VERMEER A ROMA: ORA E' SFIDA CON CARAVAGGIO (dal Corriere della Sera)

Vermeer e Caravaggio. Il confronto è inevitabile, in una città come Roma. Basterebbe banalmente partire dal «contenitore», cioè le Scuderie al Quirinale. Oggi il misterioso Maestro di Delft già sfiora 70 mila prevendite. Nel 2010 la grande rassegna su Michelangelo Merisi chiuse a 600 mila biglietti staccati. Lo spiega bene Mario De Simoni, direttore generale dell’azienda Palaexpo: «Dopo Caravaggio, con Vermeer quest’anno proponiamo l’altro volto del realismo nel ’600». Roma in Caravaggio è notoriamente onnipresente: la committenza, la fede, il potere temporale del Papa. In Vermeer (convertito cattolico) c’è invece la vita quotidiana di tipico stampo olandese, quindi protestante: «La stradina di Delft» è l’esempio più evidente, poi le scene domestiche, i silenziosi ambienti raccolti. Un occhio romano appena un po’ allenato (basta davvero poco) coglie quei tagli di luce, per esempio dalle finestre, che ti riportano per istinto proprio dalle parti di Caravaggio. Un bel parallelo tra Grandi sull’immaginifico palcoscenico di Roma. Chissà chi vincerà alla fine il venalissimo duello al botteghino...  (articolo di P. Conti dal "Corriere della Sera - Cultura" del 27 settembre 2012)