Un pezzo alla volta, si ricompone il 'puzzle' della Natività palermitana di Caravaggio, trafugata nel 1969: negli archivi dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Elisabetta Giani e Claudio Seccaroni hanno rinvenuto una radiografia eseguita al tempo del restauro successivo alla grande mostra milanese del 1951. La foto è relativa a Gesù Bambino, e lo studio condotto dai due ricercatori ha confermato peraltro le caratteristiche tutte romane della tela utilizzata: un grande brano unico di tessuto (mentre le altre tre tele siciliane sono costituite da piccole porzioni cucite assieme) e riduzione (di 7,2x7 fili per cm²) che la rende direttamente confrontabile, relativamente ai dipinti di grande formato, con i dipinti Contarelli e la Morte della Vergine. Tutto porta ad avvalorare l'ipotesi di datazione del dipinto al 1600, quale commissione di Fabio Nuti, a quel tempo in rapporto con l'Oratorio di San Lorenzo.
Emerge inoltre la presenza di incisioni, pennellate stese in fase di abbozzo, pentimenti, elementi iconografici giustapposti l'uno all'altro: tutte caratteristiche peculiari della tecnica di Merisi.
La speranza resta sempre quella che il quadro venga rinvenuto, nella sua integrità, a fronte di testimonianze, tutte da verificare, che l'avrebbero visto malridotto o persino distrutto intenzionalmente.
Tutte le novità sono pubblicate nel n. 28 del Bollettino ICR (Nardini Editore).
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