Ritrovato un inventario spagnolo di metà Seicento con un dipinto di Caravaggio molto dibattuto e quadri di altri importanti pittori italiani tra ‘500 e ‘600
Il ritrovamento dell’inventario di Antonia Cecilia Fernández de Heredia ha svelato che il documento inventariale della sua collezione di dipinti non è stato compilato nel 1702, in occasione del suo matrimonio con il marchese Josè de Fuenbuena, come sino a oggi hanno creduto tutti gli studiosi. La nobildonna spagnola apparteneva alla potentissima famiglia dei Fernández de Heredia, che nei secoli aveva governato la regione aragonese e detenuto vari titoli nobiliari: viceré di Sardegna, conti, marchesi e baroni in terra propria. Tra gli antenati illustri, per linea diretta da parte della nonna materna, la famiglia contava un cardinale molto famoso, Francisco Jiménez de Cisneros, il cui ritratto è presente nell’inventario.
Dallo studio dell’atto matrimoniale, a cui era allegato l’inventario, è stato possibile appurare che i due documenti furono redatti a distanza di almeno cinquant’anni. Pertanto, di fatto la raccolta inventariale può essere spostata indietro alla metà del Seicento, riconoscendo maggior valore alle attribuzioni dei dipinti ivi contenuti e coevi all’inventario stesso.
Le notizie sull’inventario spagnolo della blasonata famiglia escono dall’oblio solo per il fatto che nell’inventario era presente un dipinto di Michelangelo Merisi da Caravaggio, così descritto: “Un cuadro de Abraham Sacrificio e Jsac de Michael Angelo Caravacho, 200 l. [libre iachesi]” ...
Continua a leggere su News-Art