Ci lascia Donatella Zari. Il ricordo di Marco Cardinali e Maria Beatrice De Ruggieri

Il mondo dell'arte piange la scomparsa di una grande maestra del restauro. Assieme a Carlo Giantomassi aveva lavorato su diverse opere di Caravaggio, dal Bacchino malato, alla Giuditta e Oloferne, alla Madonna dei Palafrenieri, alla Sant'Orsola, fino al dibattuto San Giovanni Battista disteso di collezione privata.
Il commosso ricordo di Marco Cardinali e Maria Beatrice De Ruggieri.
I funerali si svolgeranno oggi alle 16:30 nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere.


Donatella e Carlo. Carlo e Donatella. Sempre insieme, quasi interscambiabili, certo indispensabili a chi come noi cercava un riferimento per guardare da vicino e imparare a guardare.  E Dona non si stancava mai di insegnare, di spiegare. Schietta, chiara e ironica.

Abbiamo imparato molto da Donatella, assistendola mentre interveniva e si adoperava intorno a dipinti cruciali per la storia dell'arte. Molto di quel che sappiamo su Caravaggio lo dobbiamo ai confronti e ai dibattiti avuti con lei e con Carlo, fin dalla splendida esperienza di seguirli nel restauro della Madonna dei Palafrenieri.

Abbiamo ascoltato i passi e le parole di Donatella ... e abbiamo riso: si scherzava sempre con lei. Così aperta e curiosa verso le analisi scientifiche e le tecnologie applicate,  eppure  ironicamente "arretrata" a difendere una tecnica di documentazione fotografica "sorpassata" e ormai fuori produzione.
Siamo saliti studenti ad ascoltarla sul ponteggio nella Galleria dei Carracci e l'abbiamo ritrovata consulente  nel recente cantiere di restauro della medesima Galleria
La sua presenza e il suo consiglio ci hanno accompagnato in tutti questi anni e ora ci ritroviamo a doverne fare a meno.
Grazie Donatella. Semplicemente Dona.

Marco Cardinali - Maria Beatrice De Ruggieri

Fonte: http://news-art.it/news/oggi-l-ultimo-saluto-a-donatella-zari--nella-basilica-di-sa.htm

Buona Natività da Caravaggio400



La redazione di Caravaggio400 augura Buon Natale con un quadro emblematico di Caravaggio, la Natività di Palermo.

Il quadro, rubato nel 1969, è stato oggetto di ricerche recenti e di alcune in corso di pubblicazione, che lo riferiscono con sicurezza tra 5 aprile e 20 novembre 1600 e dunque agli anni romani, sulla base di documenti vecchi e nuovi, delle indagini diagnostiche e della rilettura critica delle fonti, oltre che dell’analisi stilistica e iconografica

Da ultimo, durante il suo intervento Painting from Life: from Caravaggio to Valentin de Boulogne, nell’ambito delle giornate di studio Beyond Caravaggio tenutesi alla National Gallery di Londra il 17-18 novembre 2016, Keith Christiansen si è così espresso sul tema: 

«[The Nativity with Saints Francis and Lawrence] has often but almost certainly wrongly been considered the virtually contemporary painting [to the Adoration of the shepherds]I agree with a number of scholars that the picture must date from Caravaggio’s Roman period»

(«[La Natività con i santi Lorenzo e Francesco] è stata spesso considerata, ma quasi certamente a torto, un dipinto pressoché contemporaneo [all’Adorazione dei pastori] … sono d’accordo con un certo numero di studiosi che il quadro debba datarsi al periodo romano di Caravaggio»).

Resta comunque sempre viva la speranza che, a quasi mezzo secolo dalla scomparsa, il capolavoro venga restituito alla collettività.


"Attorno a un Caravaggio? Una questione spinosa, ma ‘finalmente’ in mostra la nuova Giuditta e Oloferne", su News-Art



È in mostra a Brera fino al 5 febbraio 2017 il Caravaggio della discordia, così come è stata ribattezzata la Giuditta attribuitagli rinvenuta a Tolosa, nientemeno che in un controsoffitto – un ambiente che curiosamente torna nella vicenda del pittore (fu probabilmente per lavorare su tele di grande formato, che smontò in parte quello di una casa presa in affitto). Il motivo di tanto clamore? L’opera viene esposta in una prestigiosa istituzione museale pubblica quando ancora sotto osservazione per accertarne l’autografia e, soprattutto, in vendita sul mercato
Eppure non sarebbe proprio così, secondo quanto afferma il curatore Nicola Spinosa: il quadro non sarebbe in commercio, vincolato com’è per trenta mesi dallo Stato francese, suo unico possibile acquirente per un valore stimato in 120 milioni di euro. E se la ‘patente’ braidense che la discussa tela si è conquistata – ma senza prese di posizione ufficiali da parte del museo in merito all’autografia – favorisce a detta di molti tale operazione, vanno in un senso opposto e possono rivelarsi un boomerang per i proprietari il fatto stesso di esporre in contesto così ostile e le tante voci che, scatenatesi di riflesso, rigettano l’ipotesi di attribuzione a Caravaggio – potrebbe rivelarsi illuminante a questo punto la prevista giornata di studi a porte chiuse di gennaio; per ora la proposta attributiva, partita da Spinosa, è stata accolta piuttosto tiepidamente: sin dal suo ‘lancio’ di aprile scorso vi hanno aderito più o meno convintamente Keith Christiansen, Antonio Pinelli e Bruno Arciprete; quanto meno possibilisti Sergio Benedetti, Vittorio Sgarbi, John Gash e, se bisogna dare credito a dichiarazioni indirette, Jean-Pierre Cuzin; giudizio sospeso per Claudio Strinati; sostanzialmente scettici Francesca Cappelletti e in tempi non sospetti Philippe Daverio, ora tra i promotori dell’esposizione; nettamente contrari Mina Gregori, Richard Spear, Alessandro Zuccari, Tomaso Montanari, Gianni Papi, che attribuisce il quadro a Louis Finson, e Giovanna Sapori, che in alternativa giunge a suggerire il nome di Giovanni Francesco Guerrieri; comunque perplessi sulle circostanze del ritrovamento gli stessi Sgarbi e Daverio nelle sue prime dichiarazioni, e sull’operazione della rassegna Giovanni Agosti, dimessosi per questo dal comitato scientifico di Brera [...]

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La "Natività" di Caravaggio rivive nel murales di Andrea Ravo Mattoni

La “Natività” di Caravaggio, opera trafugata dalla mafia, torna ai siciliani in un enorme riproduzione a cielo aperto nell'ambito del progetto “Recupero del Classicismo nel Contemporaneo”


L'immagine della Natività, capolavoro trafugato a Palermo nel 1969 dalla mafia, torna visibile a tutti, grazie all'opera di Andrea Ravo Mattoni
Ultimato in questo giorni, a San Salvatore di Fitalia nel Messinese, il murales riproduce il celebre quadro di Caravaggio. L'autore è un artista originario di Varese già noto per altre riproduzioni di quadri classici. Il murales intitolato Caravaggio, La Natività, è stato realizzato a spray su muro, in Piazza De Gasperi, grazie al contributo del Comune di San Salvatore e di Fitalia e della società ‘’Fratelli Damiano & C.’’.
Il dipinto, considerato tra i capolavori del Caravaggio e realizzato per l'Oratorio di San Lorenzo a Palermo, nel 1609 come desunto da alcune fonti ma in realtà nel 1600 come chiarito da recenti scoperte, rappresenta la Natività: la Madonna rivolta verso il Bambino, san Giuseppe, san Lorenzo, due altri personaggi di cui uno è forse san Francesco, oltre all'angelo e il bue con l'asinello (quest'ultimo appena leggibile). Tutt'oggi risulta tra i 10 capolavori più ricercati al mondo. L'opera originaria del Caravaggio è stata trafugata tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 e per trent'anni non se n'è saputo quasi più nulla. Informazioni sono emerse durante durante dibattimenti processuali o dichiarazioni di pentiti di mafia da Giovanni Brusca, Salvatore Cangemi, Francesco Marino Mannoia. Nel 2009 Gaspare Spatuzza dichiara che la tela, dopo essere stata mangiucchiata da maiali e topi, sarebbe stata bruciata. 
La storia di questo dipinto trafugato esemplifica pienamente il senso del progetto di Andrea Ravo Mattoni, Ritorno del Classicismo nel Contemporaneo che l'artista varesino presenta in questa occasione. 
“Ho voluto realizzare il murales di questo dipinto, rubato dalla mafia, per restituire a tutti, la bellezza di un'immagine negata - spiega Andrea Ravo Mattoni - Quando dico tutti intendo la gente della strada, persone che non hanno l'occasione o la spinta per andare a cercare le opere classiche nei musei. Questo lavoro diventa la perfetta occasione per raccontare il progetto “utopico” a cui sto lavorando: realizzare il più grande museo diffuso al mondo, un'enorme pinacoteca a cielo aperto che riproduca le grandi opere dei classici. Un progetto che sia porta di ingresso verso i musei dove le opere originarie sono esposte e per un "recupero del classicismo nel contemporaneo”. 
Queste le parole di Rosario Ventimiglia Sindaco di San Salvatore di Fitalia: “Ci riempie d’orgoglio restituire idealmente all’Italia la Natività ... Ringrazio l’artista, Andrea Ravo Mattoni, per aver realizzato, a San Salvatore di Fitalia, un’altra opera, dopo la Cena di Emmaus, ed aver così contribuito al progetto di creare un museo a cielo aperto”.
Quella della Natività è il sesto murales realizzato nell'ambito di questo progetto lanciato ufficialmente solo ora.


Inaugurato il nuovo Museo Regionale di Messina, videoviaggio all'interno con la direttrice Caterina Di Giacomo

Viaggio all'interno della nuova struttura del Museo Regionale Interdisciplinare di Messina, inaugurata il 9 dicembre. La direttrice Caterina Di Giacomo apre le porte del museo e ci guida all'interno in un video. La sala del Caravaggio appare a partire dal minuto 15:25


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“Beyond Caravaggio”, mostra itinerante tra Londra, Dublino ed Edimburgo


Beyond Caravaggio è la prima grande mostra oltremanica che esplora in 49 dipinti l’opera di Caravaggio e la sua influenza sull’arte dei suoi contemporanei e seguaci. L’esposizione, in corso alla National Gallery di Londra fino al 15 gennaio 2017, approderà in seguito alla National Gallery of Ireland di Dublino (11 febbraio-14 maggio 2017) e poi alla Royal Scottish Academy di Edimburgo (17 giugno-24 settembre 2017). 
La mostra si contraddistingue per offrire l’opportunità unica di scoprire diversi tesori artistici nascosti delle isole britanniche, provenienti anche da case signorili, castelli e collezioni private. Questi dipinti dimostrano come la lezione di Caravaggio abbia ispirato un’intera generazione di pittori, sebbene di fatto nessuno anglosassone. E per “fare numero”, sono stati aggiunti capolavori il cui legame con il Regno Unito è piuttosto tenue, scelti come sono per la provenienza da questi territori ma da tempo conservati in altre nazioni. Per contro, si è deciso scientemente, e giustamente, di non portare in mostra la Vocazione dei santi Pietro e Andrea da Hampton Court. 
Beyond Caravaggio inizia esplorando i primi anni di Caravaggio a Roma, dove dipinse opere rappresentanti giovani, musicisti, bari e zingare. Questi dipinti erano considerati altamente originali per via dei soggetti appartenenti alla vita quotidiana e per l’uso della luce naturale. Qui esposti capolavori come il Ragazzo morso da un ramarro di Merisi, il Ragazzo che monda un frutto a lui pure attribuito, un Musicista di Cecco del Caravaggio, la Zingara indovina di Bartolomeo Manfredi e Il baro dell’asso di fiori di Georges de la Tour
La fama di Caravaggio subì un’impennata nell’anno 1600, attestata dal primo incarico pubblico per la cappella Contarelli, pressoché parallelo a quello di Fabio Nuti con Alessandro Albani per Palermo. Questi successi romani e non portarono con sé numerosi altri incarichi da parte di raffinati mecenati, fino a Ciriaco Mattei alla cui collezione è dedicata una preziosa sottosezione nel percorso di visita, comprendente la Cena in Emmaus e la Cattura di Cristo di Caravaggio, Gesù e il tributo della moneta di Giovanni Serodine e Cristo fra i dottori di Antiveduto Gramatica
La vivacità dello stile pittorico di Caravaggio e il suo uso del chiaroscuro furono presto emulati, e gli artisti non replicavano solamente il suo stile ma presero spunto per sviluppare i propri approcci personali. L’Estasi di san Francesco di Giovanni Baglione è forse il primo dipinto caravaggesco di un altro artista; Orazio Gentileschi è rappresentato con due opere molto diverse, mentre la sua talentuosissima figlia, Artemisia, è presente con Susanna e i vecchioni. Cristo che mostra le sue ferite di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino è uno dei più sorprendenti e memorabili dipinti in mostra. 
Caravaggio viaggiò due volte a Napoli. Il Viceregno di Napoli era legato alla corona spagnola e luogo di passaggio e base d’appoggio per molti artisti spagnoli, come Jusepe de Ribera rappresentato qui da tre opere (in particolare il Martirio di san Bartolomeo). Gli artisti napoletani viaggiavano spesso a Roma dove ebbero l’opportunità di vedere le prime opere di Caravaggio: tra questi Mattia Preti, presente in mostra con il Gioco della dama
Il lascito maggiore di Caravaggio è il potere duraturo della sua narrazione. Egli iniettò nuova linfa alle storie bibliche, spesso sfumando la distinzione tra soggetti sacri e profani, come nel San Giovanni Battista di Kansas City (cui forse è solo per i tempi di pubblicazione se non si è dato conto in catalogo delle ultime acquisizioni). Questo dipinto è esposto insieme a capolavori dei suoi seguaci, quali San Sebastiano curato da sant’Irene di Nicolas Régnier e Cristo davanti a Caifa di Gerrit van Honthorst
Sedotti dal potere dei dipinti di Caravaggio, gli artisti continuarono a emularlo anche dopo la sua morte, ma dalla metà del XVII secolo l’approccio naturalista di Caravaggio era stato rifiutato in favore di una tradizione pittorica più classicista. Ci vollero circa tre secoli affinché la reputazione dei dipinti di Caravaggio fosse riabilitata e i suoi meriti artistici fossero totalmente riconosciuti. Oggi è di nuovo ammirato per le sue immagini memorabili, l’inventiva e la sorprendente modernità. 
Letizia Treves, curatrice di Beyond Caravaggio commenta: “La National Gallery può ritenersi fortunata di possedere tre dipinti di Caravaggio, ognuno appartenente a una fase diversa della sua carriera, ma solitamente nelle nostre gallerie non siamo in grado di mostrare queste opere nel loro contesto”. Proprio ciò che è reso possibile dalla mostra. 
L’esposizione è accompagnata da un ciclo di conferenze e da molte altre iniziative, tra cui si sono contraddistinte le giornate di studio del 17 e 18 novembre, con interventi qualificati di Richard Spear, John Gash e Keith Christiansen tra gli altri. 

"La vera natura di Caravaggio" di Tomaso Montanari, ogni venerdì a partire dal 16 dicembre su Rai 5

Mai la tv aveva dedicato ampio spazio alla vita di Caravaggio e la notizia è di per sé positiva. Grandi sono le aspettative su un'opera di divulgazione così imponente e C400 per primo presterà molta attenzione ai contenuti scientifici della trasmissione


Venerdì 16 dicembre e a seguire i successivi venerdì, alle ore 21.15 su Rai 5, LA VERA NATURA DI CARAVAGGIO. Dodici documentari che in modo inedito e scientifico ripercorrono la vicenda biografica e artistica del pittore lombardo, attingendo alle fonti dell’epoca e agli scritti degli studiosi più attenti. Grazie alla fotografia in 4K, il programma “entra” nelle tele, segue i tratti del pennello, legge i nessi con il contesto. L’autore racconta la rivoluzione pittorica di Caravaggio, il suo naturalismo, l’aderenza al vero, le luci e le ombre, il rapporto tra i corpi e il potere. Illustra il mondo della committenza, l’epoca in cui viveva, gli uomini e le donne di cui si circondava, i suoi nemici e coloro che lo hanno protetto. Sottolinea le relazioni di Caravaggio con gli artisti che lo hanno preceduto e con coloro che sono venuti dopo. Un programma di Tomaso Montanari, regia Luca Criscenti, fotografia Francesco Lo Gullo, musiche Giorgio Giampà, montaggio Massimiliano Cecchini.

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Da Caravaggio a Gemito, a Napoli 150 tesori nascosti

In mostra a Napoli fino al 28 maggio la Maddalena addolorata attribuita a Caravaggio


C’è un nuovo scrigno d’arte nel cuore di Napoli: nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta apre «I Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito» centocinquanta capolavori dal XIII secolo fino al `900, provenienti da collezioni private, tra cui la «Maddalena addolorata» del Merisi in una mostra curata da Vittorio Sgarbi che l’ha definita «un vero museo, una immensità di bellezza davanti alla quale vi sentirete storditi». 
Collegato all’esposizione un nuovo evento che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale di Napoli per le feste: l’arrivo il 28 dicembre al Museo d’arte contemporanea Madre, da Messina, della celebre «Natività» di Caravaggio [...]

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È morto Giorgio Leone. Un vuoto incolmabile per la storia dell'arte [NEW leggi l'ultimo suo saggio]

I funerali si svolgeranno lunedì 5 dicembre alle 9:30 nella chiesa di S. Teresa d'Avila a Roma, corso d'Italia


Aveva sempre sorriso e cercato di ridimensionare di fronte alle difficoltà che la malattia gli stava procurando. Cosciente della durezza della battaglia che da tempo stava combattendo, ma sempre estremamente lucido, non si tirava mai indietro nel lavoro, nella ricerca, nell'organizzazione di eventi. L'ultimo in particolare lo aveva visto particolarmente attivo, quello relativo all'artista che forse amava più di tutti, Mattia Preti, organizzato nella Galleria Corsini, il prestigioso istituto di via della Lungara, che aveva diretto prima di essere sostituito con le nuove regole dettate dalla Riforma Franceschini senza tuttavia smettere di collaborare con la nuova Direttrice.
"Mattia Preti. Un giovane nella Roma dopo Caravaggio" il titolo della esposizione che aveva ottenuto uno dei più grandi successi che la Galleria Corsini avesse mai visto [...]

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"Un viaggio multisensoriale nel Seppellimento di Santa Lucia", a Siracusa dal 2 al 21 dicembre



L’installazione “Un viaggio multisensoriale nel Seppellimento di Santa Lucia - Le voci, i suoni e le atmosfere nell’opera di Caravaggio”, a cura di Innovative Art Network e con la partecipazione di Michele Cuppone per la scheda critica del dipinto, verrà riproposta temporaneamente al pubblico, in forma completa e gratuita, dal 2 al 21 Dicembre presso una sala dedicata all’interno della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa, in occasione della manifestazione “I Colori del Sacro” indetta per l’anno 2016 dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia.

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