Capolavori a Taormina, per Rodolfo Papa l'"Ecce Homo" è un’opera controversa del catalogo caravaggesco

Lo storico e filosofo dell’arte Rodolfo Papa spiega le origini del dipinto in esposizione a Palazzo Corvaja: «Calvesi non lo assegna a Caravaggio e per Mia Cinotti e Hibbard è forse una copia. Io tendo a rileggere molte opere riassegnando titolo e significato». «"L’Annunciata" e "Ritratto di ignoto marinaio" di Antonello da Messina invece due perle assolute dell'arte italiana»


[...] Dal Seppellimento di Santa Lucia all’Ecce Homo: a suo avviso perché non è arrivata l’opera più importante? 
«Bisogna dire che effettivamente non era il caso di spostare e trasportare la grande tela del Seppellimento di Santa Lucia, sia per il pericolo che l’opera avrebbe potuto correre nel trasporto che e nella esposizione in mostra. L’opera effettivamente non è in buone condizioni e si sarebbe rischiato molto. La proposta di Vittorio Sgarbi di portare il G7 anche ad Ortigia sarebbe stata comunque una splendida idea». 

Cosa ne pensa della soluzione trovata in extremis di compensare il diniego al prestito del Caravaggio siracusano con l’avvenuto arrivo a Taormina di quello genovese? 
«Su questo punto le cose si complicano poiché il dipinto, l’Ecce Homo, di Palazzo Rosso, in realtà è un’opera controversa del catalogo caravaggesco, in quanto molti non sono d’accordo nell’inserirla nell’elenco delle opere certamente autografe. Calvesi non lo assegna a Caravaggio e per Mia Cinotti e Hibbard è forse una copia. Io stesso ho sempre nutrito delle difficoltà nell’ascriverlo all’elenco delle tele autografe, ma si sa, io tendo a ridurre moltissimo questo elenco e a rileggere molte opere riassegnando titolo e significato». 

Ma allora perché è stata portata quest’opera a Taormina? 
«Probabilmente per l’influenza di Longhi su parte della storiografia attuale. Roberto Longhi identificò questo dipinto con una opera conservata nei depositi di Palazzo Rosso, con il dipinto a cui faceva riferimento G.P. Bellori ed interpretando «fu portato in Ispagna» con una estensione di senso di tipo geopolitico, pensando alla relazione della corona spagnola con la Sicilia. Da quel momento in poi il dipinto è stato percepito come “siciliano”, ecco il perché di questa scelta». 

La mostra ha anche altri dipinti importanti in esposizione. 
«La mostra a Palazzo Corvaja a Taormina, espone le famosissime opere di Antonello Da Messina, il Ritratto d’uomo del Museo Mandralisca di Cefalù e l’Annunciata conservata a Palazzo Abatellis a Palermo. Due perle assolute dell’arte italiana che da sole varrebbero il viaggio in Sicilia, se la Sicilia non fosse quell’immenso scrigno di opere d’arte qual è [...]

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