Apertura straordinaria di Palazzo ex Petrignani sabato 21 novembre





Sabato 21 Novembre, grazie all'iniziativa Cosa FAI oggi a cura dei Volontari FAI e in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, apre eccezionalmente le porte al pubblico Palazzo Santa Croce-Aldobrandini (ex Monte di Pietà).
L'edificio appartenne un tempo a monsignor Fantino Petrignani, che qui ospitò un giovane Caravaggio intorno alla primavera del 1597 (Fantino tornò a Roma, dopo lunghi anni di assenza, nell'aprile di quell'anno), in un momento immediatamente precedente all’ospitalità concessa dal cardinale Del Monte a palazzo Madama (dove è documentato nel luglio 1597).

Ingresso gratuito da piazza del Monte di Pietà, 33
Ore 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) 

Clicca QUI per saperne di più su Fantino Petrignani e la sua famiglia



Per salutare Caravaggio: ingresso gratuito a Brera 14 e 15 novembre

 

Per salutare la "Cena in Emmaus" di Caravaggio, in partenza per Caen e Tokyo, la Pinacoteca di Brera offre l'ingresso gratuito sabato 14 e domenica 15 novembre con approfondimenti, attività didattiche e laboratori dedicati a Caravaggio ... 

Conferenza stampa di presentazione 
giovedì 12 novembre, ore 11,30
Sala della Passione

Leggi sul sito del museo


"Sgarbi, Cappelletti, Benedetti. I tre noti storici dell'arte ricordano il loro amico Maurizio Marini". Interviste di Egizio Trombetta


Di Egizio Trombetta –  In occasione della presentazione del libro Una vita per la storia dell’arte, Scritti in memoria di Maurizio Marini (evento avuto luogo lo scorso 8 ottobre a Palazzo Corsini in Roma) abbiamo chiesto di ricordare Maurizio Marini a tre noti storici dell’arte: Vittorio Sgarbi, Francesca Cappelletti e Sergio Benedetti. Nella versione audio delle interviste, proposta unitamente a questo testo, vengono proposte anche gli interventi di Vittorio Sgarbi e Francesca Cappelletti. 



04.11.2015 - ROMA. Palazzo Corsini - Intervista a Vittorio Sgarbi:   Se la sente di offrirmi un ricordo personale riferito a Maurizio Marini? “Per me l’intimità è un concetto abbastanza poco intimo, io sono molto pubblico. Siamo stati insieme per esempio a Malta perché lui sosteneva, in modo sempre un po’ enfatico, l’autografia di Caravaggio di un quadro di Cremonini. Il quadro era bello, ma forse era Cecco del Caravaggio. Dicevo prima (durante la conferenza n.d.r.), della sua generosità attributiva che secondo me era anche in malafede nel senso nobile. Nel senso che lui amava esagerare quasi sapendolo. Eravamo andati sull’aereo di Cremonini e facemmo una bella giornata a Malta. Si vedeva il suo rapporto fisico con le opere d’arte. Le opere esposte le guardavamo con la passione con cui si guarda una bella donna in cui si vede una bellezza evidente e vivente” Dunque Marini era di manica larga sulle attribuzioni? Beh, è vero. Andrebbero riprese un 50% delle sue attribuzioni e delle sue perizie. La sua era un’esagerazione ma non sbagliando in maniera clamorosa. Diceva delle cose che erano plausibili ma non erano certe, da questo punto di vista lui è stato molto largo, ma può essere considerata persino una cosa positiva perché c’era dietro un pensiero logico e coerente. Si riconosce in lui come temperamento? Abbastanza, nell’esuberanza e nel desiderio si. Io sono più cagacazzi perché io voglio che le opere siano… ecco, sono meno generoso.    

Intervista a Francesca Cappelletti:  Avrai sicuramente degli aneddoti da raccontarmi su Marini, giusto? “Si, certo, ogni volta che mi vedeva mi diceva sempre che io e Laura Testa gli avevamo fatto cambiare le bozze del libro perché trovando quei documenti Mattei di cui avevamo già parlato, con la datazione dei quadri 1602/1603 lui aveva dovuto rivedere tutto l’ordine che aveva messo dei dipinti. Te lo diceva sempre scherzando, diceva sempre: ”Mannaggia a voi, mannaggia a voi [...]

LEGGI il testo integrale su EGIZIOTROMBETTA.COM