I pittori olandesi vennero a Roma nel XVI secolo per diverse ragioni; cercavano di perfezionare la loro formazione artistica studiando l'antichità classica e i maestri moderni quali Raffaello e Michelangelo. Dagli inizi del XVII secolo, continuarono a venire nella Città Eterna ma parecchi aspetti erano radicalmente cambiati. Prima di tutto, una minima parte rimase più a lungo del necessario per un semplice viaggio di studio - spesso si stabilivano per alcuni anni. Cominciarono anche a sviluppare uno stile pittorico che non aveva niente a che fare con l'antichità classica - sia optando per Caravaggio, o sviluppando le cosiddette Bambocciate o pittura di genere che furono molto richieste da committenti e acquirenti locali. Gli aspetti sociali e di mercato rimasero furono all'origine di tale cambiamento. Durante questa tavola rotonda, diversi relatori approcceranno il fenomeno da prospettive storico-artistiche, sociali e storiche.
Il simposio si terrà il 28 aprile a Roma, e comincerà alle 16, presso la sede del Reale Istituto Neerlandese in via Omero 10, e consisterà dei seguenti interventi (in lingua inglese):
Reflections on recent (mis)attributions to Caravaggio
Gert Jan van der Sman, Dutch University Institute for Art History in Florence
Painters from the North and the Art Market in Early Seventeenth-century Rome
Patrizia Cavazzini, Research Fellow British School at Rome
Changing tastes. The formal and informal appreciation of the works of 17th century Dutch painters from the 19th to the 21th century
Paul Schnabel, Utrecht University
link: