Caravaggio a Porto Ercole: la costosissima farsa delle ossa ritrovate (di Tomaso Montanari)


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Il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli (ex comunista, ora Nuovo Centro Destra) ha una bella faccia tosta: quella che gli ha consentito di candidarsi al Parlamento di Strasburgo con il memorabile slogan “Maremma Europea!”; la stessa faccia che, tra una settimana, gli permetterà di inaugurare senza ridere il Parco Funerario di Caravaggio. Ma andiamo con ordine.


Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, morì a Porto Ercole il 18 luglio 1610. A speculare sul quarto centenario dell’evento, nel luglio 2010, arriva la notizia che nella cittadina dell’Argentario ne sarebbero state trovate le ossa. A sostenerlo è un pittoresco personaggio: il pubblicista Silvano Vinceti (un passato in Forza Italia, vicino a Denis Verdini), presidente del sedicente Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali (un’associazione privata). Gli argomenti sono risibili: e infatti non sono poi mai stati pubblicati su una rivista scientifica. Non si è, infatti, condotta una campagna storico-archeologica sulle aree cimiteriali in cui poté essere sepolto il corpo dell’artista, e ci si è limitati a sottoporre ad analisi i resti umani che emersero per caso nel 1956 durante uno scasso superficiale effettuato per realizzare un minuscolo giardino

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