La denuncia: Qui visse la madre del Merisi. Il comune bergamasco rinuncia ai lavori e Anna Maria Belli cerca sponsor
La proprietaria bresciana: «Una vergogna»
Il portone cigola. Una spinta. Si apre. Il sipario di un teatro. Il vento sbuffa, fogli di giornale vorticano nel cortile. Carta straccia. Un gatto scivola sotto il portico. Una bicicletta è appoggiata sul muro. Lembi di carta da parati strappati dalle pareti, sul soffitto quattrocentesco si aggrovigliano ragnatele. Lo stemma degli Sforza, sul camino, è divorato dal tempo. Anna Maria Belli, 75 anni, sospira. «Un disastro».
Caravaggio, via Matteotti, 1. Palazzo Gallavresi. La signora Belli ci ha abitato finché non si è sposata con Pietro Picotti e s'è trasferita a Provaglio d'Iseo. Lei la chiama anche
casa Aratori: ci abitavano gli avi di Lucia, la madre del Merisi, prima che arrivassero il marchese Gian Paolo Sforza, nel 1525, e Costanza Colonna, che, è cosa nota, aiutò l'artista a fuggire da Roma quando fu accusato di omicidio, nel 1606. Archi a tutto sesto, capitelli scudati, i ritratti dei duchi di Milano, muri sbrecciati tra cui,
forse, ha giocato un Caravaggio bambino (o almeno ci piace immaginare così) ...
Continua a leggere su IL CORRIERE DELLA SERA