Fumetti: ora Milo Manara tra Caravaggio e la Marvel (fonte: LaProvinciadiSondrio.it)

«Nel 2013 verranno pubblicati in Italia da Panini due volumi sulla vita di Caravaggio che racconterò per immagini per un editore francese. Il primo volume di chiuderà con la condanna a morte del pittore; la seconda proseguirà sino alla morte di Caravaggio. Realizzerò l'originale in bianco e nero, poi, per la prima volta, sperimenterò la colorazione in digitale». Lo ha annunciato il disegnatore Milo Manara a Comics & Games, la settima edizione della fiera dei fumetti e dei videogiochi a Mantova che si è chiusa ieri.
In due giorni sono già state 5 mila le persone che hanno affollato gli stand. Ieri l'attenzione di pubblico e addetti ai lavori era concentrata sul disegnatore Milo Manara, ospite della rassegna.  Manara ha anche annunciato «la realizzazione di un lavoro dedicato alle eroine della Marvel». Prime della serie saranno la Gatta nera dell'Uomo Ragno e le eroine dei vendicatori e di X-Men: «un disegnatore - ha detto Manara - non si può definire tale se non si cimenta con i supereroi americani. Per me sarà una vacanza dal solito lavoro».

Arte: svelati i segreti della prima Medusa del Caravaggio (fonte: ADNKRONOS)

Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Immagini straordinarie che hanno messo in evidenza in maniera inequivocabile la genesi e la collocazione temporale della Prima Medusa del Caravaggio. Un capolavoro che anticipa il piu' celebre scudo esposto alla Galleria degli Uffizi. Lo si evince in maniera nitida dai ripetuti tentativi di Michelangelo Merisi di affinare linee e proporzioni di una superficie convessa. Elementi che differiscono notevolmente dalla comparazione radiografica fra le due versioni della stessa opera. Sono questi i tratti salienti della conferenza stampa che si e' tenuta oggi presso la sede della Stampa Estera di Roma ed alla quale hanno partecipato, la Storica dell'arte Mina Gregori, Claudio Strinati del Ministero per i Beni e le Attivita' culturali, ed il vice direttore del museo di Galileo, Filippo Camerota.

Nel saluto introduttivo Samanta Angelone architetto e docente presso l'Accademia delle Belle arti di Brera, ha ricordato la figura di Ermanno Zoffili, curatore della ricerca nonche' proprietario dell'opera, recentemente scomparso a Milano: "Il Professor Zoffili riteneva questo evento, il piu' importante della sua vita", ha affermato. Gregori ha poi sottolineato come "il realismo rappresentato dalle Serpi aggrovigliate sulla testa di Medusa, mostri chiaramente il carattere inquieto del Caravaggio".
Sono state quindi introdotte le prove scientifiche rilevate dagli studi del professore Maurizio Seracini, ingegnere e direttore del Center of interdisciplinary science for art architecture and archaeology (Ucsd), che ha illustrato sul maxi schermo le fasi di realizzazione dell'opera, le sfumature non visibili ad occhio nudo di ciocche di capelli, oltre a sottolineare le difficolta' tecniche incontrate dal Merisi durante la realizzazione del capolavoro ed evidenziabili, per esempio, dalla presenza sul lato sinistro del volto di Medusa di un occhio differentemente posizionato e dalla conseguente inclinazione differita della bocca.

"Dentro Caravaggio" (versione deluxe). Recensione di Michele Cuppone su "Storia dell'arte"

Dall'homepage del nuovo sito della rivista Storia dell'arte diretta da Maurizio Calvesi, presentiamo la recensione di Michele Cuppone al DVD di cui abbiamo trattato in precedenza, ma aggiornata anche sulla speciale versione a tiratura limitata. Tale contributo è anche presente nel numero 130 (n.s. 30) appena uscito, contenente tra l'altro (vedi estratto sullo stesso sito) un ricordo di Maurizio Marini da parte di Maurizio Calvesi.

sabato 3 marzo, ore 10.30, presentazione del libro "CARAVAGGIO, GIORDANO BRUNO E L'INVISIBILE NATURA DELLE COSE"

Sabato 3 marzo 2012, ore 10.30, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Palazzo Mattei di Giove (Via Michelangelo Caetani 32, Roma), verrà presentata l’opera Caravaggio, Giordano Bruno e l’invisibile natura delle cose di Anna Maria Panzera, L’asino d’oro edizioni, 2011. Ne discuteranno con l’autrice: Ferdinando Bologna, Vittorio Casale, Marcello Teodonio.

Questo volume rivendica e amplia l’ipotesi interpretativa che l’autrice aveva proposto già nel 1994, accostando per la prima volta i nomi dei due personaggi e mostrandone differenze e affinità. Non è difficile incontrare negli studi di Storia dell’Arte Caravaggio e Giordano Bruno (e persino in qualche scritto filosofico), ma nessun lavoro si è concentrato esclusivamente sulle ragioni peculiari di questo confronto, anche per la mancanza di sicure prove documentarie. Anche se le prove mancano a tutt’oggi, sempre più facilmente si possono individuare i fili di collegamento intercorsi fra i due: soprattutto se si cerca fra i committenti del pittore, cardinali e uomini di commercio la cui spregiudicatezza ed un’agilità mentale piena di riservatezza poneva nelle condizioni di nutrirsi delle posizioni più avanzate della cultura del tempo. In questo anno di celebrazioni caravaggesche, già alcuni autori hanno affrontato questo filo: in questo volume con un linguaggio e una ricostruzione chiara e semplice, quasi didattica, si tenta di riassumerne i punti fondamentali e svolgere tutto il gomitolo. L’autrice propone in modo appassionato la vicenda di due personalità cardini nella storia del pensiero: entrambi hanno sciolto i vincoli con cui il potere ecclesiastico ha tentato di opprimerli; entrambi, finché hanno potuto, hanno custodito una genialità consapevole e spesso irriverente; entrambi, nel tempo loro, hanno fatto delle immagini il veicolo del più sincero racconto sugli esseri umani.

Anna Maria Panzera, insegnante e storica dell’arte, collabora con istituzioni museali ad attività di ricerca, didattica dell’arte e formazione: dal 1988 al 1992 a Lecce, nel Museo Provinciale Sigismondo Castromediano e nella Pinacoteca d’Arte francescana “Roberto Caracciolo”; a partire dal 2004 con i Servizi educativi di Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale di Roma. In questo contesto prende parte alla pubblicazione del secondo volume della collana Educare all’Arte, a cura di Cristina Francucci e Paola Vassalli (Electa, Milano 2009). Oltre a numerosi articoli su periodici e riviste scientifiche, ha pubblicato Caravaggio e Giordano Bruno fra nuova arte e nuova scienza. La bellezza dell’artefice (Fratelli Palombi, Roma 1994) e La basilica di S.Cecilia in Trastevere (Nuove Edizioni Romane, 2000)..

Ferdinando Bologna è professore emerito di Storia dell’arte medievale e moderna all'Università di Roma Tor Vergata.

Vittorio Casale è professore di Storia dell’arte moderna all’Università Roma Tre.

Marcello Teodonio insegna Letteratura romanesca all’Università di Roma Tor Vergata.

Per informazioni: Biblioteca di storia moderna e contemporanea, tel. 066828171, e-mail b-stmo.info@beniculturali.it

PASOLINI E CARAVAGGIO: per Pasolini, essenziale e formativo essere stato allievo di Roberto Longhi (da pasolini.net)

Caravaggio, certamente, vuol dipingere la realtà, ma è molto probabile che - e gli ultimi studi l'hanno ampiamente dimostrato - tutto questo avesse in lui anche una finalità simbolica. Pensiamo alla luce che entra da una finestra ne La vocazione di Matteo di San Luigi dei Francesi; essa è una luce di salvazione, è una luce divina. E ' il raggio della salvezza che arriva sugli uomini per riscattarli dal loro essere uomini. Quindi, anche se noi siamo fatti di carne, non possiamo rinunciare alla speranza che qualcosa arrivi per salvarci e portarci al di là. La luce diviene protagonista con Caravaggio e da questo momento in poi si entra nell'attimo luminoso, in quell'istante di luce dovuto al cambiamento continuo delle condizioni atmosferiche, che sarà caratteristica della pittura impressionista. Si giunge all'idea dell'attimo luminoso, di un attimo quasi fotografico. Non per nulla l'impressionismo è quasi contemporaneo della fotografia. Da qui si entra proprio in quell'idea di attimo fuggente che viene catturato dall’opera pittorica, che sarà la chiave stessa di tutta la raffigurazione del Ventesimo Secolo e che fatalmente è ancora la chiave sia della pittura che del cinema dei nostri tempi. 
Parlare di realismo e di tenebrismo non è più sufficiente per definire questo grande e geniale pittore. Infatti i brani di vita popolare e gli effetti dei suoi «notturni» sono caratteristici di tutta la pittura della fine del XVI secolo, e in particolare dell?Italia del Nord, nell'opera di artisti di primo piano quali Bassano e perfino Tintoretto. L'originalità di Caravaggio consiste nell'uso della luce per affermare la pienezza delle forme e dei volumi, ma anche per drammatizzare i personaggi più umili. Soprattutto questo aspetto eroico ha colpito l'attenzione degli storici dell'arte contemporanei: quest'arte plastica, espressiva, diretta, che esprime un sentimento semplice e profondo della vita umana, rispondente alle aspirazioni della Controriforma. Quello del realismo è, da sempre, uno dei grandi problemi della storia dell'arte. La radice del problema sta nella stessa ambiguità e polivalenza del termine, che ne ha permesso l'applicazione alle realtà più disparate. Nel Seicento in particolare, il termine è stato usato per indicare situazioni diversissime, compromettendone in questo modo la comprensione per secoli: realista....... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU PASOLINIPUNTONET.BLOGSPOT.COM

PROROGATA AL 18 MARZO LA MOSTRA "ROMA AL TEMPO DI CARAVAGGIO"

Roma, 7 feb. (Adnkronos) - Prorogata fino al 18 marzo la mostra 'Roma al tempo di Caravaggio' allestita nei saloni Monumentali di Palazzo Venezia. Curata da Rossella Vodret, soprintendente del Polo Museale Romano, la mostra, inaugurata lo scorso 15 novembre, e' stata visitata da quasi 45mila persone. La proroga e' stata possibile grazie alla disponibilita' dei prestatori che, nonostante gli impegni assunti con l'organizzazione di altri eventi, hanno benevolmente concesso la permanenza dei dipinti di loro proprieta' fino all'ultima data possibile. L'allestimento dei 140 dipinti provenienti dai maggiori musei italiani ed esteri, alcuni mai esposti in Italia, che ricostruiscono per la prima volta il tessuto connettivo del panorama artistico della Roma in cui visse e opero' Caravaggio, e' stato progettato e diretto da Pier Luigi Pizzi, che ha creato un suggestivo allestimento che segue l'idea originale della curatrice della mostra, di cogliere unitamente le diverse committenze delle opere, se pubbliche o private, nell'intreccio dello sviluppo stilistico delle premesse caravaggesche.
La proroga della mostra consentira' di programmare ulteriori eventi collaterali, come la presentazione al pubblico del volume di saggi scientifici, scritti dai membri del comitato scientifico, e di altre iniziative editoriali e di dibattiti scientifici connessi all'esposizione.

IL CARAVAGGIO E' STATO UCCISO A PALO (da comunicatistampa.net)

Il Prof. Vincenzo Pacelli a supporto delle dichiarazioni del pittore Guido Venanzoni senza mezzi termini e con argomentazioni forti sostiene che Caravaggio è morto a Palo vittima di un complotto ordito dai Cavalieri di Malta con la connivenza della Curia romana.
Si riapre la disputa sulla morte di uno dei protagonisti tra i più controversi del suo tempo, il pittore Caravaggio. La sua vita romanzesca, fatta di grandi successi, guai con la giustizia, aggressioni e fughe precipitose, si conclude in circostanze misteriose in un giorno di luglio del 1610.
Il suo corpo non è mai stato ritrovato. Ma come, dove e perché muore Caravaggio? Che fine ha fatto il suo corpo?
Stavolta a riaprire il caso sono le affermazioni di un pittore di Ladispoli, Guido Venanzoni.
“Il sindaco mi ha commissionato un quadro sull’arresto del Caravaggio -spiega Venanzoni- che come tutti sanno è avvenuto a Palo. Ci sono voluti due anni di studio e quattro mesi di lavoro per realizzare il dipinto che oggi è esposto nell’aula consiliare del comune di Ladispoli”.  In questi due anni ho analizzato minuziosamente tutto la letteratura sul caso Caravaggio – afferma Venanzoni – e sono giunto alla conclusione che l'artista sia stato ucciso nello stesso posto dove è stato arrestato e non a Porto Ercole come sostengono le fonti ufficiali.  Perché mai il pittore avrebbe dovuto raggiungere la località di Porto Ercole (e a piedi) che dista quasi 200 km dal litorale romano nel quale, sbarcato, è stato imprigionato e poi rilasciato?
Non doveva portare a Roma, al cardinale Scipione Borghese, le opere che trasportava sulla sua feluca, ora che aveva anche ottenuto il perdono papale per l’omicidio di Ranuccio Tomassoni (anche se il documento della grazia non è mai stato ritrovato)?
Un ipotesi suffragata anche da un illustre conoscitore del Caravaggio, lo storico dell’arte Vincenzo Pacelli.
“Concordo con quanto detto da Guido, La verità è che il Caravaggio non è mai giunto a Porto Ercole ma è plausibile che sia stato ucciso proprio a Palo”. Non accetto le notizie riportate dalle fonti storiche e per di più tardive. Mi riferisco al Baglioni e al Bellori, perché raccolgono la ricostruzione che ad arte fu affidata alle lettere del nunzio apostolico nel regno di Napoli scritte e inviate a Scipione Borghese nipote di paolo V e segretario di stato Vaticano.  Questo personaggio della Curia Romana, per allontanare ogni sospetto della congiura ordita ai danni dell’artista che con i suoi quadri preoccupava le autorità religiose e controriformate e per vendicare l’offesa fatta al Cavaliere di malta e quindi all’intera casta dei cavalieri, inventa la morte del pittore a Porto ercole.  Queste sono solo alcune delle verità che vorrei raccontare e per questo motivo sono disponibile per ogni contraddittorio
Ho incontrato in questi giorni il pittore Guido Venanzoni, che ringrazio per avermi dato modo di riaprire il caso. Ci siamo subito trovati in piena sintonia. Guido è una persona eclettica capace di dipingere bellissimi quadri come di discutere su argomenti che non fanno parte delle sue conoscenze.
Siamo certi che riusciremo a far luce su un evento storico che presenta ancora aspetti oscuri.
Siamo disponibili a chiarire le nostre affermazioni in qualsiasi sede.
Autore della pubblicazione: Francesco D'Antuono Addetto stampa Ufficio stampa pacelli venanzoni