Recensione di “Caravaggio. Natività” con un testo di Andrea Camilleri, di Michele Cuppone (su ArtsLife)



Rischia di passare quasi inosservato, tra gli scaffali delle librerie per il formato tascabile e il volume snello, “Caravaggio. Natività” a cura di Filippo Maria Ferro. Edito da Interlinea, l’uscita inaugura la collana “Nativitas” e per questo non poteva andare in stampa in un periodo migliore dell’anno. 
In rare occasioni il critico, cresciuto sotto l’ala di Giovanni Testori, si era dedicato a Merisi. Da ultimo, lo aveva fatto nella prefazione al volume di Franco Moro sui presunti 69 nuovi Caravaggio, che Ferro chiudeva accogliendo la discussa Giuditta trovata di recente in una soffitta a Tolosa. Oggi, l’autore sposta la sua attenzione sull’ultimo, travagliato tempo dell’artista, nel suo costante peregrinare nel Meridione. E si concentra in particolare sul tema della Natività che il pittore affrontò un paio di volte, nell’Adorazione dei pastori (1608-09) di Messina e nella Natività con i santi Lorenzo e Francesco trafugata nel 1969 a Palermo e finita nelle mani della mafia. 
Quest’ultima, dipinta in anni precedenti, vale a dire a Roma (1600) stando alle ultime ricerche. Sarebbe invece napoletana (1606-07) per Ferro, che così recupera, non citando (come accade altrove nel testo) o forse ignorando un’ipotesi di metà Novecento. A ogni modo, per la tela scomparsa lo studioso ammette la genesi romana sulla base di un documento del 1600; ma un’esecuzione appunto più tarda, incompatibile però con lo stesso documento, dove il quadro risulta consegnato nello stesso 1600. 
Comunque non sono le questioni cronologiche, pur avvincenti e affrontate in più passaggi, il cuore del libriccino. Di appena 60 pagine, nelle quali peraltro trova spazio la ripubblicazione di estratti da Andrea Camilleri (unico nome in copertina) e da Renato Guttuso. Del primo, si riportano frammenti da “Il colore del sole”, una sorta di diario siciliano immaginario di Merisi. Del secondo, si attinge da un saggio che rifletteva su Caravaggio come anti accademico e pittore della realtà.
Di suo, il curatore offre un testo che si apprezza per scorrevolezza e taglio narrativo, e che va oltre il mero racconto biografico. Non solo in senso letterale, nel raccontare il ‘dopo Caravaggio’, tra “riverberi napoletani” ed “eredità siciliane” della lezione del maestro. Ma anche per la sensibilità non comune, che si percepisce nel linguaggio e in una certa dote introspettiva, discendente dal fatto che Ferro è persona che eccelle in più campi (insigne psichiatra, oltre che storico dell’arte). È così che si immagina che il lettore si sentirà catturato di pagina in pagina, benché questo piacevole ‘viaggio’ abbia breve durata. 
Chiudono il libro le schede delle due Natività e della copia di quella palermitana – cui ora va ad aggiungersi un’altra copia ancora, nota da una foto di Roberto Longhi e appartenuta al gerarca fascista Luigi Federzoni, pubblicata in queste stesse settimane sulla rivista scientifica “Valori Tattili”. L’autore non manca infine di sottolineare – e bene fa – la fortuna di aver visto in gioventù l’originale, prima del furto. Una ferita mai sanata, ma da cui far nascere una volontà di riscatto e un messaggio di speranza. E proprio ora, più che mai, è tempo di rinascita e di rinnovamento.

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Esce "Caravaggio. Catalogo ragionato delle opere autografe, attribuite e controverse", di Fabio Scaletti

Risultato di anni di lavoro esclusivo, questo catalogo ragionato riunisce l’intera opera di uno dei più grandi nomi dell’arte universale, certo il pittore più rivoluzionario e oggi amato: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. 
In due specifiche sezioni sono ad uno ad uno esaminati e schedati dal punto di vista storico-critico, documentario e scientifico i dipinti riconosciuti originali e tutti quelli di autografia dubbia, dibattuta e comunque non ancora accertata e condivisa, riportando e classificando i pareri della totalità degli studiosi, di ieri e di oggi. L’attenzione viene focalizzata sui casi più importanti e significativi ma si riferiscono anche le attribuzioni più datate o marginali e si dà spazio a quelle che hanno riempito le cronache dei giorni nostri, non dimenticando il tema delle eventuali repliche e censendo le copie antiche esistenti. 
Tutto ciò consente di fare il punto della situazione sugli studi caravaggeschi, mai come ora tanto vitali, effettuando nel contempo un intervento, inderogabile, di assestamento del corpus pittorico dell’artista lombardo. 
La completezza del materiale raccolto e il particolare rigore della trattazione fanno di questo volume una sorta di autorevole “catalogo dei cataloghi” dell’oeuvre caravaggesca. 

Fabio Scaletti, Caravaggio. Catalogo ragionato delle opere autografe, attribuite e controverse, Artstudiopaparo, Napoli, 2017. Due volumi brossurati in cofanetto, cm 24 x 28, 550 pp., 600 ill. a colori e in B/N, euro 140,00.

Michelangelo e Caravaggio, la Fondazione cerca "alleati" per valorizzare la grande mostra (da ForliToday)

L'invito a "'collaborare' al buon esito della grande mostra" è rivolto alle associazioni culturali e le scuole.

Conto alla rovescia all'inaugurazione della mostra "L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio", in onda ai Musei San Domenico dal 10 febbraio al 18 giugno. La Fondazione Cassa di Risparmio ha rinnovato il bando per gli eventi collaterali all'esposizione al fine di "valorizzare non solo l’evento espositivo ma anche l’intero patrimonio culturale della comunità". L'invito a "'collaborare' al buon esito della grande mostra" è rivolto alle associazioni culturali e le scuole.

Il bando si rivolge in particolare, come di consueto, agli enti aventi natura giuridica privata e senza scopo di lucro che possano dimostrare una comprovata esperienza in ambito culturale; agli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti; e agli istituti scolastici di ogni ordine e grado di istruzione (primaria e secondaria). Ferma restando la possibilità di realizzare progetti condivisi attraverso la costituzione di reti di partenariato tra più soggetti non profit (nel qual caso la richiesta dovrà essere comunque presentata dal solo ente capofila) e fermo restando ovviamente il fatto che gli enti richiedenti devono avere la sede legale e/o operativa nel territorio di intervento della Fondazione.

Consuete anche le tipologie di intervento finanziabili (quali, ad esempio le creazioni e rappresentazioni artistiche; le iniziative in ambito teatrale, musicale e coreutico; gli eventi espositivi, installazioni e proiezioni e i convegni, visite guidate, eventi di valorizzazione del patrimonio storico-artistico) e quelle non finanziabili (come, sempre a titolo di esempio, le iniziative già in atto alla data di presentazione della richiesta o che prevedano ..... CONTINUA A LEGGERE SU FORLI TODAY

Mostra-Evento: Caravaggio raccontato da Manara (da La Repubblica)

Dal 9 dicembre al 24 febbraio al Museo dell'Archivio Storico del Banco di Napoli 
Via dei Tribunali 214, Napoli


Sedici tavole del maestro del fumetto al Museo dell'Archivio Storico del Banco di Napoli sulla vita del leggendario artista di Alessandro Di Nocera

Due anni di lavoro: è questo il tempo che ha impiegato Milo Manara, star internazionale del fumetto e dell’illustrazione, per portare a termine “La Grazia”, album che racchiude la seconda parte della sua indagine biografica sulla figura di Michelangelo Merisi, il leggendario Caravaggio. Il primo capitolo, “La tavolozza e la spada” — pubblicato nel 2015 dall’etichetta Panini 9L — era stato presentato in anteprima nazionale al Napoli Comicon, il festival partenopeo dedicato al fumetto e all’entertainment, suscitando grande interesse e consensi anche nel mondo accademico, che ne riconobbe, pur attraverso il filtro dell’interpretazione narrativa e della visionaria potenza grafica, l’accuratezza scientifica e la verosimiglianza storica.
Una scelta immaginifica, quello di Manara, sicuramente derivante dalle sue frequentazioni con Federico Fellini (impossibile non andare con la memoria all’analogo approccio presente in film come “Casanova” o “Satyricon”) e Alejandro Jodorowsky, assieme al quale realizzò la saga “I Borgia”, contenente una surreale sequenza ambientata in una Napoli rinascimentale perfettamente ricostruita. Anche l’erotismo, tratto distintivo dell’opera omnia del maestro veneto, in “Caravaggio” assume una funzione di medium: il contrasto originato dalla presenza delle splendide, idealizzate donne di Manara inserite in scenari cupi e decadenti (con soluzioni visive ricavate dai capricci settecenteschi e perfino da Piranesi) trasmette, infatti, tutta la passione e la sofferenza che permeano la vera arte.
Adesso otto tavole tratte dal secondo tomo ancora inedito di “Caravaggio” — Panini 9L lo lancerà nella primavera del 2018 — verranno esposte, assieme ad altrettante pagine scelte da “La tavolozza e la spada”, in una mostra che aprirà i battenti il 9 dicembre, e alla quale il pubblico potrà accedere ogni sabato mattina fino al 24 febbraio, per un totale di dodici appuntamenti. La location o de “Il Caravaggio di Manara” — questo il titolo della personale — sarà il CartaStorie, ovvero ..... CONTINUA A LEGGERE SU REPUBBLICA.IT

"Il ‘Natale’ rubato di Caravaggio rivive in un inedito video d’epoca. La storia", di Michele Cuppone (su Artribune)

Fotogrammi inediti della Natività di Palermo di Caravaggio da un video degli anni '60. E da ricerche di Michele Cuppone e Roberta Lapucci riemerge una copia sconosciuta del quadro


La Natività con i santi Lorenzo e Francesco di Caravaggio, trafugata nell’ottobre 1969 dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo e finita in mano alla mafia, diventa sempre più un ricordo lontano nel tempo, a mezzo secolo dalla sua scomparsa. Ultimamente, si è ridata in qualche modo nuova vita alla tela, con una riproduzione ‘hi-tech’ voluta e realizzata da Sky che ha preso il posto dell’originale. Conosciamo quest’ultimo in particolare attraverso un paio di scatti a colori: la diapositiva di Enzo Brai del 1967 e la foto, ben più nitida, degli Archivi Scala del 1964. Ciò che risalta all’occhio, nella commovente bellezza e pacatezza della scena, è l’assonanza con i quadri della prima maturità romana di Caravaggio, in particolare con i celebri dipinti della cappella Contarelli. E difatti, nuove scoperte d’archivio (e non solo) hanno appurato che la tela fu eseguita contemporaneamente a quelli nel 1600, dunque a Roma e da lì spedita a Palermo, e non in Sicilia nel 1609 come si credeva.

IL PRESEPE PALERMITANO 
A ogni modo, il Presepe palermitano sopravvive, benché per pochi fotogrammi, anche in rari filmati d’epoca. Pubblichiamo – per la prima volta online – un estratto da Lo scultore degli angeli, importante documento audiovisivo trovato di recente e che rischiava di essere perduto per sempre. Giaceva infatti abbandonato, assieme ad altro materiale non classificato, nei locali dell’istituto zootecnico di Palermo. Non è chiaro come fosse finito lì, in un posto tra i più impensabili, ma il caso vuole che nel fare pulizia e prima di disfarsi di ogni cosa, sia stato contattato il regista concittadino Sergio Gianfalla, che ha colto subito il valore del reperto. La pellicola, un 16 mm della durata di 10’30’’, dedicata alle decorazioni in stucco di Giacomo Serpotta che impreziosiscono luoghi sacri del capoluogo siciliano, parte proprio dall’oratorio di San Lorenzo. E si sofferma per qualche secondo sulla Natività – “reputata l’ultima opera del celebre pittore” recita il narratore secondo una vecchia ipotesi. Ma tanto basta per riaccendere l’emozione che ancora trasmette il capolavoro di Michelangelo Merisi, una delle sue prime pale d’altare (se non la prima in assoluto).

LA RICERCA DI GIANFALLA 
Gianfalla, appassionatosi al tema, ha condotto una personale ricerca che lo ha portato a scoprire che cortometraggi come questo, proiettati nelle sale cinematografiche prima dei film, venivano realizzati nella prima metà degli anni ’60 per concorrere all’erogazione di uno speciale “premio di qualità”. Di più, è risultato provvidenziale il suo intervento di digitalizzazione del nastro, poiché questo nel frattempo si è deteriorato irrimediabilmente. In ogni modo, Rai Teche fortunatamente custodisce, consentendone la visione su richiesta, il servizio in bianco e nero Il melodramma di stucco interamente girato a San Lorenzo (e dove ancora una volta protagonista è Serpotta). Questo andò in onda, all’interno della trasmissione Capolavori nascosti, nell’agosto 1969, giusto due mesi prima della sparizione del Caravaggio. Tanto che si arrivò a dire che potrebbe aver generato particolari interessi sul dipinto (paradossalmente fino a quel momento poco noto agli stessi palermitani), che avrebbero spinto a commissionarne il furto.

LE SORPRESE SUL FRONTE ICONOGRAFICO 
Comunque le sorprese sul fronte iconografico non finiscono qui. A Castello Ursino a Catania è custodita la finora ritenuta unica copia del quadro, molto fedele, dipinta da Paolo Geraci nel 1627-1628. Ed ecco invece che ora, in una ricerca congiunta tra chi scrive e Roberta Lapucci pubblicata nella rivista scientifica Valori Tattili, è stata reperita nella fototeca del famoso storico dell’arte Roberto Longhi una foto di un’altra copia antica, con poche varianti. Mistero nel mistero, ne è ignota l’ubicazione attuale; forse il quadro andò disperso durante la seconda guerra mondiale: apparteneva al gerarca fascista Luigi Federzoni.
La citata documentazione fotografica e audiovisiva non potrà in nessun modo colmare il vuoto incommensurabile lasciato nel patrimonio storico-artistico universale dal dipinto, peraltro inserito nella Top Ten mondiale dei furti d’arte stilata dall’FBI. Ma certo questi nuovi studi e scoperte riaccendono i riflettori sulla Natività, immeritatamente poco conosciuta, tenendo sempre viva la pur fioca speranza di una restituzione alla collettività.

‒ Michele Cuppone

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Caravaggio sbarca sul grande schermo, con la voce di Manuel Agnelli

Bisognerà attendere solo pochi mesi per ascoltare la storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio in versione cinematografica. Il 19, il 20 e il 21 febbraio 2018 i grandi schermi italiani faranno da cornice a Caravaggio ‒ L’Anima e il Sangue, il nuovo film d’arte dai creatori di Firenze e gli Uffizi e Raffaello, il Principe delle Arti, prodotto da Sky e Magnitudo Film e dedicato a uno degli artisti più controversi e amati di sempre. 
La pellicola offrirà un emozionante viaggio attraverso la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, dando risalto ai luoghi in cui l’inquieto artista visse e a quelli che ancora oggi custodiscono alcune tra le sue opere più note ‒ come Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta. Il film ‒ che ha ottenuto il riconoscimento del MiBACT – Direzione Generale Cinema e il Patrocinio del Comune di Milano ‒ è stato realizzato in collaborazione con Palazzo Reale e con il Centro Televisivo Vaticano, con il supporto di Malta. 
A rendere ancora più avvincente la trama contribuiscono la consulenza scientifica di Claudio Strinati ‒ storico dell’arte esperto di Caravaggio, che nel film indaga la stretta correlazione fra l’artista e le sue opere ‒ e gli interventi di Mina Gregori, presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, e di Rossella Vodret, curatrice della mostra Dentro Caravaggio, in corso presso il Palazzo Reale di Milano, che illustrerà i risultati dei più recenti studi sulla tecnica pittorica dell’artista. 
Un’approfondita ricerca documentale negli archivi che custodiscono traccia del passaggio dell’artista guiderà il pubblico sulle tracce di Caravaggio, alla scoperta del suo travagliato vissuto e delle sue opere ‒ quaranta delle quali prese in esame dal film ‒ che, grazie all’impiego di evolute elaborazioni grafiche, sembreranno prendere vita, suggerendo una percezione quasi tattile. Una serie di scene fotografiche e simboliche ambientate in un contesto contemporaneo restituiranno, inoltre, tutta la contemporaneità di Caravaggio. 
L’attualità dell’animo di Caravaggio sarà trasmessa anche da colui che gli presterà la voce, il talentuoso frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli. Un alter ego capace di tradurre in parole le tante anime di Caravaggio, anche le più impetuose. Il film, girato in formato Cinemascope 2:40 e una delle prime produzioni in Italia realizzate in 8K, conta sulla direzione artistica per Sky di Cosetta Lagani, mentre il produttore esecutivo per Magnitudo Film è Francesco Invernizzi. La sceneggiatura è di Laura Allievi e la regia è affidata a Jesus Garces Lambert, che ha firmato documentari per Sky e per importanti network televisivi internazionali, tra i quali National Geographic, BBC, ZDF, CBS, Arte. Dopo l’esordio italiano, la pellicola approderà nelle sale cinematografiche mondiali, distribuita da Nexo Digital. (fonte: Sky Arte).

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Nuova serie di articoli caravaggeschi su About Art online


About Art online pubblica in questi giorni una serie di articoli su tematiche caravaggesche, che si elencano di seguito:

Il volto misterioso della Maddalena addolorata di Caravaggio, di don Alessio Geretti

La difficile condizione delle donne al tempo di Caravaggio; un punto di vista socio sanitario, di Paolo Nucci Pagliaro

I “Suonatori di liuto” e l’“Amore vincitore”, di Emilio Negro

Il Caravaggio dopo Caravaggio, da Napoli a Milano (dal CORRIERE DELLA SERA)

Il 30 novembre alle Gallerie d’Italia a Milano apre la mostra «L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri» realizzata da Intesa Sanpaolo con i Musei di Strada Nuova di Genova.

di Stefano Bucci

Un simbolo praticamente perfetto di Caravaggio e della sua lezione. Questo è il Martirio di Sant’Orsola, ultima sua opera conosciuta, datata 1610: lo stesso anno della morte. Una lezione, quella di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610), che fino al 1640 si ritrova fortissima in tutti luoghi dove l’artista aveva soggiornato (Roma, Napoli, l’Italia meridionale).

A quest’influenza è dedicata la mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri, che si apre il 30 novembre a Milano alle Gallerie d’Italia (fino all’8 aprile), realizzata da Intesa Sanpaolo in partnership con i Musei di Strada Nuova di Genova e in collaborazione con l’Università degli Studi. E dove il Martirio, abitualmente conservato a Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli (nella Collezione Intesa Sanpaolo) arriva direttamente da un’altra della mostre evento di quest’anno, Dentro Caravaggio, sempre a Milano, ma a Palazzo Reale, che l’aveva finora «ospitata».

Sono oltre 50 le opere esposte alle Gallerie d’Italia firmate da seguaci di Caravaggio (Battistello Caracciolo, Ribera) e da nuovi maestri (Rubens, Van Dyck, Procaccini e Strozzi). «Con questa mostra — ha spiegato Giovanni Bazoli, presidente ..... CONTINUA A LEGGERE SU CORRIERE DELLA SERA