Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Immagini straordinarie che hanno messo in evidenza in maniera inequivocabile la genesi e la collocazione temporale della Prima Medusa del Caravaggio. Un capolavoro che anticipa il piu' celebre scudo esposto alla Galleria degli Uffizi. Lo si evince in maniera nitida dai ripetuti tentativi di Michelangelo Merisi di affinare linee e proporzioni di una superficie convessa. Elementi che differiscono notevolmente dalla comparazione radiografica fra le due versioni della stessa opera. Sono questi i tratti salienti della conferenza stampa che si e' tenuta oggi presso la sede della Stampa Estera di Roma ed alla quale hanno partecipato, la Storica dell'arte Mina Gregori, Claudio Strinati del Ministero per i Beni e le Attivita' culturali, ed il vice direttore del museo di Galileo, Filippo Camerota.
Nel saluto introduttivo Samanta Angelone architetto e docente presso l'Accademia delle Belle arti di Brera, ha ricordato la figura di Ermanno Zoffili, curatore della ricerca nonche' proprietario dell'opera, recentemente scomparso a Milano: "Il Professor Zoffili riteneva questo evento, il piu' importante della sua vita", ha affermato. Gregori ha poi sottolineato come "il realismo rappresentato dalle Serpi aggrovigliate sulla testa di Medusa, mostri chiaramente il carattere inquieto del Caravaggio".
Sono state quindi introdotte le prove scientifiche rilevate dagli studi del professore Maurizio Seracini, ingegnere e direttore del Center of interdisciplinary science for art architecture and archaeology (Ucsd), che ha illustrato sul maxi schermo le fasi di realizzazione dell'opera, le sfumature non visibili ad occhio nudo di ciocche di capelli, oltre a sottolineare le difficolta' tecniche incontrate dal Merisi durante la realizzazione del capolavoro ed evidenziabili, per esempio, dalla presenza sul lato sinistro del volto di Medusa di un occhio differentemente posizionato e dalla conseguente inclinazione differita della bocca.