – Ottorino Pellegri, in un’intervista, ci spiega le ragioni di una visita a Caravaggio. Pellegri ha partecipato alle ricerche insieme al professor Gruppioni per le spoglie mortali di Michelangelo Merisi. 

26.09.2012. CARAVAGGIO. Mi sono sempre chiesto quale fosse il momento più adatto per la pubblicazione dell’intervista a Ottorino Pellegri. Bene, credo che il momento sia arrivato. Il 30 settembre prossimo, nella Città di Caravaggio c’è “BENTORNATO CARAVAGGIO”, una manifestazione dedicata al pittore milanese nell’ambito di “Io, Caravaggio” a cura di Decima Musa Caravaggio. BENTORNATO CARAVAGGIO è esibizioni dal vivo, degustazioni e un Concorso, tutto questo per dimostrare come e in quanti modi il Maestro e la sua Arte continuano a vivere nel mondo. Il dottor Ottorino Pellegri è un pezzo di storia dell’odierna città di Caravaggio. Incontrato negli antichi locali dell’ex convento quattrocentesco di San Bernardino, Pellegri si concede per l’intervista all’interno del museo navale “dr. Ing. Ottorino Zibetti”, di cui ne è il direttore. Perché Caravaggio merita una visita? Ottorino Pellegri non ha dubbi: ”le ragioni di una visita sono tante”. Durante l’intervista Pellegri rivela di aver sposato una discendente del Merisi, da li a passare alle ricerche svolte del professor Gruppioni ..... CONTINUA A LEGGERE L'INTERVISTA E VEDI IL VIDEO SUL BLOG DI EGIZIO TROMBETTA

«Bentornato Caravaggio» L'arte del Merisi al municipio (da L'Eco di Bergamo")

Tutto ormai pronto per «Bentornato Caravaggio», l'evento di domenica 30 settembre a Caravaggio. Realtà e persone di luoghi diversi, provenienti da tutta Italia e anche dall'estero, che con la loro attività, per passione o per semplice interesse contribuiscono alla diffusione dell'Arte di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Alle 15.30 si apriranno le Sale del Palazzo Municipale completamente destinato all'evento e si potrà vedere in quanti modi diversi il grande Maestro e la sua arte continuano a vivere nel mondo. Applicazioni per iPad, libri, interviste ai maggiori critici d'arte, ricette culinarie, creazioni artistiche, composizioni musicali, fotografie enogastronomiche e poi ancora balletti, spettacoli teatrali e opere cinematografiche, tutto rigorosamente intitolato a Caravaggio. Una vetrina alla quale senza editazione hanno aderito e partecipano nomi di assoluto prestigio che portano le loro opere nella città per celebrare tutti insieme Caravaggio. E non mancano le curiosità. L'evento si aprirà infatti con “un Caffè con Caravaggio” una Degustazione gratuita di caffè. E se per le strade della città o nelle sale ai visitatori capitasse di incontrare un oscuro personaggio ... niente paura! E' uno strano pittore che si aggira nel borgo in ..... CONTINUA A LEGGERE LA NOTIZIA SU "'L'ECO DI BERGAMO"

«Caravaggio, causa per danni» Blindati i disegni del Castello (dal Corriere della Sera)

Il Comune pronto a denunciare il pool di ricercatori che hanno annunciato di aver scoperto 96 bozzetti 

MILANO - La chiave del giallo può essere stata trafugata, riprodotta e consegnata nelle mani sbagliate. I ricercatori che hanno intravisto Caravaggio nei bozzetti del Fondo Peterzano hanno diffuso il sospetto con questa boutade: «Abbiamo visitato gli archivi diverse volte, anche se fuori dall'orario di ufficio, accompagnati da altre persone». Cosa? Studiosi carbonari, intrusi. Allarme. I fantasmi del Castello Sforzesco hanno davvero scardinato i sistemi di sicurezza del Gabinetto dei disegni? No, ma è bastato il timore a far scattare le misure d'emergenza. L'assessore alla Cultura Stefano Boeri ha fatto sostituire tutte le serrature ..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SUL SITO DEL "CORRIERE DELLA SERA"

IL CARAVAGGIO DISTENEBRATO DA FABIO SCALETTI (Recensione del libro di Michele Cuppone)

Orientarsi tra gli scaffali in libreria in cerca di una valida monografia caravaggesca, nel miglior compromesso tra divulgazione e scientificità, non è cosa di immediata soluzione. Ma senza dubbio la scelta è premiata tirando fuori il “Caravaggio” di Fabio Scaletti (Greco & Greco).
Subito evidente il taglio originale nel formato snello ma denso di contenuti, e in un'agile lettura anche per l'assenza di note, che d’altro canto non dà conto dei vasti e lunghi studi di base (comunque poi richiamati in bibliografia). Presente peraltro un contributo inatteso su abiti e tessuti nei quadri, osservati nelle loro molteplici valenze.
Il cuore del lavoro è costituito dalle schede, che in una pagina ciascuna condensano esemplarmente, distenebrando (per usare un termine qui ricorrente e caratterizzante), vicende storiche, disamine tecnico-stilistiche, letture iconografiche e simboliche. Ognuna si allaccia alla precedente anche per rimarcarne la successione cronologica, con passaggi narrativi consoni allo Scaletti scrittore, ma che mai assumono toni e derive tipici delle biografie romanzate. E i quadri sono sempre, anche in via ipotetica, legati alla vicenda umana.  L’autore si vorrebbe considerare ancora un restrizionista (e a ragione) con 76 capolavori selezionati, non senza strizzare l’occhio ..... CONTINUA A LEGGERE LA RECENSIONE SU CARAVAGGIO400.ORG

Il ''Sacrificio di Isacco'' di Caravaggio esposto a Legoli (Pi)


Dopo il successo del progetto “Caravaggio, Caravaggini & Co”, realizzato l’anno scorso e che ha visto il paese trasformarsi in un Museo a cielo aperto, Michelangelo Merisi torna protagonista a Peccioli con il progetto “La notte di Caravaggio”: nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Giusto del piccolo borgo medievale di Legoli, verrà esposto “Il Sacrificio di Isacco (a lume di notte)”, capolavoro realizzato dal grande maestro nel 1602 e scoperto da Maurizio Marini nel 1989 (opera esposta poi in grandi mostre curate da storici dell’arte quali Denis Mahon e Mina Gregori). 
Peccioli conferma così la sua passione per la grande arte, in particolare per Caravaggio: nel 2011, infatti, la Città è stata teatro di una installazione artistico urbana sempre a cura dell’arch. Bartalini, con l’allestimento di grandi affissioni che riproducono la celeberrima Medusa e una serie di opere dei caravaggeschi toscani, che ancora oggi adornano il centro storico. La Fondazione Peccioli per l’Arte, unitamente al Comune di Peccioli e alla Belvedere Spa, si fanno dunque promotori di un’iniziativa originale: un’unica opera, esposta in una chiesa raggiungibile solamente a piedi, passando nello scenario incantato del borgo medievale di Legoli. “Il Sacrificio di Isacco (a lume di notte)”, proveniente da una raccolta di Napoli, passò per una vendita di Christie’s a Roma ..... CONTINUA A LEGGERE LA NOTIZIA SU NOVE.FIRENZE.IT

Da Guercino a Caravaggio. Sir Denis Mahon. 100 anni di vita e di studio attraverso il ‘600

E’ la mostra che Sir Denis Mahon aveva ideato per la ricorrenza del suo centesimo compleanno. Aveva sognato poterlo festeggiare assieme ai dipinti che lo avevano accompagnato nel corso della sua vita, scegliendo personalmente ogni singolo quadro, come si fa per gli amici di una vita. 
 Il suo sogno si concretizza dal 18 settembre al 20 gennaio, ad un anno dalla sua scomparsa, grazie alla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Beni Culturali, la società diretta da Roberto Celli cui Sir Denis aveva affidato la realizzazione di tutti gli eventi espositivi ideati negli ultimi anni di attività, con la preziosa collaborazione del Trustee della Fondazione Mahon, con l’imprescindibile sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri. 
Ad ospitare la storica rassegna, curata da Mina Gregori e Daniele Benati, sarà il Piano Nobile di Palazzo Reale. Ovvero il luogo che aveva ospitato la grande rassegna dedicata a Guercino curata da Sir Denis Mahon nel 2003. L’Italia, culla del Barocco, è stata sempre nel cuore di Sir Denis a tal punto da prevedere un importante lascito delle opere della sua collezione anche alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, arricchendo così di eccezionali capolavori il nostro paese per un valore totale di 50 milioni di euro. Come ha detto Nicholas Penny, direttore della National Gallery di Londra,

Mostra " I BARI A CONFRONTO" - dal 29 settembre al 7 ottobre a Santa Maria Tiberina (PG)


Dal 29 settembre al 7 ottobre 2012, a Monte S. Maria Tiberina (PG), presso il Palazzo Museo Bourbon del Monte, si terrà la mostra “I Bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del cardinale Francesco Maria del Monte”. 

L’esposizione mette a confronto uno straordinario, inedito dipinto di Caravaggio recentemente ritrovato, raffigurante, appunto, “I Bari”, replica autografa della tela posseduta dal cardinale Francesco Maria del Monte (oggi conservata al Kimbell Art Museum di Forth Worth, in Texas) ed una sua copia coeva, anch’essa inedita. 
Entrambe le opere provengono da prestigiose collezioni private e ciò accresce ulteriormente la preziosità e l’unicità dell’evento. Del dipinto di Caravaggio, esposto al pubblico per la prima volta, sarà possibile apprezzare anche le fasi tecniche e costruttive, grazie alle indagini non invasive effettuate per l’occasione e che verranno esposte a fianco del dipinto. 
La mostra sarà anche l’occasione per affrontare il difficile rapporto che legò la figura del cardinale del Monte al giovane Caravaggio sul finire del Cinquecento e per ammirare opere, per la maggior parte inedite, di artisti attivi in quegli anni a Roma, di cultura affine a quella di Caravaggio o impegnati a fornire risposte diverse al provocante naturalismo del grande maestro lombardo. Il Comune di Monte Santa Maria Tiberina, la Libera Accademia di Studi Caravaggeschi, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, Enti promotori, hanno affidato la mostra a Pierluigi Carofano, docente ..... CONTINUA A LEGGERE LA NOTIZIA SU ARTSLIFE.COM

E' appena uscito "Il demone all'ombra di Caravaggio" romanzo di Nicoletta Retico ambientato tra i quadri del Caravaggio


Un libro di narrativa, storia, teatro, poesia e opera d’arte insieme. I soggetti dei quadri di Caravaggio, le cui immagini a colori rielaborate artisticamente dall’autrice ingemmano alcune pagine, prendono vita e si raccontano, tessendo trame tra le quali spunta la leggenda del pittore più famoso dal XVIII secolo ad oggi: Michelangelo Merisi.
Caravaggio non lasciò che poche parole autografe, per lo più risultanti dai processi o riportate dai biografi suoi contemporanei. Non aveva bisogno di parole, la pittura era divenuta la sua lingua, facendo propria la lezione di Annibale Carracci che asseriva che i pittori dovessero parlare solo con le mani. Così nei suoi dipinti condensò, insieme al proprio rivoluzionario pensiero, trame di racconti e drammi teatrali, ritraendo modelli presi dalla strada, amici pittori e prostitute, che più volte entrarono e uscirono dal suo studio e dalle sue tele per inscenare altri personaggi, assumere pose diverse e raccontare ogni volta una nuova vicenda.
Qui dentro protagoniste sono le loro storie, quelle dei modelli che, raccontandosi, rivelano a tratti anche brani della leggendaria vita del pittore, illuminandone i momenti bui, intersecando le loro esistenze di bari, osti, commedianti, zingare, cortigiane e garzoni con quelle di personaggi illustri (Beatrice Cenci, Galileo Galilei, Giordano Bruno, papi, cardinali, marchesi, cavalieri,…) e con la grande storia di quel secolo incredibilmente denso di eventi e cambiamenti epocali in ogni ambito, il 1600, che tra queste pagine scoprirete essere quanto di più simile al nostro.

Da questo romanzo è germinata la sceneggiatura teatrale in tre atti dal titolo “Il Cavaliere, la Morte e il Tempo” il cui copione è stato elaborato con Massimo d’Alessandro.

Al momento il libro è disponibile sul sito editoriale del gruppo L'Espresso - La Repubblica  www.ilmiolibro.it e presso le librerie Feltrinelli.  Da settembre l'autrice inizierà le presentazioni, il cui calendario sarà visibile sul suo sito www.nicolettaretico.it

MINA GREGORI, TRA CARAVAGGIO E GIACOMO CERUTI (intervista di Egizio Trombetta dal "Giornale dell'arte")

Professoressa Gregori, durante la recente conferenza stampa di Leno di presentazione della scoperta nel fondo Peterzano di cento disegni attribuiti a Caravaggio, finita in polemica nei confronti del giornalista de «La Stampa» Marco Vallora, lei è stata menzionata da Maurizio Bernardelli Curuz, uno dei due scopritori [conAdriana Conconi Fedrigolli, Ndr]. 

Sono completamente al di fuori di questo episodio. Consiglio a tutti di polemizzare in modo pacifico e di avere dei dialoghi più che delle polemiche. Possiamo anche avere delle opinioni diverse che possono essere utili a capire meglio il problema, ma non creare delle risse. 

Lei ha affermato: «Il realismo rappresentato dalle serpi aggrovigliate sulla testa di Medusa mostra chiaramente il carattere inquieto di Caravaggio». C'è sempre tanta passione quando si discute sul pittore. L'inquietudine di Caravaggio sembra trasmettersi a tutti coloro che se ne occupano. Perché? 

Ma perché era un pittore che si mise contro a quella che fu la cultura tradizionale. Quindi fu già in polemica, fu in polemica vivente. E certamente l’inquietudine viene trasmessa. 

Il 6 agosto dello scorso anno ci lasciava il professor Maurizio Marini… 

Era un uomo che amava moltissimo questo soggetto, ha dedicato tutta la sua vita e ha fatto un libro di riferimento per tutti, grazie a tutto quello che ha raccolto, notizie, elementi sulle opere di Caravaggio. Questa sua dedizione noi non possiamo dimenticarla, .....  CONTINUA A LEGGERE L'INTERVISTA SU "IL GIORNALE DELL'ARTE"

Il San Francesco ‘dal’ Caravaggio nel Museo dei Cappuccini (di Michele Cuppone dal Giornale dell'Arte)

(foto Michele Cuppone) 

Di tanto in tanto, una buona notizia caravaggesca e per la capitale in particolare. Con l’apertura del nuovo Museo dei Cappuccini si rende finalmente visibile il «San Francesco in meditazione»troppo a lungo celato tra le mura conventuali dell’Immacolata Concezione in via Veneto, se si eccettuano rare uscite per mostre. L’opportunità dunque ben si contestualizza in un percorso che muove all’insegna dei valori di cultura e spiritualità francescana attraverso documenti e testimonianze di varia natura – manufatti artistici, volumi a stampa e manoscritti, paramenti liturgici e arredi sacri, semplici oggetti di uso quotidiano, pressoché tutto realizzato dagli stessi frati – avvalendosi pure di innovativi mezzi multimediali e interattivi (pur non sempre pertinenti e taluni perfezionabili) specie laddove si ripercorre la storia dell’Ordine con maggiore riguardo alla Provincia Romana, nel solco di un messaggio sempre attuale rinnovatosi sino ai nostri giorni grazie anche a figure come San Pio da Pietrelcina e Padre Mariano da Torino. Forte elemento di richiamo resterà certo la suggestiva Cripta, singolare architettura che un (altro) genio «stravagante» ideò con i resti mortali dei frati, ora accessibile solo entro il percorso museale, ma recuperandone il corretto senso di percorrenza. Il visitatore, nell’itinerario cadenzato dalle sezioni espositive, può cogliere in definitiva quei principi di pauperismo e religiosità cappuccina ben esemplificati ..... CONTINUA A LEGGERE SUL "GIORNALE DELL'ARTE"

Il bel libro di Anna Maria Panzera, "Caravaggio, Giordano Bruno e l'invisibile natura delle cose" ora disponibile anche in versione EBOOK




Oltre alla versione cartacea è da oggi disponibile anche la versione in formato EBOOK su vari siti (amazon, bookrepublic, bol, ibs, etc.) il bel libro di Anna Maria Panzera, "Caravaggio, Giordano Bruno e l'invisibile natura delle cose". Di seguito i links ali sto Amazon:


Caravaggio, Giordano Bruno e l'invisibile natura delle cose (formato cartaceo)

Caravaggio, Giordano Bruno e l'invisibile natura delle cose (formato ebook)

“Se per Bruno e Caravaggio immaginare, vedere esteriore e visione interiore erano la vita stessa, come e in che misura ciò avvenne? Il libro della Panzera è la risposta a tale quesito”, afferma il professor Claudio Strinati, autore di una delle due prefazioni assieme al filosofo Michele Ciliberto, per il quale l’autrice si avvicina a “un tema antico con occhi nuovi”.  Indagata nelle sue più profonde motivazioni etiche, estetiche ed epistemologiche, la questione del rapporto tra il pensiero di Giordano Bruno e l’arte di Michelangelo Merisi da Caravaggio, forse tra le più dibattute dell’intera storia dell’arte italiana, si dipana in 180 pagine chiare ed intense. Un rapido affresco storico introduce il volume che si addentra poi nelle opere degli autori, cercandone i punti di contatto, “ma sempre restituendoli alle rispettive identità”, dice nell’introduzione Anna Maria Panzera che intitola il secondo, fondamentale capitolo “Vedere e dipingere: vista degli occhi e visione interiore”.  Caravaggio e Giordano Bruno non hanno lasciato reciproche testimonianze di una conoscenza o una vicinanza reciproca. Entrambi condussero una vita singolare, in epoche che si sfiorano. Esistenze strettamente legate alle loro opere. “La storia li ha trattati da eretici - scrive l’autrice - li ha anche temporaneamente disdegnati, poi rivalutati, infine trasformati in miti”.

“E’ la valorizzazione della tematica dell’ombra e dell’umbratilità”, la suggestione più importante del libro di Anna Maria Panzera, per Ciliberto secondo il quale l’aggancio tra le due geniali personalità si trova nel distacco che l’autrice opera tra Caravaggio e la nuova scienza galileiana e nell’evidenza della distanza di Giordano Bruno dall’ideologia dell’Umanesimo.  Tra continui rimandi storici e filosofici, “Caravaggio, Giordano Bruno e l’invisibile natura delle cose”, che si avvale di un cospicuo apparato iconografico dei quadri del Merisi citati, pone in contrappunto dipinti e scrittura, a iniziare dall’incredibile “Canestra di frutta” dell’artista lombardo e da quello che ne “Il Candelaio” dice il Nolano di sé.  “Giordano Bruno fece della fantasia una struttura della conoscenza - scrive a conclusione del libro Anna Maria Panzera -; per Michelangelo Merisi essa fu la struttura stessa dell’esistenza. Furono un’onda di piena. Il mondo, per un po’ di tempo, dovette dimenticarsi di loro”.

È uscito il romanzo “Il sogno di Caravaggio” di Rossella Montecchi (da NewsSpettacolo.com)

Si infittisce il mistero che aleggia intorno al Maestro della pittura italiana, Michelangelo Merisi da Caravaggio. Dopo il ritrovamento di un centinaio di opere inedite tra le province di Milano e Bergamo poche settimane fa, cresce l’interesse degli studiosi verso la vita e la produzione artistica di uno dei più grandi pittori italiani di sempre. Se la comunità degli storici dell’arte si sta tuttora interrogando sulla reale paternità dei disegni rinvenuti, “Il sogno di Caravaggio”, a firma di Rossella Montecchi, si inserisce a pieno titolo tra le numerose ipotesi che riguardano la sua esistenza. Il romanzo storico costruito con rara maestria e basato su solidi studi, indaga sul mistero della morte di Caravaggio. L’autrice ne posticipa la data di un anno e offre, in questo breve lasso di tempo, la possibilità di una seconda vita all’eccelso Maestro. E se Michelangelo Merisi da Caravaggio, quel lontano 18 luglio 1610, non fosse morto? Se, ferito e febbricitante, fosse stato trovato sulla sabbia del Tombolo della Feniglia da un’affascinante quanto misteriosa giovinetta in grado di riportarlo in salute?  ..... CONTINUA A LEGGERE SU "NEWSPETTACOLO.COM"

Leno, la conferenza sui "Caravaggio" ritrovati finisce quasi in rissa (da Il "Fatto quotidiano")

Conferenza stampa"frizzante" a Villa Badia a Leno per la presentazione dei cento disegni del Caravaggio trovati da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli nel Fondo Peterzano, conservato al Castello Sforzesco di Milano. Ma i critici in sala sono scettici e si sfiora la rissa. (di Alessandro Madron da "Il Fatto quotidiano")



Vedi anche il predente articolo di Tommaso Montanari su "Il Fatto Quotidiano":  Caravaggio, l’Arte di creare il nulla a tavolino

La prima "Medusa" del Caravaggio. Nuove certezze su un'opera poco conosciuta (di Michele Cuppone)


Quanto mai di più attuale e seguito vi sia nel campo della storia dell'arte, tale da investire le prime pagine dei quotidiani, il crescente sensazionalismo delle attribuzioni deve riportare a una maggiore attenzione e invitare ad attenersi a una seria metodologia negli studi. In buona sostanza è il caso, mi pare, di quanto è stato condotto sulla cosiddetta Murtola di proprietà Zoffili, più piccola e supposta prima versione della celebre Testa di Medusa degli Uffizi, capolavoro quest'ultimo già singolare nel supporto, uno scudo ligneo circolare e convesso (“rotella”), da essere sempre stato ritenuto un unicum nella produzione dell'artista. La prima, intorno al 1600 fu vista a Roma (dove è sempre rimasta, rinvenuta in tempi recenti ancora polverosa in un convento) e celebrata in versi appunto da Gaspare Murtola; doveva dunque essere cosa distinta dall'altra, che già dal 1598 era a Firenze, dono del cardinal Del Monte, protettore del Caravaggio, ..... CONTINUA A LEGGERE SU CARAVAGGIO400.ORG

Ecco i disegni attribuiti a Caravaggio (da oggi disponibili on-line sul sito del Comune di Milano)


Sono disponibili sul sito del Comune di Milano, all’indirizzo www.comune.milano.it nella sezione News, i 96 disegni del Fondo Peterzano, di proprietà del Comune, attribuiti da due studiosi al Caravaggio.

Ciascuna immagine è accompagnata da una scheda con i numeri d’inventario e il soggetto raffigurato redatta dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco.
A partire giovedì 12 luglio le immagini e le relative schede informatizzate saranno disponibili e consultabili da tutte le postazioni informatiche delle biblioteche civiche milanesi all'indirizzo intranet graficheincomune.comune.milano.it e digitando nella maschera di ricerca ‘Fondo Peterzano’.

Sullo stesso motore di ricerca sono inoltre consultabili oltre 30.000 schede con immagini di opere grafiche o librarie finora informatizzate, facenti parte delle seguenti raccolte civiche del Castello Sforzesco: Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Civico Gabinetto dei Disegni, Civica Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli". Tra queste il codice di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Trivulziana.

CARAVAGGIO E L'INVENZIONE DEL LAZZARO - In mostra a Palazzo Braschi il capolavoro restaurato (di Michele Cuppone)


Caravaggio, geniale inventore di immagini dalla potente forza comunicativa. Che, dopotutto, è la più grande riconferma che chiunque potrà verificare a Palazzo Braschi, se altrimenti la Resurrezione di Lazzaro si espone quasi timidamente in una rara occasione capitolina (a breve replicabile nell'originario museo regionale messinese).
Nell'allestimento pur apprezzabile concettualmente e per semplicità, quasi a riprodurre nel grande spazio vuoto e buio antistante l'opera quello incombente sul gruppo di personaggi raffigurati, l'illuminazione difatti fa parlare troppo di sé per inadeguatezza. Sebbene questione di soluzione problematica per grandi tele e per di più scure e riflettenti come questa, da una mostra incentrata su di una sola opera ci si aspettava comunque uno sforzo maggiore.
Passa dunque in secondo piano il motivo dell'evento, l'operazione di restauro da parte dell'ISCR grazie al contributo privato, rivedendo quello del 1951. Sull'opera che proprio l’intervento umano, travisandone le timbriche scure, in passato ne ha compromesso stato conservativo e leggibilità, si constata quel che più appare, l'utilizzo cioè di una vernice più opaca del solito (nelle scelte innovative di cui Caravaggio si fa qui pioniere), che contribuisce in qualche modo a mimetizzare l'intervento. Molto si deve apprendere in tal senso dal nutrito catalogo – ben documentato su materiali e metodi e condensato esemplarmente nel funzionale apparato didattico di sala – pressoché tutto incentrato sugli aspetti tecnici ma trascurando autoreferenzialmente quanto realizzato e acquisito nel recente restauro dell'Adorazione dei pastori, confronto più diretto per comune cronologia e storia conservativa, i cui esiti si sarebbero dovuti porre a sistema, nell’ottica pure già intrapresa sulle opere romane e ai fini di ampliare le conoscenze caravaggesche su tecnica pittorica e del restauro. Nel volume non passa inosservato anche un certo potenziale inespresso nell’approfondimento scientifico, per i mezzi oramai irrinunciabili, sul versante della diagnostica per immagini. Forse, si sarebbero potuti addurre elementi utili alla questione di non poco conto dell’autografia della fascia sottostante, aggiunta in un secondo momento ma che ad ogni modo non scalfisce il senso di ineluttabile gravità comune alla produzione isolana dell’artista.
In definitiva, l’attenzione è tutta calata sulla grande invenzione del Lazzaro che sorge a nuova vita, in perfetta sintonia con la condizione esistenziale del pittore latitante in cerca di riscatto, tanto che per le fonti fu egli stesso a proporre al committente tale iconografia, forse raffigurandosi poi in atto di contrizione a mani giunte. Una composizione inquieta, senza un unico fulcro e nella moltitudine ondeggiante di astanti, alcuni chini come pescatori messinesi sulle reti, nella trama di linee diagonali su cui si innesta il gesto del Cristo, idea di recupero dalla Vocazione di san Matteo e ancor prima dalla Creazione michelangiolesca, nella geniale rivisitazione della mano del Lazzaro-Adamo protesa verso l’alto, centro-isolato del quadro.
Il tutto è ancor più sorprendente pensando al precario contesto siciliano, tra i meno indagati e che anche alla luce di tale capolavoro va rivalutato con la debita considerazione da parte del grande pubblico avvezzo più ai bagliori della maturità romana. Un Caravaggio se possibile sempre più drammatico, ma di un’umanità rassegnata oltre che intensa, certo contagiosa. Non sarà difficile, al cospetto, sentirsi parte integrante di quella pittura.

Michele Cuppone (Roma, 30 giugno 2012)

"BUFALE DI CARAVAGGIO" (di Tomaso Montanari da IlFattoQuotidiano)


La madre dei Caravaggio è sempre incinta. E se i poveri parti non meriterebbero nessuna attenzione, è invece la madre stessa ad indurre a qualche riflessione.
Due illustri sconosciuti agli studi caravaggeschi (e, più in generale, storico-artistici) che si chiamano Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli annunciano di aver ‘scoperto’ cento (siamo ai saldi estivi, cento al prezzo di uno: «venghino siore e siori!») autografi di Caravaggio nel Civico Gabinetto dei disegni del Castello Sforzesco a Milano.
Si tratta di un fondo ignoto agli studi? Manco per sogno: come hanno ricordato subito i funzionari del museo, esso è noto da sempre, ed è almeno dagli anni cinquanta che gli specialisti di Caravaggio lo frequentano e ne scrivono, interrogandosi su alcuni nessi con l’opera del grande naturalista. Nonostante i dispareri sulla paternità dei singoli fogli, si è concordi nel ritenere che i disegni vadano ricondotti alla bottega di Simone Peterzano (1540-1596), il pittore bergamasco con cui Caravaggio si formò a Milano. Ma ora i due novelli caravaggisti hanno una soluzione geniale, un vero uovo di colombo: quei nessi si spiegano perché i disegni son tutti autografi del giovane Caravaggio. Semplice no? E tanti saluti a quei babbioni degli studiosi che da decenni ci si stillano il cervello.
Le prove? Esilaranti fotomontaggi al photoshop che incollano particolari di disegni, palesemente di mani e di epoche diverse, su quadri di Caravaggio, con effetti tragicomici. Non si fa desiderare l’imperdibile perizia calligrafica che stabilisce che, sì, la scrittura di un biglietto annesso ai disegni è proprio quella di Caravaggio. Insomma, manca solo il Ris di Parma: ma quello ha già dato, avendo autenticato due anni fa le ossa del Merisi a Porto Ercole, nella madre di tutti....... CONTINUA A LEGGERE SU "ILFATTOQUOTIDIANO.IT"

Un articolo sulla "Medusa Murtola" su Art e Dossier di giugno

La "Medusa Murtola", di recente attribuita al Merisi e attualmente in mostra in Brasile, è al centro di un ampio articolo che compare nel numero di giugno di "Art e Dossier". L'autore è Fabio Scaletti, uno dei non molti studiosi che ha potuto esaminare direttamente l'opera, di cui descrive la storia e le qualità tecniche, anche in confronto con il noto capolavoro del Caravaggio agli Uffizi. L'articolo è la sintesi di uno studio che l'autore ha fatto quando il dipinto non era ancora stato ufficialmente presentato, nel febbraio scorso, come autografo.