Nella primavera del 1607 Michelangelo Merisi da Caravaggio dipinse a Napoli, per un ignoto committente, una grande pala d'altare destinata alla devozione della Vergine del Rosario.
Tutto in questo quadro sembra orientato ad incontrare l'approvazione
del Vescovo e, di conseguenza, quella del suo committente. Eppure,
sorprendentemente, il dipinto viene rifiutato e posto in vendita.
Successivamente, su consiglio di Rubens, l'opera fu acquistata da un
gruppo di pittori ed ora si trova nel Kunsthistorisches Museum,
Gemäldegalerie di Vienna.
A quattrocento anni dalla sua realizzazione la "Madonna del Rosario" continua ad essere un enigma per gli storici dell'arte.
Per
quale altare era destinato questo quadro? Chi ne fu il committente? Per
quale motivo venne rifiutato e posto in vendita appena pochi giorni
dopo la sua esecuzione? Ma, soprattutto, chi era il misterioso
personaggio in gorgiera che compare nel quadro? Tutte domande destinate a
rimanere senza risposta se un nuovo indizio, una traccia, non avessero
consentito di individuare nella "Madonna del Rosario" accenni e
allusioni a un oscuro episodio della storia napoletana - mai fino ad ora
messo in relazione con l'artista lombardo - che vide protagonisti
proprio i frati del convento napoletano dei Domenicani ...
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