Rassegna stampa sulla "Giuditta" francese prossimamente in mostra a Brera



Si  presenta di seguito, in ordine anticronologico e in corso di aggiornamento, una serie di articoli relativi alle polemiche di questi giorni intorno all'esposizione della Giuditta recentemente scoperta a Tolosa, che a breve sarà esposta a Brera accompagnata dalla seguente didascalia:

«Michelangelo Merisi, detto Caravaggio* 
Giuditta taglia la testa di Oloferne, Tolosa, collezione privata, sotto la tutela del Ministero della Cultura francese
*Questa attribuzione è condizione del prestito e non riflette necessariamente la posizione ufficiale né della Pinacoteca di Brera, né del suo Consiglio di amministrazione, del Comitato Consultivo, del Direttore o del personale».



Il Caravaggio (con l’asterisco) a Brera. L’esperto Usa: «È originale»
(di Pierluigi Panza, Il Corriere della Sera, 16/2/2017)

«Caravage» de Toulouse: La Brera publie son rapport sur la journée d’étude
(di Carole Blumenfeld, Le Journal des Arts, 15/2/2017)

Nicola Spinosa a 360°: i limiti della Franceschini, le Giuditte di Caravaggio, e certi Direttori che procedono a casaccio ...
(di Pietro di Loreto, News-Art, 31/1/2017)

Paraverità intorno al presunto Caravaggio
(di Jacopo Stoppa, Il Manifesto, 4/12/2016)

E se la "Giuditta e Oloferne" non fosse di Caravaggio ma di Giovan Francesco Guerrieri?
(di Giovanna Sapori, Artemagazine, 11/11/2016)

La guerra delle attribuzioni tra falsi, dubbi e "in fuga"
(di Vittorio Sgarbi, Il Giornale, 8/11/2016)

Caravaggio o caravaggeschi? Ora Brera accende i riflettori
(di Francesca Amè, Il Giornale, 8/11/2016)

Falsi, mostre, attribuzioni dubbie Processo a CaravaggioFalsi, mostre, attribuzioni dubbie Processo a Caravaggio
(di Pierluigi Panza, Il Corriere della Sera, 7/11/2016)

Perché il "segreto" di Caravaggio costa così caro a James Bradburne?
(di Giuseppe Frangi, ilsussidiario.net, 29/10/2016)

Brera e Caravaggio. Gli scopi di James Bradburne e una polemica da evitare
(News-Art.it, 27/10/2016)

Il direttore della Pinacoteca di Brera: «Il museo diventa luogo di dibattito»
(di Pierluigi Panza, Il Corriere della Sera, 27/10/2016)

In mostra l’incerto Caravaggio: la Pinacoteca non prende posizione
(di Pierluigi Panza, Il Corriere della Sera, 27/10/2016)

Brera e il Caravaggio della discordia, arriva la mostra che divide il mondo dell'arte
(di Dario Pappalardo, La Repubblica, 27/10/2016)

Il Caravaggio con l’asterisco che divide Brera. Agosti accusa e se ne va
(Il Corriere della Sera, 26/10/2016)

Brera, bufera su Caravaggio. Agosti attacca e si dimette
(di Pierluigi Panza, Il Corriere della Sera, 26/10/2016)

Le sale dei capolavori ridotte a supermercati
(Tomaso Montanari, La Repubblica, 26/10/2016)

Il Caravaggio dubbio che divide Brera
(Armando Besio, La Repubblica, 26/10/2016)

Dal 7 novembre il Caravaggio «contestato» alla Pinacoteca
(Il Corriere della Sera, 25/10/2016)

La scoperta: trovati 69 nuovi Caravaggio?

Pubblicate nuove e clamorose attribuzioni caravaggesche


Escono dal “nulla” ed entrano prepotentemente in scena. Sono 69 tra dipinti e disegni ritenuti di mano del Caravaggio, di grande qualità esecutiva. Tutte opere anonime (una dipinta a 15/16 anni si trova nella quadreria dell’ospedale Ca’ Granda di Milano, un’altra in deposito al tribunale) o altrimenti attribuite nei principali musei del mondo. Dopo cinque anni di studi e di arrovellamenti lo storico dell’arte Franco Moro è certo di aver scovato negli archivi, nei depositi e nelle collezioni di molti musei ciò che cercava. Il numero delle proposte è però esorbitante, inquietante, da putiferio [..]

link:


Quadri Plastici. Sottoscritto protocollo tra Comune Avigliano e London National Gallery

I Quadri Plastici di Avigliano, dopo il successo mediatico ottenuto con la partecipazione al talent show “Italia’s Got Talent”, arrivano a Londra


Ne danno comunicazione il Sindaco di Avigliano Vito Summa e la presidente della Proloco di Avigliano Carmen Salvatore, associazione che da 20 anni organizza l’evento in città.
Nell’ambito degli eventi che faranno da cornice alla mostra internazionale della National Gallery di Londra, “Beyond Caravaggio” che riunirà, dal 12 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017, 49 dipinti raramente esposti, saranno rappresentate dal vivo, nei giorni 27 e 28 ottobre p.v., due di queste opere: “Salomé con la testa del Battista” e “La cattura di Cristo”.
I Quadri Plastici sono rappresentazioni dal vivo di opere della tradizione pittorica italiana, di soggetto religioso che vengono riprodotti da volontari, artigiani e giovani appartenenti ad associazioni culturali aviglianesi, coordinati dalla Proloco di Avigliano ed in stretta sinergia con l’Amministrazione Comunale. Ogni anno, nel mese di agosto, l’evento viene riproposto in città secondo un’antica tradizione che risale agli inizi del 1900.
Negli ultimi anni i Quadri Plastici hanno conosciuto un successo crescente in ambito nazionale, richiamando l’attenzione della National Gallery di Londra che ha fortemente voluto che la performance entrasse tra gli eventi collaterali della prestigiosa mostra londinese.
Grazie al sostegno dell’APT, della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale, il Festival dei Quadri Plastici alla National Gallery prevede due performance all’esterno della Galleria, nella centralissima Trafalgar Square, una dedicata esclusivamente alla stampa giovedì 27, e venerdì 28 aperta al pubblico.
Il contesto, il prestigio della location, la presenza della stampa londinese e l’autorevolezza del soggetto organizzatore, fanno dell’evento un’occasione irripetibile per la promozione territoriale di cui il festival è parte integrante. Trattandosi, inoltre, di una performance di carattere culturale, essa si pone come straordinario elemento di rimando a Matera Capitale della Cultura europea per il 2019.
L’iniziativa, dunque, rappresenta un’occasione straordinaria di promozione dell’intero territorio lucano e delle sue eccellenze culturali.

Fonte: TRM network

Dal 7 novembre il Caravaggio «contestato» alla Pinacoteca

Esperti divisi sull’attribuzione dell’opera che arriva a Milano: sarà esposta, in una mostra curata da Spinosa a fianco alla Cena in Emmaus e della Giuditta e Oloferne


Il 12 aprile fu presentata in Francia una tela ritrovata in una soffitta di Tolosa di proprietà dell’antiquario Eric Turquin. Si tratta di una Giuditta e Oloferne attribuita a Caravaggio (1571-1610, nella foto) e valutata oltre 120 milioni. Di fronte all’attribuzione proposta, gli storici dell’arte si sono subito divisi. Per citare solo due nomi, Nicola Spinosa si è detto favorevole e Mina Gregori scettica. In quella occasione la Francia ha decretato il divieto di uscita della tela dal Paese, affidandola al Louvre «per uno studio approfondito che potrebbe durare anche 30 mesi». E invece, sorpresa, la tela uscirà dalla Francia per venire proprio a Milano, alla Pinacoteca di Brera il prossimo 7 novembre. Sarà esposta, in una mostra curata da Spinosa (ex direttore del Museo di Capodimonte) a fianco alla Cena in Emmaus e della Giuditta e Oloferne proveniente da Palazzo Zevallos di Banca Intesa (Napoli), opera assolutamente identica ma attribuita al fiammingo Finson come copia di quella «perduta» di Caravaggio.

Fonte: Il Corriere della Sera


link:


Archivio storico Banco Napoli, "torna in vita" un Caravaggio inedito: la Pala Radolovich


Si tratta di un’opera minuziosamente descritta in un pagamento, dichiarata perduta o forse mai realizzata; il prezioso dipinto è “venuto fuori”, in qualche modo, dalla polvere di una delle 330 stanze dell’Archivio Storico del Banco di Napoli. 
La cosiddetta “Pala Radolovich”, capolavoro di Caravaggio, commissionata nel 1606 dal mercante croato Niccolò Radolovich, sarà presentata in anteprima mondiale il 27 ottobre alle ore 19, presso ilCartastorie, il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (via dei Tribunali, 214). 
Anni e anni di ricerche a partire da una causale di pagamento rintracciata circa trent’anni fa dal direttore dell’Archivio Eduardo Nappi all’interno di un “giornale copiapolizze” del Banco di Sant’Eligio, uno degli otto banchi pubblici di cui l’Archivio conserva memoria, giungono finalmente ad una conclusione del tutto inaspettata. 
Ancora una volta l’Archivio Storico del Banco di Napoli, il più imponente archivio storico bancario del mondo, si conferma una miniera inesauribile di tesori per Napoli e per il mondo intero. 
Un appuntamento, quello del 27 ottobre, che svelerà un mistero celato per secoli… 410 anni dopo, la Pala Radolovich torna “in vita”, riemersa direttamente da una montagna di antiche carte. 

Ingresso libero 
27 ottobre 2016, ore 19 
ilCartastorie – museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli 
Via dei Tribunali 214 – 80139 Napoli 

Fonte: Jiulienews

link:

"Storia dell'arte come ricerca, esegesi, progetto", convegno internazionale di studi per Gigi Spezzaferro a Cosenza

Sono già trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Luigi Spezzaferro (27 ottobre 1942 - 16 novembre 2006), personaggio formidabile della storia dell'arte italiana e nel 1999 fondatore del corso di laurea in Conservazione dei beni culturali all'Università della Calabria, antenato degli odierni corsi di Lettere e Beni Culturali, di Storia dell'arte e di Archeologia. 
Con un convegno internazionale di studi, il Dipartimento di Studi Umanistici e il corso di laurea magistrale in Storia dell'arte rendono omaggio a questa figura, al suo lavoro di didatta e di studioso, e festeggiano contestualmente la generosissima donazione da parte delle eredi Veggetti-Spezzaferro del Fondo Librario "Luigi Spezzaferro", composto da 5000 volumi di storia dell'arte provenienti della sua biblioteca d'intellettuale, che oggi va a potenziare questo settore di ricerca nella Biblioteca di Area Umanistica dell'Unical, rendendola così una delle più apprezzabili biblioteche di storia dell'arte nel Meridione d'Italia. 
Laureatosi nel 1969 con Giulio Carlo Argan con una tesi su Caravaggio, Luigi Spezzaferro è noto sopratutto per i suoi significativi studi su Michelangelo Merisi e sul caravaggismo, su l'architettura e l'urbanistica romane in epoca rinascimentale e barocca, sulla committenza, sul collezionismo, l'organizzazione del lavoro, le istituzioni per la produzione e la fruizione della cultura artistica in particolare tra XVI e XVIII secolo. 
Docente universitario presso numerose istituzioni accademiche: l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, all’Università di Ferrara, alla Facoltà di Magistero de La Sapienza a Roma, nell’Ateneo della Calabria, all'Università Cattolica di Milano e infine alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tre, Gigi Spezzaferro ha lasciato molti allievi e amici che hanno beneficiato del dialogo con lui, ormai in maggioranza canuti ma desiderosi di passare il testimone della memoria ai più giovani. 
Numerosi sono gli incarichi istituzionali ricoperti da Luigi Spezzaferro sin dagli anni Novanta, in rappresentanza del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali nella Commissione Nazionale Italiana dell'UNESCO, come membro del Comitato di settore per i beni artistici e storici nel Consiglio Nazionale del Ministero dei BB.CC.AA. In quest'ultima veste ha preso parte a numerose commissioni di studio, per la legislazione dei centri storici, per la riforma dei corsi di laurea in Lettere e in Beni Culturali, per la riorganizzazione degli Uffizi di Firenze, per la riorganizzazione della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, per il sistema-museo della Soprintendenza Comunale di Roma. 
Il riconoscimento internazionale di studioso in prima linea nella storia del collezionismo è infine testimoniato anche dal ruolo svolto come Guest Scholar presso il Getty Museum di Malibu (CA) su invito del Provenance Index del Getty Art History Information Program. 
Tutti gli eccellenti studiosi che interverranno al convegno – da Mauro Natale a Olivier Bonfait, da Giovanna Sapori a Simonetta Prosperi Valenti, da Raffaella Morselli a Cristina Terzaghi, da Rossella Vodret a Claudio Strinati - oltre a essere stati vicini allo studioso scomparso - sono fra i massimi esperti dei temi cari agli studi di Luigi Spezzaferro e proporranno, in quest’occasione, ulteriori riflessioni relative alla storia del collezionismo, della conservazione, in linea con le ricerche in corso e le molteplici prospettive aperte in tal senso dalle indagini condotte dallo storico dell’arte. 
Il convegno intende inoltre ricordare agli studenti più giovani il ruolo di spicco che la Calabria ha svolto nella vita di Spezzaferro, presentando testimonianze di chi l'ha incontrato e conosciuto bene. A questa regione l'intellettuale ha dedicato un’attività instancabile e appassionata nel decennio dal 1994 al 2004. Il suo contributo in quest’ambito è stato fondamentale non solo nel campo della ricerca per l’approfondimento di alcuni protagonisti della stagione barocca – da Francesco Cozza a Mattia e Gregorio Preti – ma anche nel decisivo appoggio alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici, allora particolarmente attiva. Grazie a Luigi Spezzaferro e alla collaborazione di allora giovani studiosi da lui scelti e coordinati, la Facoltà di Lettere e Filosofia ha visto crescere la didattica nel settore dei Beni culturali dell’Ateneo sino alla creazione nel 1999 di un Corso di Laurea del tutto nuovo, quello in Conservazione dei Beni Culturali, che ha introdotto in Calabria questo tipo di formazione e di consapevolezza nei confronti delle opere d'arte, dei monumenti, dei centri storici, del paesaggio. 

*Il convegno internazionale di studi è curato da Giovanna Capitelli, professore associato di storia dell'arte moderna, coordinatrice del corso di laurea magistrale in Storia dell'arte, Dipartimento di Studi Umanistici, Università della Calabria.per contatti: giovanna.capitelli@unical.it

Fonte: Unical

link:


"Caravaggio e i suoi": importanti novità dalle Giornate di Studi di Monte Santa Maria Tiberina

Le due giornate di studi ospitate l'8 e 9 ottobre nello splendido scenario del Palazzo del cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte segnano un notevole avanzamento nella conoscenza del fenomeno del caravaggismo


Un convegno di studi di estrema importanza, per la ricchezza degli interventi e per le novità di gran rilievo inerenti i temi caravaggeschi, quello che ha avuto luogo in Monte Santa Maria Tiberina, nello splendido scenario del Palazzo del cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte, sabato 8 e domenica 9 ottobre. Rimarcabile anche dal punto di vista organizzativo, grazie alla volontà e alla fattiva collaborazione delle autorità istituzionali, in primo luogo Letizia Michelini, Sindaco del Comune, e Sergio Consigli, inappuntabile segretario del convegno, l’iniziativa, curata con la massima attenzione dal dottor Paolo Nucci Pagliaro e dal professor Pierluigi Carofano, ha segnato la ripresa in grande stile dei lavori della Libera Accademia di Studi Caravaggeschi, presieduta dal dottor Nucci Pagliaro, che in pratica aveva cessato le attività a seguito delle prematura scomparsa di Maurizio Marini che ne era stato l’animatore. 
Nella convinzione di fare un effettivo servizio di informazione per i tanti studiosi impegnati sulle tematiche caravaggesche, riproduciamo, in una sintesi ove meno ove più elaborata, gli interventi che si sono succeduti nel corso delle due giornate di lavori e che hanno visto contributi di assoluto rilievo con documentazioni inedite della massima importanza per la comprensione di aspetti sostanziali delle problematiche legate ad alcune importanti opere del genio lombardo oltre che alla sua vicenda esistenziale. 
Per quanto concerne le opere, importanti novità sono emerse dall’analisi del Suonatore di liuto del Metropolitan, del San Francesco in preghiera del Museo Ala Ponzone di Cremona, nonché della Giuditta e del San Giovanni Battista, collegati alla committenza Costa. Ma notevoli spunti hanno portato anche gli interventi relativi ai contesti in cui la vicenda umana e artistica del Merisi si svolse, prima a Milano e (forse?) Venezia, poi nella realtà romana, dove la sua prorompente personalità poté esprimersi rivoluzionando la storia dell’arte e dove ebbe luogo il fatale duello in cui, contrariamente a quanto da molti ritenuto, il Merisi non fu aggressore ma aggredito. Della massima importanza, poi, sia dal punto di vista filologico che storico-artistico, assumono le novità emerse riguardo a quegli artisti che dal genio del Merisi furono affascinati e influenzati, come Orazio Gentileschi, Giovanni Baglione e Rutilio Manetti
Da segnalare su tutto le novità presentate da Francesca Curti, che oltre ad aver reperito l'inventario comprendente dipinti a soggetto caravaggesco di Giacomo Cavalletti, pronipote del più noto Ermete, ha potuto documentare rapporti tra Mariano Valguarnera, nobile palermitano di cui erano già noti i forti rapporti di affari e amicizia con l'oratorio di San Lorenzo per cui fu dipinta la Natività di Merisi, con il mercante Alessandro Albani, come noto quest'ultimo a sua volta in rapporti con Fabio Nuti il quale aveva commissionato a Caravaggio quel quadro e di cui pure sono documentati rapporti con l'ambiente dell'oratorio palermitano. Albani inoltre saldò il dipinto, in assenza di Nuti, in casa del cardinal Del Monte.
Insomma, una iniziativa che a nostro parere segna un punto fermo e un decisivo avanzamento nello studio del fenomeno del caravaggismo, svoltasi peraltro in un clima di collaborazione, garbatezza ed amicizia non sempre usuale purtroppo in simposi del genere e di cui va dato atto agli studiosi intervenuti, cioè Francesca Curti, Marco Ciampolini, don Sandro Corradini, Michele Cuppone, Riccardo Lattuada, Enrico Lucchese, Mario Marubbi, Emilio Negro, Michele Nicolaci. Da segnalare anche l’apporto dato alla discussione dagli interventi di un pubblico particolarmente attento, dov’erano presenti numerosi studiosi ed appassionati, come Roberta Lapucci, Nicosetta Roio, Luca Bortolotti, Massimo Pirondini, Ruggiero Ruggieri, Antonio Vignali ed altri.

link:



"Caravaggio. Tecnica e stile. Opere a Roma" [rassegna stampa sulla nuova opera bibliografica]

Rassegna stampa sull'attesa uscita in due tomi Caravaggio. Tecnica e stile. Opere a Roma, a cura di Rossella Vodret, Giorgio Leone, Marco Cardinali, Maria Beatrice De Ruggieri, Giulia Silvia Ghia, Silvana Editoriale, 2016.


La preparazione, il disegno, l'ansia e il pentimento. Il genio creativo di Caravaggio che riaffiora non solo da ciò che vediamo - ben noto - ma da ciò che è invisibile all'occhio. L'enorme mole di studi diagnostici eseguiti dal 2009 sulle 22 opere di Caravaggio custodite a Roma, concentrati in due enormi volumi presentati al ministero dei Beni Culturali il 29 settembre - giorno di compleanno del Merisi, tra l'altro - cerca di fare una summa sulla tecnica e lo stile del pittore lombardo la cui breve e tormentata vita (1571-1610) è tanto celebrata quanto segnata dai misteri. "E' un punto di arrivo, o forse un punto di partenza - sottolinea una delle curatrici, Rossella Vodret [assieme a Giorgio Leone, Marco Cardinali, Maria Beatrice De Ruggieri, Giulia Silvia Ghia, ndC400], ex soprintendente del Polo Museale romano - un primo tassello per arrivare alla piena comprensione di Caravaggio". 
Un'operazione costata 200mila euro, finanziata dal Comitato Celebrazione dei 400 anni della morte del Caravaggio e dalla Federazione Italiana Tabaccai, con il patrocinio del MiBACT. "Siamo andati dentro i dipinti", spiega Giulia Silvia Ghia, storica dell'arte e restauratrice, che ha curato personalmente nel 2011 il restauro della Maddalena penitente alla Galleria Doria Pamphilj. "Abbiamo utilizzato le tecnologie di nuova generazione per riprendere ed eseguire nuovamente tutti gli studi già compiuti sulle sue opere. Poi abbiamo effettuato un'anamnesi conservativa dell'opera nel tempo, per comprenderne il reale stato di conservazione", conclude.
Radiografie, riflettografie, raggi X, stratigrafie: un lavoro meticoloso che, come nel caso delle pale d'altare - che fino a questo momento non erano mai state analizzate - è stato eseguito in larga parte di notte. E ha portato alla luce aspetti quasi del tutto inesplorati. Uno tra tutti il caso della Buona Ventura (conservata alla Pinacoteca capitolina), che fino a questo momento si credeva coprisse uno studio del Cavalier d'Arpino per l'Incoronazione della Vergine di Santa Maria in Vallicella, e dunque datata all'epoca in cui il pittore si trovava al suo servizio (fine 1596 - inizio 1597). Ora, le nuove ricerche hanno rivelato che sotto la Buona Ventura vi è una Madonna con le mani giunte davanti al Bambino: un'opera che risulta presente nell'inventario della bottega di Lorenzo Carli, presso il quale Caravaggio lavorò nel suo primissimo periodo romano, tra il 1593 e il 1594, quando era ancora uno sconosciuto. E' la prima documentazione di un periodo in cui, risulta da fonti biografiche dell'epoca, Caravaggio dipingeva "tre teste al giorno" di cui non si è mai avuto traccia. 
Un'altra scoperta riguarda l'uso del disegno. Al contrario di ciò che si è finora ritenuto, Caravaggio usò forme diverse di disegno per tutte le sue opere, mischiando le tecniche. Nei lavori giovanili, come il Bacchino, si notano tracce di carboncino; negli anni a seguire lavorando su una preparazione sempre più scura (quasi nera per il Davide con la testa di Golia datato 1609-1610) si trovano tantissime incisioni realizzate direttamente sulla preparazione. Nella Giuditta e Oloferne si evidenzia come il pittore abbia modificato le posizioni dei personaggi in corso d'opera; nella Madonna del Palafrenieri Caravaggio aveva inciso un vero e proprio scheletro della composizione. Nel Martirio e la Vocazione di San Matteo nella Cappella Contarelli i segni sembrano tracciare una linea di demarcazione tra luce e ombra. Inoltre, le ultime radiografie hanno permesso di scoprire che la prima versione del Martirio - noto caso di pentimento del pittore - era pressoché conclusa prima che Caravaggio, in evidente ansia da prestazione per la sua prima grande opera su committenza, decidesse di ricoprirla del tutto con una seconda versione. 
Ma la mole di lavoro, di cui abbiamo riportato solo alcune frazioni, tocca anche il restauro, che nel caso di Caravaggio ha alterato opere fino all'80%, in alcuni casi per censurare "l'eccessiva nudità", come un particolare di pizzo sulla manica dell'abito della Maddalena penitente, aggiunto nel '700; affronta dal punto di vista chimico i pigmenti e le preparazioni; analizza la trama delle tele; si ricollega al contesto storico dell'epoca. E il progetto continuerà, comprenderà una mostra a Milano nel 2017 e si estenderà, con finanziamenti internazionali, alle opere di Caravaggio in Italia e poi nel resto del mondo
"La finalità di questi studi - interviene il sottosegretario ai Beni culturali Antimo Cesaro - non è quello di confrontarci tra studiosi ma anche aprirci alla sensibilità dei giovani, agli studenti, alle scuole, alle università, perché possano maturare la passione per il patrimonio artistico italiano e imparino a guardarlo con occhi diversi. Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu - niente è nell'intelletto che prima non sia stato nei sensi - la nostra è un'indagine intellettuale profonda ma c'è un piacere estetico - il sensu - che precede la passione. Solo investendo sui giovani, facendoli appassionare alla bellezza dell'arte, potremo coltivare gli studiosi di domani che sapranno offrire risposte esaustive ai quesiti posti in questi studi".

Fonte: La Repubblica (con galleria di immagini)


Altre recensioni e news (in corso di aggiornamento):


«Quello che Caravaggio mi ha insegnato», intervista a Giulia Silvia Ghia (ArteMagazine)

"Caravaggio: a tu per tu con Rossella Vodret", intervista a Rossella Vodret (News-Art)

Caravaggio & Friends (Artribune)

Caravaggio: Opere a Roma. 2 vol, di Clovis Whitfield (News-Art)

Caravaggio, la scienza e la critica. Spunti per una autobiografia, di Maurizio Calvesi (Storia dell'Arte)


Caravaggio, Sgarbi spiazza tutti: "Il quadro ad Ancona non è vero"

Il critico d’arte gela la mostra della Pinacoteca: "Discutibile"


Ancona, 5 ottobre 2016 - Vittorio Sgarbi lei si appresta a girare i teatri italiani con uno spettacolo incentrato sulla figura di Caravaggio che toccherà anche Osimo e Senigallia. Proprio in questi giorni la Pinacoteca di Ancona accoglie una tela del pittore milanese, il ‘Ragazzo morso da un ramarro’.

Cosa ne pensa di questa operazione?
«Ottima, giusta, se non fosse che quella tela che proviene dalla Fondazione Longhi non credo sia un Caravaggio autentico».
Scusi? 
«L’ho spiazzata. Non pensava di sentir dire una cosa del genere».
In effetti. Può spiegare come stanno le cose? 
«Guardi, quello che le ho appena detto non lo penso solo io ma anche molti altri critici. La verità è che in passato nessuno, fino a oggi, ha mai avuto il coraggio di dire che il ‘Ragazzo morso da un ramarro’ di Longhi non era un Caravaggio. Era una forma di rispetto verso Roberto Longhi, uno dei massimi esperti del Caravaggio, che aveva voluto per sé quella tela. Anche se io sono convinto che in cuor suo anche lui sapesse che non era con certezza un Caravaggio».
Ma allora quello esposto ad Ancona di chi è? 
«Potremmo dire della bottega del Caravaggio o di qualcuno dell’epoca che seguiva le sue orme. L’unico ‘Ragazzo morso da un ramarro’ che con certezza è del Caravaggio è quello esposto a Londra. Un quadro che oggettivamente è molto più bello e per questo non si capisce per quale motivo il Caravaggio avrebbe dovuto farne un secondo più brutto».
Lei sta smontando anni di certezze su questa opera... 
«Lo so, come ho la consapevolezza che Mina Gregori, mia amica e presidente della Fondazione Longhi, mi telefonerà per dirmi che sbaglio, ma non è così».
Insomma questa tela è una ‘replica’? 
«Certo, anche se io dieci anni fa come tanti altri dissi che era autentica. Parliamo comunque di un’opera bellissima perché racchiude il pensiero di Caravaggio, un quadro che apre la strada alla fotografia».
Lei ha contestato alcuni anni fa anche il Narciso attribuito a Caravaggio... 
«Infatti. Lo feci in televisione da Bruno Vespa e alla fine ho avuto ragione perché quel quadro è dello Spadarino».
Ma alla fine l’operazione messa in piedi dal Comune di Ancona è valida alla luce di quello che sta dicendo? 
«In generale sì, ma alla fine la città prova ad andare avanti facendo un passo indietro. Si è mossa in maniera discutibile».
In che senso? 
«Perché espone una sola opera del Caravaggio che però non è sua. Se avesse fatto una mostra sul maestro milanese con cinque opere di cui una non certamente del Merisi, non sarebbe stato un problema, ma proporre solo questa non ha senso».

Fonte: Il Resto del Carlino

"Caravaggio e i suoi": Giornate di Studi l'8 e 9 ottobre a Monte Santa Maria Tiberina



Palazzo Museo Bourbon del Monte - Monte Santa Maria Tiberina 
Caravaggio e i suoi 
Giornate di Studi - 8-9 ottobre 2016
Sala Francesco Maria Cardinal del Monte 
a cura di PAOLO NUCCI PAGLIARO e PIERLUIGI CAROFANO

SABATO 8 OTTOBRE ore 16.00 

Saluti 
LETIZIA MICHELINISindaco di Monte Santa Maria Tiberina
PAOLO NUCCI PAGLIARO, Presidente Libera Accademia di Studi Caravaggeschi Francesco Maria cardinal del Monte

ore 16.15
Presentazione del volume Una Vita per la Storia dell'Arte. Scritti in Memoria di Maurizio
Marini, a cura di Pietro di Loreto, Roma, Etgraphie ed., 2015.
presenta LUCA BORTOLOTTI

ore 17.00 
coordina PAOLO NUCCI PAGLIARO

Caravaggio: gli spartiti dei suonatori di liuto
EMILIO NEGRO, Libera Accademia di Studi di Studi Caravaggeschi Francesco Maria cardinal del Monte

Giovanni Baglione in bianco e nero. Inediti del pittore dalle fototeche pubbliche e private
MICHELE NICOLACI, Sapienza Università di Roma

«un quadro ch'io gli dipingo». Nuova luce su Caravaggio per Ottavio Costa, dalla Giuditta al San Giovanni Battista 
MICHELE CUPPONE, libero ricercatore

Francesco Sessa, Padova e Caravaggio: “… fuggitosene da Milano, giunse in Venetia..”
ENRICO LUCCHESE, Libera Università di Lingue e Comunicazione - IULM Milano

discussione

DOMENICA 9 OTTOBRE ore 9.30

coordina PIERLUIGI CAROFANO
Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici
Università degli Studi di Siena

Presentazione del volume Il Sacrificio di Isacco del Conte di San Clemente nella questione
caravaggesca, di Renato Di Tomasi, Acireale, Roma, Bonanno ed., 2016.
presenta PIETRO DI LORETO

Novità sulla conversione caravaggesca di Rutilio Manetti
MARCO CIAMPOLINI, Accademia di Belle Arti di Carrara

Caravaggio nella Roma di fine Cinquecento: artisti, intermediari, mercanti
FRANCESCA CURTI, Università di Chieti

Opere giovanili di Orazio Gentileschi
RICCARDO LATTUADA, Seconda Università di Napoli

Il San Francesco in preghiera di Caravaggio e i suoi doppi
MARIO MARUBBI, Museo Civico Ala Ponzone, Cremona

Caravaggio aggressore o aggredito? L'enigma della rissa
don SANDRO CORRADINI

discussione


SCARICA IL PROGRAMMA (pdf)


segreteria del convegno: Sergio Consigli
info@montesantamariatiberina.org
tel. 0758571003