"La battaglia del Caravaggio conteso che divide Siracusa" (di Isabella Di Bartolo)

La tela del "Seppellimento di Santa Lucia" contrappone due rioni, Ortigia e Borgata. In luglio i risultati definitivi sulla collocazione



Non c’è pace per il capolavoro che Caravaggio dipinse a Siracusa. L’opera dedicata al “Seppellimento di Santa Lucia” non può tornare a casa e continua la sua peregrinazione d’arte e restauri tra chiese, musei, rimpalli di competenze e guerre tra cittadini, visitatori e guide turistiche. Il dipinto è oggi conteso da due rioni: Ortigia e Borgata. E dalle loro due chiese dedicate a Santa Lucia. La storia più recente dell’opera inizia nel 2006 quando il dipinto fa rientro, dopo 35 anni di attesa e vicissitudini varie, nella Basilica extramoenia della Borgata per il cui altare, nel 1608, Michelangelo Merisi l’aveva dipinta. Un ritorno in pompa magna salutato con entusiasmo dall’allora governo regionale con la promessa di valorizzare la chiesa della Borgata e renderla sicura con sistemi simili a quelli usati per la Gioconda al Louvre. Ma nulla è stato fatto e, 4 anni fa, per consentire interventi di messa in sicurezza dell’edificio, il quadro venne spostato ancora una volta. In un’altra chiesa: quella di Santa Lucia alla Badia, in Ortigia. Ed è qui, a piazza Duomo, che il dipinto si trova e dove è ammirato ogni giorno da 3mila turisti, senza alcun ticket di ingresso.

Ed ecco la guerra tra chi vorrebbe che rientrasse alla Borgata e chi, invece, vorrebbe che rimanesse nel cuore di Ortigia ...


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