“Caravaggio mai a Palermo”, di Enzo Papa, oggi su La Sicilia

Sul quotidiano La Sicilia, p. 15 dell’edizione di oggi, 2 luglio 2016, un articolo a firma di Enzo Papa presenta in sintesi le recenti scoperte sulla datazione (1600) della Natività di Palermo di Caravaggio

Caravaggio, Natività, 1600, part. Già Palermo, oratorio di S. Lorenzo. 
Giuditta e Oloferne, 1602, part. Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma – Palazzo Barberini.


È vero che Caravaggio non finisce mai di sorprenderci, ma è anche vero che i luoghi comuni sono duri a morire, che non si fa più ricerca e si ripete, orecchiando, quanto scritto in precedenza, senza verifica, arrecando così un grave danno alla conoscenza. Molte inesattezze, se non fantasie, sono state scritte e ancora si scrivono su Caravaggio, cosa che si potrebbe evitare se ci si tenesse aggiornati con l’avanzare degli studi, o almeno non ci si avventurasse senza scrupoli su terreni impervi e poco conosciuti. 
Ma c’è Michele Cuppone, un ricercatore oggi tra i più attivi e attenti studiosi di Caravaggio, il quale, studiando il famoso quadro palermitano “Natività con i santi Lorenzo e Francesco”, ha potuto dimostrare (v. News-Art dicembre 2015) che mai Caravaggio fu a Palermo (e, aggiungo io, tanto meno a Caltagirone, come vorrebbe Alvise Spadaro) e che la pala d’altare rubata dalla mafia e mai più ritrovata è stata dipinta a Roma nel 1600 e non a Palermo nel 1609. L’equivoco nacque a causa dei due biografi seicenteschi, Baglione e Bellori, che scrissero l’uno nel 1642 e l’altro nel 1672, cioè molti anni dopo la morte del Caravaggio (1610), i quali sapevano di un quadro palermitano del maestro, ma senza averlo mai visto, e quindi opinarono di un suo soggiorno a Palermo. Cosa che venne ripresa dal fantasioso Francesco Susinno […] 

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