"Caravaggio, una spiritualità tra fede, fanatismo e blasfemia" (di Paolo Gallinaro da Mediani.it)

Tra le pagine ancora da scrivere della storia dell'arte italiana, vi è quella del carattere spirituale di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Molte le ipotesi che si possono avanzare, tra cui il suo rapporto con il misticismo degli Oratoriani. 

È risaputo che Caravaggio non fu un santo, ma anche che non fu un uomo senza Dio. Ribelle, scontroso, aggressivo e allo stesso tempo profondamente religioso, l’artista ha a lungo impegnato gli storici dell’arte per scoprire quale fosse il suo preciso orientamento spirituale. Molti i pareri contrastanti e i dubbi irrisolvibili, tanto che, ancora oggi, la spiritualità dell’artista resta un mistero. Per molti studiosi Michelangelo Merisi fu tra i maggiori artefici della restauratio religiosa che coinvolse l’Europa subito dopo il Concilio di Trento; per altri, invece, il pittore lombardo fu legato soprattutto alle correnti pauperistiche nate a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento; mentre per i suoi contemporanei Caravaggio fu semplicemente un blasfemo. Sembrerebbe un rompicapo, ma nella sua arte, in effetti, c’è chi ha voluto vedere attuate tutte le direttive ... CONTINUA A LEGGERE SU MEDIANI.IT