Leggere correttamente un dipinto è operazione che richiede anzitutto un’attenta osservazione diretta, accompagnata alle conoscenze storico artistiche di “contesto” e, laddove possibile, supportata dalle più oggettive fonti legate all’opera stessa e all’artista. Oltre a tutto ciò, informazioni inaspettate possono emergere dall’utilizzo di moderne analisi scientifiche quale la diagnostica per immagini (macro e microfotografia, fotografia a luce radente, radiografia, riflettografia a infrarossi, fluorescenza ultravioletta, …). Lo sanno benissimo due restauratrici come Valeria Merlini e Daniela Storti, le cui eccellenti professionalità le sono valse importanti e delicate commissioni: un nome su tutti, universale e altisonante, il Caravaggio.
Sono stati ben tre i dipinti autografi che nelle loro mani sono stati riportati all’antico splendore: la Madonna dei Pellegrini della chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio, la tavola della Conversione di Saulo in collezione Odescalchi e, in occasione della mostra celebrativa del quarto centenario, l’Adorazione dei pastori del Museo regionale di Messina; senza contare le copie coeve e i caravaggeschi, e la curatela di eventi e mostre, l’ultima in ordine cronologico riguardante il San Giovanni Battista della Galleria Borghese nella chiesa di Sant’Erasmo a Porto Ercole. Il paziente lavoro e il lungo e ravvicinato contatto con opere appartenenti a diversi momenti della produzione del Merisi, ..... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "CARAVAGGIO400.ORG"