Caravaggio e i caravaggeschi in Emilia è l’ultimo libro, in ordine di tempo, in cui compare il nome del genio lombardo, il quale però, in questo volume firmato da Emilio Negro e Nicosetta Roio per i tipi della Artioli Editore, non veste il ruolo di assoluto protagonista bensì sostanzialmente quello di co-ispiratore di un percorso artistico. Con la sua rivoluzionaria esperienza Caravaggio segnò inevitabilmente anche le sorti di un ambiente nel quale, come si chiarisce nell'Introduzione, le novità della sua pittura “non erano certo tra le più apprezzate e comprese” considerato il ‘dominio’ esercitato dai tre Carracci, Annibale, Agostino e Ludovico.
[...] A cominciare, viene da dire, dalla proposta di un’aggiunta al catalogo delle opere del Merisi, vale a dire un inedito San Giacomo Minore, la cui scoperta in realtà si deve alla passione per Caravaggio dell’antiquario torinese Salvatore Canato, salito alla ribalta delle cronache qualche anno fa per aver subito il furto di un dipinto attribuito a Francisco Goya. Il San Giacomo minore - un olio su tela di cm. 88 x 65,5 - è stato sottoposto una decina di anni fa ad un restauro che ha evidenziato un modus operandi
compatibile con la tecnica compositiva del Merisi, come dimostrano
anche le numerose analisi scientifiche effettuate; fu studiato a fondo a
suo tempo dal compianto Maurizio Marini, tra i massimi conoscitori
della vita e delle opere dell’artista milanese, al cui testo Negro e
Roio fanno riferimento aggiungendo per parte loro importanti
approfondimenti relativi ai legami soprattutto con la ritrattistica
tizianesca che avrebbe ispirato in particolare al Merisi, nel nostro
caso, la fisionomica del santo ...
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