La tela del "Seppellimento di Santa Lucia" contrappone due rioni, Ortigia e Borgata. In luglio i risultati definitivi sulla collocazione
Non c’è pace per il capolavoro
che Caravaggio dipinse a Siracusa. L’opera dedicata al “Seppellimento
di Santa Lucia” non può tornare a casa e continua la sua peregrinazione
d’arte e restauri tra chiese, musei, rimpalli di competenze e guerre tra
cittadini, visitatori e guide turistiche. Il dipinto è oggi conteso da
due rioni: Ortigia e Borgata. E dalle loro due chiese dedicate a Santa
Lucia. La storia più recente dell’opera inizia nel 2006 quando il
dipinto fa rientro, dopo 35 anni di attesa e vicissitudini varie, nella
Basilica extramoenia della Borgata per il cui altare, nel 1608,
Michelangelo Merisi l’aveva dipinta. Un ritorno in pompa magna salutato
con entusiasmo dall’allora governo regionale con la promessa di
valorizzare la chiesa della Borgata e renderla sicura con sistemi simili
a quelli usati per la Gioconda al Louvre. Ma nulla è stato fatto e, 4
anni fa, per consentire interventi di messa in sicurezza dell’edificio,
il quadro venne spostato ancora una volta. In un’altra chiesa: quella di
Santa Lucia alla Badia, in Ortigia. Ed è qui, a piazza Duomo, che il
dipinto si trova e dove è ammirato ogni giorno da 3mila turisti, senza
alcun ticket di ingresso.
Ed ecco la guerra tra chi vorrebbe che rientrasse alla Borgata e chi, invece, vorrebbe che rimanesse nel cuore di Ortigia ...
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