Il 30 novembre alle Gallerie d’Italia a Milano apre la mostra «L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri» realizzata da Intesa Sanpaolo con i Musei di Strada Nuova di Genova.
di Stefano Bucci
Un simbolo praticamente perfetto di Caravaggio e della sua lezione. Questo è il Martirio di Sant’Orsola, ultima sua opera conosciuta, datata 1610: lo stesso anno della morte. Una lezione, quella di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610), che fino al 1640 si ritrova fortissima in tutti luoghi dove l’artista aveva soggiornato (Roma, Napoli, l’Italia meridionale).
A quest’influenza è dedicata la mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri, che si apre il 30 novembre a Milano alle Gallerie d’Italia (fino all’8 aprile), realizzata da Intesa Sanpaolo in partnership con i Musei di Strada Nuova di Genova e in collaborazione con l’Università degli Studi. E dove il Martirio, abitualmente conservato a Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli (nella Collezione Intesa Sanpaolo) arriva direttamente da un’altra della mostre evento di quest’anno, Dentro Caravaggio, sempre a Milano, ma a Palazzo Reale, che l’aveva finora «ospitata».
Sono oltre 50 le opere esposte alle Gallerie d’Italia firmate da seguaci di Caravaggio (Battistello Caracciolo, Ribera) e da nuovi maestri (Rubens, Van Dyck, Procaccini e Strozzi). «Con questa mostra — ha spiegato Giovanni Bazoli, presidente ..... CONTINUA A LEGGERE SU CORRIERE DELLA SERA