Caravaggio a Roma: il musico, il barbiere e il ferraiolo

Un cicerone scopre la firma di Baglione (di Marco Carminati, da ILSOLE24ORE)

Quando si incontravano per le vie di Roma facevano letteralmente scintille, si apostrofavano con parole grosse e mettevano volentieri mano allo spadone. Erano anche capaci di litigare a distanza, attraverso poesiole e sonetti infamanti che si indirizzavano l'un l'altro. Per questo, in più di un'occasione, finirono davanti al magistrato. Li avrete riconosciuti: stiamo parlando di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e del suo collega-nemico Giovanni Baglione, ovvero due dei più grandi pittori (e attaccabrighe) attivi a Roma nei primi dieci anni del Seicento.
Caravaggio è diventato una star universale, Giovanni Baglione un po' meno. Ma ogni volta che si affronta il tema di Caravaggio a Roma è praticamente impossibile non rievocare la figura parallela di Giovanni Baglione. Questo per dire che Baglione è un pittore importante, autore di opere di grande qualità formale e per questo amato e studiato da generazioni di storici dell'arte.
Alla luce di tutto ciò, appare piuttosto sorprendente la notizia emersa qualche giorno fa attorno alla mostra «Caravaggio a Roma. Una vita dal vero», aperta fino al 15 maggio nell'Archivio di Stato della capitale. Qui, accanto a documenti e dipinti caravaggeschi, si trovano – direi d'obbligo – alcune tele di Giovanni Baglione. Una di queste è l'Ecce homo conservato alla Galleria Borghese.
Si tratta di un'opera nota e stranota, che gli studiosi hanno attribuito a Giovanni Baglione sulla base dell'inconfondibile stile. Una tela che ha fatto anche tappa in varie mostre, in Italia e all'estero (Roma, Milano, Vienna), senza che nessuno, ma davvero nessuno, si sia mai accorto di un piccolo, fondamentale dettaglio...... CONTINUA A LEGGERE SUL SITO DE "ILSOLE24ORE"

L'area discussioni del nostro gruppo Facebook su Caravaggio

Il nostro gruppo Facebook su CARAVAGGIO (curato insieme a Claudio Ferranti e altri preziosi appassionati) ha un'area discussioni con interessanti scambi di opinioni e approfondimenti tra studiosi e cultori del maestro.

Intervista a Vittorio Sgarbi sulla mostra "Gli Occhi di Caravaggio" (di Egizio Trombetta)

Vittorio Sgarbi pensò ad una mostra diversa più di trent’anni fa mentre osservava un dipinto di Giovanni Girolamo Savoldo. Secondo il critico, Savoldo, prefigurava il percorso mentale del suo primo e solo allievo ideale: Michelangelo Merisi da Caravaggio. Sgarbi ci rivela alcuni retroscena della mostra ora in corso al museo Diocesano di Milano: Gli occhi di Caravaggio. D: Professor Sgarbi, mi è sembrato di capire che inizialmente le sue intenzioni erano quelle di allestire una mostra senza nemmeno un’opera di Caravaggio. Cosa le ha fatto cambiare idea? Temeva che la mostra senza un’opera di Caravaggio non avrebbe attratto visitatori? “Ma no, non ho cambiato affatto idea. La mostra poteva essere, e sostanzialmente è, senza la presenza di Caravaggio. Un dipinto essenziale, che ci sarebbe dovuto essere, è il “Riposo dalla fuga in Egitto” della Doria Pamphilj che poi, per liti famigliari non ci è stato dato. Quello sarebbe stato invece la prima delle opere di Caravaggio conosciute e certamente l’unica che poteva essere stata dipinta anche in Lombardia. Sappiamo che sta a Roma, ma non abbiamo la certezza che è stata dipinta lì. Quindi è l’unica che poteva rientrare nel discorso perché la mostra indaga in venticinque anni di permanenza di Caravaggio a Milano, senza che si conoscano le opere che ha dipinto in quei venticinque anni. Quindi nella logica stessa della mostra non era necessario che ci fosse alcun dipinto di Caravaggio. Poi, questo quadro non è arrivato, in compenso abbiamo incontrato un signore che aveva un problema con una testa di Medusa la quale è certamente la prima versione di quella degli Uffizi e certamente autografa dal momento che sono stati rilevati numerosi pentimenti. Anche la versione degli Uffizi è un’opera del 1595-1596 .... CONTINUA A LEGGERE IL TESTO E VEDI IL VIDEO COMPLETO DELL'INTERVISTA SUL BLOG DI EGIZIO TROMBETTA

Roma, 16 aprile 2011: Concerto del Duo BLU Ensemble "DIPINGERE I SUONI. MUSICA PER CARAVAGGIO"

L'evento è ideato e realizzato dall'Archivio di Stato di Roma con l'Associazione Culturale Musicale Musicangelica per "accompagnare" in musica la mostra "Caravaggio, una vita dal vero", in corso presso la Sala Alessandrina. Il concerto vuole sottolineare come la musica sia un aspetto importante nella vita e nell'arte di Caravaggio: nei suoi dipinti non solo gli strumenti musicali sono raffigurati in tutti i particolari, ma gli spartiti che i personaggi utilizzano per suonare e cantare sono realmente esististi, dunque rintracciabili ed eseguibili ancora oggi. Si tratta di brani molto famosi all'epoca di Caravaggio, come i madrigali di Arcadelt (1505-1568), compositore fiammingo attivo a Roma a partire dal 1539.


Nel concerto verranno eseguiti i seguenti brani raffigurati nei quadri di Caravaggio:

- NOEL BALDUIN (1480-1530) Quam pulchra es et quam decora Mottetto raffigurato nel 'Riposo durante la fuga in Egitto

- FRANCESCO DE LAYOLLE (1492-1a540) Lasciar il velo

- JACQUET DE BERCHEM (1505-1567) Perché non date voi Madrigali raffigurati nel 'Suonatore di liuto' (versione commissionata dal Cardinale Del Monte, collezione privata)

- JACQUES ARCADELT (1505-1568) Chi potrà dir quanta dolcezza prova Se la dura durezza in la mia donna dura Voi sapete ch'io v'amo Vostra fui e sarò mentre ch'io viva Madrigali raffigurati nel 'Suonatore di liuto' (versione commissionata da Vincenzo Giustiniani e conservata a S. Pietroburgo)


A queste musiche, eseguite con strumenti originali, verranno affiancati famosi brani coevi, quali altri madrigali e musica strumentale romana dell'epoca di Caravaggio. In particolare l'esecuzione strumentale di madrigali e mottetti con diminuzioni e variazioni è un'importante riproposta di una prassi molto in voga tra la fine del '500 e l'inizio del '600, oggi scarsamente praticata. L'organico stesso, il duo violino-liuto, molto utilizzato nell'antichità e oggi molto poco frequentato, sembra essere suggerito da Caravaggio stesso, ad esempio nel Suonatore di Liuto, o nella figura dell'angelo "violinista" nel Riposo durante la fuga in Egitto.


16 aprile - ore 12.00 Archivio di Stato di Roma - Loggiato del Palazzo della Sapienza Sede centrale, Corso del Rinascimento, 40 - Roma Tel. 06 68892482


Ingresso libero con prenotazione obbligatoria e risposta di conferma entro le ore 17.00 del giorno precedente tramite posta elettronica all’indirizzo: as-rm.mostre@beniculturali.it o ai recapiti telefonici: 06 68190895-38.

Roma, dal 31 marzo al 19 giugno: Itinerario "SULLE ORME DI CARAVAGGIO"


Nell’ambito delle iniziative realizzate per il IV Centenario della morte di Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), Rossella Vodret – Soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Roma – ha ideato e curato “Roma. Sulle orme di Caravaggio”, un itinerario che dal 31 marzo al 19 giugno 2011, in collaborazione con il Comune di Roma, ripercorre e racconta i fatti salienti del pittore nella Roma in cui visse tra il 1596 e il 1610, ricostruiti dai documenti d’archivio e dalle mappe del ‘600.

IL SITO WEB DI MONDOMOSTRE CON LE INFORMAZIONI SULLE VISITE:

Riguardo a questa tematica vi consigliamo la lettura di un interessante articolo di Michele Cuppone che avevamo pubblicato tempo fa sul nostro blog e che anticipa e approfondisce le tematiche legate al "percorso" di Caravaggio a Roma: "LUOGHI CARAVAGGESCHI NELLA ROMA CONTEMPORANEA E MODERNA. LE POSSIBILI RAGIONI DI UNA VISITA".