"Postilla su Caravaggio: la Vocazione di Matteo e un disegno napoletano", di Pietro Caiazza

Continua il dibattito: quel disegno è di Caravaggio?



Ringrazio Clovis Whitfield (vedi http://www.news-art.it/news/il-disegno-e-di-caravaggio---ma-la-sua-tecnica-non-contempl.htm) per l’attenzione prestata alla mia proposta di attribuire alla mano del Caravaggio un disegno che ora è a Napoli, Museo di Capodimonte (cfr. Caravaggio400 del 14 aprile 2015 e su News-Art http://www.news-art.it/news/e--un-disegno-originale-di-caravaggio-.htm).
Le sue considerazioni – proposte con molta stringatezza – mi paiono così ulteriormente riassumibili:
1) poiché i “sottostrati” del Martirio fanno dedurre che Caravaggio intendeva aggiungere altre immagini sui ‘teleri’ della Contarelli i disegni a lui ricondotti (dal Marini, quello “Santarelli” di Firenze; dal sottoscritto, quello di Napoli) potrebbero attribuirsi a frequentatori dello studio-cantina del Caravaggio in palazzo di Firenze a Roma, i quali ne potevano ricavare ispirazione, con disegni anche parziali (che non erano nella «procedura preparatoria» del Caravaggio), ovvero «come studi», prima del compimento del dipinto;
2) «non ci sono motivazioni logiche» univoche per scartare del tutto l’attribuzione del disegno napoletano a Belisario Corenzio;
3) la scrittura ad inchiostro sul verso del disegno potrebbe «essere stata parzialmente cancellata (erased)»  là dove poteva contenere (forse) riferimenti al disegno come copia.

Essendo il mio contributo una sintesi molto limitata di un più ampio lavoro in corso di pubblicazione (dal titolo Quattro enigmi caravaggeschi), rimando a quest'ultimo per un chiarimento circa tutti i presupposti (a mio parere, erronei) che esistono in generale su questi temi negli studi caravaggeschi [...]

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