Presentazione del libro “Caravaggio tra Arte e Scienza"

Giovedì 31 gennaio 2013 alle ore 18.00 presso il Pio Monte della Misericordia in via dei Tribunali 253, Napoli, presentazione del libro “CARAVAGGIO TRA ARTE E SCIENZA” a cura di Vincenzo Pacelli e Gianluca Forgione – consulenza medico-scientifica di Giovanni Di Minno, moderatori: Biagio De Giovanni e Angelo Angelastro. Intervengono: Francesca Cappelletti, Stefano Causa, Carlo Antonio Leone. Saranno presenti i curatori e gli autori del volume.
Per l’occasione, a cura di Dinko Fabris, saranno eseguiti brani vocali e strumentali, tratti dagli spartiti musicali presenti nei dipinti del Caravaggio. Leslie Visco, soprano; Rosario Di Meglio, violino; Dinko Fabris, liuto. 


MAGGIORI INFORMAZIONI SUL VOLUME

I Dialoghi dell'Arte - Caravaggio incontra Vasari

Roma 25 Gennaio 2013 – Arti Doria Pamphilj s.r.l. e Verderame progetto cultura hanno presentato oggi, presso la Sala del Trono della Galleria Doria Pamphilj, il progetto di studio e restauro denominato I Dialoghi dell’Arte – Caravaggio Incontra Vasari. 
Al tavolo dell’incontro, moderato dall’architetto Mario Lolli Ghetti (già direttore generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanea e direttore regionale per i Beni culturali e artistici del Lazio), Giulia Silvia Ghia, Presidente di Verderame progetto cultura, Claudio Santini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e portavoce del Ministro uscente Lorenzo Ornaghi, gli storici dell’Arte Claudio Strinati, attualmente dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Claudia Tempesta della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e del Polo Museale della Città di Roma. 
Il progetto, dedicato a due sommi Maestri della pittura italiana, riguarderà l’intervento conservativo e lo studio tecnico di tre importantissime opere d’arte ospitate dalla Galleria Doria Pamphilj: Maddalena penitente, Michelangelo Merisi da Caravaggio - San Giovanni Battista, copia da Michelangelo Merisi da Caravaggio - la Deposizione dalla Croce, Giorgio Vasari ... CONTINUA A LEGGERE IL COMUNICATO STAMPA

Porto Ercole città di Caravaggio: al via il progetto che coinvolgerà tutto il comune




PORTO ERCOLE – Prende sempre più forma il progetto “Porto Ercole la città del Caravaggio” ideato da Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali per il Comune di Monte Argentario.
Lunedì prossimo, 28 gennaio 2013, nell’aula magna della scuola di Porto Ercole intitolata proprio a Michelangelo Merisi, alle ore 18.00, avrà luogo la presentazione dell’innovativo progetto da parte dello stesso Vinceti con l’introduzione del sindaco di Monte Argentario, Arturo Cerulli. Nel corso della serata verranno illustrate tutte le caratteristiche dell’offerta che coinvolge anche la parte paesaggistica, naturalistica, del turismo religioso, equituristico, enogastronomico.
Sono invitati all’incontro i rappresentanti delle associazioni dei commercianti, degli albergatori, dei ristoratori, degli agriturismi, degli artigiani, delle associazioni, singoli o gruppi che svolgono attività nei diversi settori turistici.

Fonte: Il Giunco.net 

LEGGI ALCUNI DETTAGLI DEL PROGETTO

Restauro in diretta streaming della Maddalena penitente

Dalla fine di gennaio, segui in diretta streaming il restauro della Maddalena penitente di Caravaggio!

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Il Caravaggio di Milo Manara avrà il volto di Andrea Pazienza



Nel 2013 Panini Comics pubblicherà un fumetto su Caravaggio scritto e disegnato da Milo Manara. L'autore ha mostrato alcune tavole del fumetto nel corso di un'intervista con Vincenzo Mollica andata in onda sul Tg1. L'intervista può essere guardata nel sito della Rai.

Dall'intervista:
"[Caravaggio] aveva due lati, uno oscuro e uno luminosissimo.
C'è una frase che Filippo Neri dirà a Caravaggio: 'Io vedo in te due lupi che lottano uno contro l'altro e devono sbranarsi a vicenda.'
Caravaggio dice: 'Quale dei due riuscirà a vincere?'
'Quello che tu avrai nutrito di più', risponde Filippo Neri."

Il Caravaggio di Milo Manara avrà il volto di Andrea Pazienza.

Il primo incontro fra Manara e il Caravaggio era avvenuto nel libro di illustrazioni Il pittore e la modella ... CONTINUA A LEGGERE SU HOUSE OF MISTERY

Nuovi commenti sul San Giovannino "riscoperto"

In merito alla recente nuova attribuzione a Caravaggio del "San Giovannino" riportiamo due commenti recenti su questa presunta attribuzione:

"Il Caravaggio conteso: ora spunta lo Spadarino" (articolo di Fabio Isman dal Messaggero del 15/01/13):
"E' raro che un'attribuzione calamiti l'unanimità dei consensi, così è anche per il "San Giovannino" che lo Stato ha assegnato a Caravaggio vincolandolo (vedi il precedente articolo del 9 gennaio). Uno studioso dei più non famosi, Daniele Radini Tedeschi, scrive dicendo che secondo lui e per altri l'opera è di Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino. Nessun elemento stilistico..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "ILMESSAGGERO.IT

"Radini Tedeschi non accetta il presunto Caravaggio" (articolo del 15/01/13)
L’esperto del Caravaggio, Daniele Radini Tedeschi, interviene nel dibattito sul “San Giovannino” recentemente attribuito da alcuni studiosi al Merisi
Il famoso Daniele Radini Tedeschi, esperto del Caravaggio e autore di due importanti monografie sul pittore, interviene sul caso-Caravaggio, nato giorni fa, poiché alcuni Professori, tra cui M.Calvesi, R.Vodret, C.Strinati, hanno recentemente attribuito al Caravaggio il quadro “San Giovannino nutre la pecora” (olio su tela, cm largo 112 e alto 78) di collezione privata. La loro attribuzione era stata pubblicata su Il Messaggero in data 9 Gennaio 2013.  Radini Tedeschi replica su Il Messaggero in data 15 gennaio 2013 asserendo che il quadro non è di Caravaggio ma di Spadarino. Sostiene Radini .... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU COMUNICATI.NET

LEGGI ANCHE IL PRECEDENTE ARTICOLO SULL'ATTRIBUZIONE PUBBLICATO IL 09/01/13 SU CARAVAGGIO400



"MA QUANTO È GRANDE LA CANESTRA?" di Fabio Scaletti

A proposito della Canestra, di questo infungibile quadretto, il più mignon del Caravaggio, occorre rilevare che proprio le sue dimensioni, quali sono riportate da storici, studiosi e regestatori nei loro scritti o cataloghi, non sono poi state così unitariamente fissate, e la cosa, curiosamente, è sfuggita a tanti (con alcune eccezioni, tra cui P. Robb, 1998, p. 532), compreso chi scrive, che nella propria monografia (2008, scheda n. 17) se ne è avveduto, intervenendo opportunamente, solo quando erano pronte le copie staffetta. Vi è infatti un’insanabile incompatibilità, aritmetica si potrebbe dire, tra la taglia mini (cm 31 x 47) e la taglia maxi (cm 46 x 64,5 – con una “tolleranza” di mezzo centimetro in larghezza) indicate dai vari autori: limitandoci ad alcuni esempi, la prima è stata pubblicata da Longhi (1968), M. Marini (1974), Cinotti (1983 e 1991), Hibbard (1983), Gregori (1985), Frèches (1995), König (1997), Bona Castellotti (1998), Puglisi (1998), Wilson-Smith (1998), Zeri (1998), Ragozzino (2000), Lambert (2001), M. Marini (2001), F. Marini (2003), Gash (2003), Guasti/Neri (2004), Fo (2005), Sgarbi (2005), Jover (2007), Bott (2009), Schütze (2009), Bolard (2010), Nuridsany (2010), Milesi (2010), Spike (2010), nonché nel catalogo della mostra, curato da Duncan Bull, “Rembrandt-.... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU CARAVAGGIO400.ORG

"CARAVAGGIO O DELLA VULGATA", il nuovo libro di Daniele Radini Tedeschi

da "La Repubblica" dell'11 gennaio 2013: “Caravaggio o della Vulgata” è un affascinante volume a firma di Daniele Radini Tedeschi, in cui si fondono critica d’arte e interpretazione filosofico-teologica, arricchite da una visione personale e innovativa. Se San Girolamo con la sua Vulgata operò una innovativa traduzione della Bibbia apportando esegesi e interpretazione al testo allo stesso modo il presente volume ridisegna la figura del Merisi ponendo ordine tra le numerose fonti e conferendo una interpretazione che attinge dal sociale di quei secoli. Cultura gesuita-iberica, patrimonio controriformato post-tridentino, diversi ordini religiosi e vari committenti incisero sul trascorso del grande artista che qui svela i suoi turbamenti, i suoi conflitti interiori, la sua vocazione e la sua anima. Ed è proprio l’anima del Caravaggio che ispira la produzione pittorica, un’anima posta sotto l’analisi lenticolare dell’autore, filosofo, esperto d’arte e di teologia. Egli “viviseziona” le opere del Maestro traducendone, da arte a scritto, un ritratto che potremmo definire universale. L’uomo Caravaggio, lacerato e immerso in una crisi morale e epistemologica, si riflette infatti nelle fragilità e nelle insicurezze dell’umanità condizionata da quella relatività di valori che ciclicamente si ripetono rendendo necessaria una “Nuova Vulgata”. Risposta a tale necessità è il “Caravaggio o della Vulgata”, uno scritto sentito e toccante che coniuga mirabilmente la scientificità dell’approccio critico con l’analisi di un artista profondamente umano. ACCEDI AL SITO UFFICIALE PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL VOLUME E SULL'AUTORE


Mostra: "ABOUT CARAVAGGIO. VISIONI & ILLUSIONI CONTEMPORANEE" dall'8 gennaio al 7 aprile 2013 alle Scuderie Aldobrandini di Frascati

La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, in collaborazione con il Comune di Frascati e Munus, presenta negli spazi delle Scuderie Aldobrandini - Museo Tuscolano di Frascati, diretto da Giovanna Cappelli, la mostra About Caravaggio. Visioni & illusioni contemporanee, a cura di Anna Imponente
L’esposizione, articolata in una selezione di trenta lavori, pone l’accento sulla “ricezione” delle opere di Caravaggio nell’immaginario collettivo, filtrata da alcuni protagonisti della pittura moderna e della migliore sperimentazione contemporanea di ambito internazionale. 
 Il “mito” caravaggesco, generato dalla travagliata biografia del grande Maestro lombardo del Seicento e dalla percezione del tratto rivoluzionario del suo lavoro, ha determinato la trasformazione delle sue opere in vere e proprie “icone” globali. Dipinti come il Narciso (1597-1598), il Bacchino malato (1593-1594), la Canestra di frutta (1595-1596), la Medusa (1597-1598) e la Deposizione nel sepolcro (1602-1603) sono opere divenute parte di un patrimonio visivo condiviso che nell’atto creativo riemerge nella coscienza dell’artista. In alcuni casi si tratta di citazioni dirette, in altri di spunti tematici e in altri ancora di accostamenti proposti da una rilettura critica tra passato e presente, la cui fruizione è accompagnata in parallelo dalle proiezioni dei capolavori del grande maestro lombardo. 
 L’arte di Caravaggio trova nuove dimensioni nei mezzi espressivi del contemporaneo, dal video, alla fotografia, alla performance. Sono in mostra il Bacco all’osteria, esposto alla Biennale di Venezia del 1936, di Gregorio Sciltian, fin dagli esordi “orientato verso la pittura di Michelangelo da Caravaggio”; Renato Guttuso, creatore di un realismo pervaso di critica sociale, con la Stiratrice e ragazzo di Caravaggio,considerato “il maggior dipinto di figura” dell’artista siciliano: le iper-realistiche nature morte di Luciano Ventrone, quelle del pittore cinese ..... CONTINUA A LEGGERE SUL SITO DI MUNUS

"LE PAROLE DI CARAVAGGIO": IL NUOVO LIBRO DI ALVISE SPADARO

Le parole di Caravaggio verbalizzate dai documenti giudiziari sono solo la testimonianza di una realtà quasi esclusivamente romana, nella quale si trovava a vivere un giovane spericolato e intraprendente. 

La Roma del suo tempo, il fitto intreccio di strade la notte dove i ladri la facevano da padroni. Campo Marzio, il quartiere a sud del porto di Ripetta, tra le chiese di Sant’Agostino e San Luigi dei Francesi, la Minerva e il Corso. Roma della Controriforma pullulava infatti di sfaccendati malviventi, ladri e assassini. E quindi per farsi rispettare in un ambiente violento, oltre a girare armati di spada e pugnale bisognava mettere in mostra forza e carattere. Le offese andavano vendicate in modo energico e qualche volta anche a prezzo della vita. In questi verbali romani si rileva anche la capacità di Caravaggio di saper convivere con questa realtà difficile, e la lealtà nel rifiutarsi di far nomi per non coinvolgere nessuno, amici o nemici che fossero. Per quanto purtroppo in minor numero, le altre parole di Caravaggio, cioè quelle pronunciate al di fuori dei tribunali e riportate testualmente dai testi coevi o dalla tradizione verbale, ci mostrano invece il personaggio in tutta la sua autentica sensibilità, lo stesso che troviamo nelle «parole» che ci ha lasciate scritte col pennello nelle sue opere. Ironico nel chiamare “Monsignor insalata” lo spilorcio padrone di casa che gli propinava quotidianamente sempre e solo qualche lattuga; pronto nel cogliere un aspetto originale e poetico della cultura popolare siciliana davanti ad una statua di Antonello Gagini; incuriosito dai fenomeni di fisica nel definire Orecchio di Dionisio la latomia siracusana che da allora porterà sempre questo nome; ammirato davanti a un quadro d’altare, oggi purtroppo perduto, del pittore contemporaneo Filippo Paladini; sconfortato e quasi presago della fine imminente nel rispondere al suo accompagnatore che, per segnarsi in una chiesa di Messina, gli offriva l’acqua benedetta. Il testo è corredato da ritratti di qualcuno dei suoi amici o dei suoi nemici o dei luoghi di quella Roma turbolenta, e alcuni dei suoi quadri. 

In linea la nuova sezione "BIBLIOTECA ON-LINE" dedicata a Caravaggio

Da oggi è on line la nuova sezione "BIBLIOTECA ON-LINE" curata da Michele Cuppone e ospitante – per una più ampia diffusione e pronta consultazione – contributi scientifici, come pure a carattere più divulgativo quando di serio approfondimento, nel rispetto delle singole e diverse opinioni esposte. 
I testi (articoli e saggi, dossier, tesi universitarie, atti, monografie, cataloghi di mostre etc) sono già liberamente consultabili in rete, ma volentieri siamo a disposizione degli autori, anche per inserirne di nuovi come per ogni altra eventualità. La sezione si avvale pure di testi qui presenti in via esclusiva. Per contatti: cuppoz@yahoo.it

Caravaggio, il San Giovannino riscoperto. Zeri l'aveva identificato nel 1951 (da Il Messaggero)

Assegnato al Merisi un dipinto con forti analogie con quello della Galleria Corsini e con l'Incoronazione di spine di Vienna.

Assegnato a Caravaggio, poco visto in Italia (e mai da 60 anni), con una singolare storia alle spalle: riemerge da tempi abbastanza remoti un San Giovannino di Caravaggio che offre da mangiare a una pecorella, e, diciamolo subito, non può essere una copia. È largo 112 cm e alto 78; la postura del Battista ricorda i dettagli di due dipinti: il soggetto analogo della Galleria Corsini a Roma, e l’Incoronazione di spine di Vienna; magari, pure il San Gerolamo che scrive di Malta. Gli esami scientifici mostrano che le peculiarità corrispondono a quelle tipiche di Merisi. Ha già convinto tanti esperti del pittore: da Claudio Strinati a Maurizio Calvesi, Carlo Giantomassi (grande restauratore), fino a Rossella Vodret, che l’ha vincolato come opera autografa a maggio, e voluto per una mostra da poco conclusa nel Sud America. Il «Caravaggio ritrovato» ha persuaso pure Clovis Witfield, Sergio Guarino (nel 2011, ha rinvenuto documenti rivelatori) e Sebastian Schütze, tre altri noti esperti. 

La sua storia è quanto mai curiosa. La racconta Fabrizio Russo, negozio in via Alibert, a Roma: «Anche mio nonno Franco era un antiquario. Nel 1951, presenta il ..... CONTINUA A LEGGERE SU "ILMESSAGGERO.IT"

Conversazioni d’arte - "Caravaggio: 18 luglio 1610" con Fiora Bellini




Le ultime, incalzanti vicende della vita del pittor celebre: dalla fuga da Forte Sant’Angelo a Malta nell’ottobre del 1608, fino alla leggendaria morte sulla spiaggia di Porto Ercole nel luglio del 1610. Ripercorreremo, attraverso la Sicilia e Napoli, quel lungo viaggio fatto di soggiorni operosi e brevi, di partenze necessarie e precipitose, di generosi committenti e influenti protettori ed anche di sicari, agguati, ferite. Ci accompagnerà ovunque il suo pensiero per immagini, ovvero le sue opere: quelle visionarie, affollate e dolenti dipinte tra Siracusa, Messina e Palermo e quelle più allusive, violente ed estreme realizzate a Napoli, dove il Caravaggio visse qualche tempo sotto la protezione della Marchesa Costanza Colonna. Dalla capitale del Vicereame, dopo l’ultimo attentato alla sua vita che lo lasciò sfigurato nel volto, Caravaggio si imbarcò con le sue robbe su una feluca alla volta di Roma nella speranza che Paolo V gli facesse grazia del bando capitale che, quattro anni prima, lo aveva costretto a fuggire via - da assassino - dalla città eterna. Invece, in una manciata di giorni - tra il Golfo di Napoli, le coste laziali e lo Stato dei Presidi - si decise la sua sorte tragica che ha fatto di un pittore famosissimo ai suoi tempi, anche un grande eroe della nostra modernità. Fu quella morte solitaria, come molti ripetono, segnata da un destino avverso? O piuttosto, come in pochi sostengono, fu perseguita da un nemico potente e irriducibile? Ad ogni modo, come stanno ad indicare alcune carte, il fatto accadde a Porto Ercole il 18 luglio del 1610. Una data rispetto alla quale non mancherà, nell’occasione dell’incontro, qualcosa di nuovo da osservare e da dire.