La Decollazione del Battista (1607-8), opera realizzata a Malta, sicuramente costituisce un'importante chiave ermeneutica per la comprensione non solo dell'ultima produzione pittorica del Caravaggio ma anche dei suoi dipinti giovanili.
La decollazione del Battista, come si sa, è la più grande tela che Caravaggio abbia mai dipinto. In tale opera è la vastità dello spazio architettonico con le sue forme circolari e orizzontali che domina la scena, la quale sembra svolgersi in un ideale palcoscenico di quel teatro della crudeltà immaginato e realizzato da Antonin Artaud solo alcuni secoli dopo.
In tale palcoscenico lo sfondo è costituito dalle alte mura esterne di un carcere. La scena madre si svolge per l'appunto innanzi al suo portone d'ingresso. Al suolo giace stramazzato il corpo del Battista. Il carnefice piegato su di lui gli tiene la testa ferma con la mano destra mentre con un coltello impugnato nella sinistra, tenuta dietro la schiena, si prepara a staccargli di netto la testa. La giovane Salomé si china premurosa verso il carnefice porgendogli un canestro di vimini. Il carceriere con le chiavi alla cintura e lo sguardo fisso per terra punta l'indice della sinistra in direzione del canestro nell'atto di ordinare la fase finale della decollazione del santo e la destinazione della sua testa. Un'anziana domestica della giovane principessa in preda all'orrore innanzi alla scena di macelleria, che le si presenta innanzi, con le sue mani sorregge il capo in procinto di vacillare. La sua è l'unica reazione di sgomento innanzi alla spietata crudeltà dell'esecuzione. Due detenuti, infine, si sporgono curiosi da dietro le grate del carcere per assistere alla scena della decollazione. Tra tutti questi personaggi del dramma non c'è però un solo scambio di sguardi. Tutti gli occhi sono puntati per terra, al suolo, dove giace abbattuta la vittima il cui volto esprime un'indicibile sofferenza. Il sangue che fuoriesce dal collo semitroncato del santo, forma al centro e quasi sull'orlo della base del quadro un grumo di liquido rossastro... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SUL BLOG DI REBUSTV