Una meditazione sul San Francesco (di Michele Cuppone)

A chi appartiene l’Arte? Per nulla “fuori luogo” (è il caso di dire in tale sede), la questione comunque pone subito un netto distinguo. Che, per quanto attiene agli aspetti immateriali, generalmente l’Arte è – con riferimento peculiare alle discipline figurative e guardando sia a chi innesca il processo artistico sia a chi ne fruisce – ispirazione, concepimento, visione della realtà, iconografia e iconologia, espressività, gusto, linguaggio, stilemi, forme, luce e colore, tecnica, esperienza, tradizione e storia. E molto altro ancora.  Chiaramente, tutto ciò è patrimonio universale: senza tempo, inalienabile per definizione ed eredità dell’umanità intera, al cui “cammino” concorre positivamente.  Ma quando si passa al vero e proprio manufatto artistico, la prospettiva cambia e la questione può diventare un vero e proprio dilemma. Quale che sia stato l’autore, il committente o destinatario, tutti i possibili acquirenti ed eredi, può accadere che ad un certo punto la facoltà di custodire ed esporre una determinata opera sia argomento tutto da discutere. È il caso, annoso ed emblematico, del San Francesco in meditazione di Caravaggio. Parlo della versione certamente autografa – visto che quella del convento dei Cappuccini di Santa Maria della Concezione a Roma, sembra essere con tutta probabilità una eccellente copia coeva – dunque, il cosiddetto “San Francesco di Carpineto”. La tela è tornata alla ribalta in seguito ad ...... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU CARAVAGGIO400