Per celebrare un artista rivoluzionario, insofferente e ribelle come il Caravaggio, Bergamo sceglie un modo originale, senza prevedibilità o luoghi comuni. Si intitola «Identificazione di un Artista» l'articolata manifestazione che il Comune di Bergamo ha in programma per festeggiare l'artista bergamasco: nei mesi di novembre e dicembre si apsserà da una rassegna di film che raccontano un carattere tra le rasoiate di Arancia Meccanica e l'autodistruttività di Basquiat a una revisione teatrale di un processo, quello che il pittore subì a Malta e che lo restituì dall'impunità di Gran Cavaliere al rango di pregiudicato in eterna fuga. Umori che troveranno voce nelle parole imprevedibili di Vittorio Sgarbi e che diverranno azione in un balletto che ci riporterà la plasticità dei suoi corpi che emergono poderosi dall'oscurità.
Il viaggio caravaggesco toccherà anche le spoglie terrene dell'artista attraverso un'inchiesta scientifica dalle venature poliziesche: esistono tracce di quel dna nella Bergamasca? Infine la controversa religiosità del Pittore troverà un insolito commentatore di alto livello spirituale nel vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi. E infine, le tante teste mozze della sua pittura, simboli di demoni interiori mai completamente placati, si trasformeranno in suoni, i volti del ..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "L'ECODIBERGAMO.IT"