La Natività di Caravaggio è stata veramente distrutta?


Riportiamo l'articolo di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti estratto dal giornale "LA REPUBBLICA" del 10 dicembre 2009 ed un commento all'ipotesi della distruzione del quadro di Ludovico Gippetto di EXTROART - Fondazione Wanted Palermo, un'organizzazione da anni specializzata nella ricerca e il recupero di opere d'arte trafugate:

"Rosicchiata dai topi e poi bruciata": E' l'affermazione del pentito Gaspare Spatuzza sulla fine del quadro della Natività di Caravaggio. (di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti)
Sarebbe finita in pasto ai porci e rosicchiata dai topi in una stalla di Santa Maria di Gesù. Alla fine, per disfarsi di quella tela così ingombrante, avrebbero deciso di bruciarla. La "Natività" del Caravaggio, la preziosissima tela rubata la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 dall´Oratorio di San Lorenzo a Palermo, avrebbe fatto una brutta fine. Almeno così ha raccontato a luglio scorso Gaspare Spatuzza ai pm di Palermo: «Ho saputo da Filippo Graviano nel carcere di Tolmezzo intorno al 1999 che il quadro era stato distrutto negli anni Ottanta. La tela era stata affidata ai Pullarà i quali l´avevano nascosta in una stalla, dove era stata rovinata, mangiata dai topi e dai maiali e perciò venne bruciata».   Spatuzza non sa altro ma le sue dichiarazioni bastano a fare un altro passo avanti in uno dei misteri di mafia che, negli ultimi 40 anni, è stato solo sfiorato ma mai chiarito da diversi collaboratori di giustizia. Quel che è certo è che quella tela fu rubata su precise disposizioni dei vertici di Cosa nostra. Per farne cosa esattamente non si sa. Non protetto da alcun sistema di allarme, la Natività finì in un furgoncino e fu portata nella fabbrica del ghiaccio dei Vernengo. Così almeno hanno raccontato negli ultimi anni alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito ai carabinieri del Nucleo patrimonio artistico di ricostruire i movimenti di quel quadro che sarebbe passato dalle mani di Pietro Vernengo a Gerlando Alberti, da Rosario Riccobono a Michele Greco, a Pippo Calò. Secondo alcuni di loro il quadro sarebbe stato esposto più volte durante importanti summit di mafia come segno del prestigio e del potere della cosca che ospitava il vertice.   «È stato trasferito da una «famiglia» di mafia all´altra quasi fosse un vessillo simbolo di forza», aveva spiegato il generale Roberto Conforti, comandante del Nucleo patrimonio artistico. Almeno una decina i pentiti che hanno parlato del Caravaggio rubato, da Giovanni Brusca a Salvatore Cancemi che hanno indicato anche una serie di possibili nascondigli, certi che il quadro fosse rimasto intatto. Ma le ricerche dei carabinieri del Nucleo patrimonio artistico in ville e appartamenti non hanno mai dato alcun esito. Solo Francesco Marino Mannoia aveva detto a Giovanni Falcone che la tela era stata distrutta. Ora le dichiarazioni di Spatuzza confermano questa tesi.

Il commento di Ludovico Gippetto della Fondazione Wanted Palermo:
Sulla "Natività tra i SS. Lorenzo, Francesco e Giacomo" si è tanto parlato, in tutti i sensi. Ovviamente la nostra speranza di ritrovarla, e trovarla integra non viene mai abbandonata. Alcune ipotesi basate su informazioni e ricerche che ho personalmente ottenute da chi ha visto la tela, e da chi ha persino collaborato all'ultimo restauro fatto, prima del tragico furto; ricordano che la tela non poteva essere arrotolata poichè divenuta rigida a seguito di alcuni consolidanti utilizzati per effettuare il restauro nel rifoderare la tela, rendendola così rigida come un cartone. Quindi, secondo alcuni, andata distrutta immediatamente durante il furto, poichè maldestramente avvolta, non con la pellicola pittorica all'estreno (così come gli esperti usano fare) che avrebbe dato qualche possibilità di rimanere integra.    Ma è pur vero che altre informazioni (che preferisco rincorrere), dicono che la tela è ancora integra anche se non in perfette condizioni.   Per quanto riguarda la dichiarazione di Spatuzza potrebbe essere un'altra ipotesi ancora, ma anche questa viene smentita da una contraddizione, l'episodio in questione era stato già trattato dal pentito Mannoia (processo Andreotti) ma secondo i Carabinieri si fa riferimento ad un'altra tela, un'opera di Vincenzo da Pavia, che subì la stessa sorte della "Natività" trafugata sempre a Palermo e subito dopo si pensa sia stata bruciata, quindi non essendo degli esperti d'arte hanno fatto confusione con il soggetto della "Natività" (dichiarazione resa in un convegno a cui ero presente). Ma anche qui il giallo si infittisce, perchè sappiamo benissimo che Vincenzo da Pavia realizzò solo opere su tavola e mai su tela, conferma che Vittorio Sgarbi mi diede subito dopo.   Quindi come si potrà intuire, la storia del furto di questo quadro potyrebbe essere scritta dalla penna di Pirandello: "uno nessuno e centomila" ...ipotesi!!