La musica al tempo di Caravaggio, a cura di Stefania Macioce ed Enrico De Pascale per i tipi di Gangemi, è un volume speciale dall'omonimo Convegno Internazionale di Studi tenutosi a Milano nel genetliaco dell'artista, nell'ambito delle celebrazioni per il IV centenario dalla morte e dunque pubblicato anche in tempi piuttosto contenuti e con evidente impegno non comune.
La musica, chiaramente ragione e filo conduttore dell’intero tomo, riacquista tutta l’importanza che in passato le veniva ancor più riconosciuta, non solo come espressione artistica, ma anche quale momento di aggregazione sociale a ogni livello e parte integrante dell’ideale educativo nobiliare. La pubblicazione è ricca di approfondimenti e spunti, presentati da, e solo in apparenza rivolti prioritariamente a differenti categorie di studiosi – in breve e semplificando, storici dell'arte e musicologi – che trovarono un'eccezionale coesistenza nella figura di Franca Trinchieri Camiz, la cui dedizione sembra in qualche modo rivivere e permeare le pagine di quest'opera collettiva. La sintesi e la collaborazione interdisciplinare comunque avvengono ed emergono in più occasioni, talvolta proficuamente frutto dell'incontro diretto in seno al convegno; e si concretizzano soprattutto e simbolicamente nel contributo, a doppia firma, a conclusione del consesso e significativamente dedicato a Baschenis, naturamortista per eccellenza di strumenti musicali ed anzi inauguratore di un genere di grande dignità e fortuna artistica. Ma il volume è arricchito poi in coda – come, è il caso di dire, il bis di un'esibizione concertistica – di ulteriori saggi fuori programma rispetto alla giornata di studi.
Per la numerosità ed eterogeneità dei contributi, arduo è dare conto anche sinteticamente di ognuno, senza scontentare nessuno dei diciotto autori ...
La musica, chiaramente ragione e filo conduttore dell’intero tomo, riacquista tutta l’importanza che in passato le veniva ancor più riconosciuta, non solo come espressione artistica, ma anche quale momento di aggregazione sociale a ogni livello e parte integrante dell’ideale educativo nobiliare. La pubblicazione è ricca di approfondimenti e spunti, presentati da, e solo in apparenza rivolti prioritariamente a differenti categorie di studiosi – in breve e semplificando, storici dell'arte e musicologi – che trovarono un'eccezionale coesistenza nella figura di Franca Trinchieri Camiz, la cui dedizione sembra in qualche modo rivivere e permeare le pagine di quest'opera collettiva. La sintesi e la collaborazione interdisciplinare comunque avvengono ed emergono in più occasioni, talvolta proficuamente frutto dell'incontro diretto in seno al convegno; e si concretizzano soprattutto e simbolicamente nel contributo, a doppia firma, a conclusione del consesso e significativamente dedicato a Baschenis, naturamortista per eccellenza di strumenti musicali ed anzi inauguratore di un genere di grande dignità e fortuna artistica. Ma il volume è arricchito poi in coda – come, è il caso di dire, il bis di un'esibizione concertistica – di ulteriori saggi fuori programma rispetto alla giornata di studi.
Per la numerosità ed eterogeneità dei contributi, arduo è dare conto anche sinteticamente di ognuno, senza scontentare nessuno dei diciotto autori ...