Un'opera non convenzionale, scritta da uno storico della Filosofia e dedicata al "pensiero che si è condensato e tradotto in immagini artistiche" del pittore che ha l'irriducibile forza di "evocare dal Nulla la presenza di Dio"
La verità di Caravaggio di Giuseppe Fornari (Nomos Edizioni) è
davvero un libro di passioni. Passioni per il grande Michelangelo
Merisi, il Caravaggio, ma anche per "il pensiero artistico", che per l'autore non è un pensiero estetico sull'arte ma "pensiero che si è condensato e tradotto in immagini artistiche".
Fornari è docente di Storia della Filosofia (Università di Bergamo) e ci presenta il suo libro come un'indagine sul pensiero, fin dalla struttura, costruita attorno al tema centrale: la riflessione sulle convinzioni cristiane di Caravaggio, "indispensabili per comprenderne l'arte e la visione del mondo".
Scrive Fornari nella prefazione:
Dopo
di lui nulla è rimasto come prima, un dono tremendo che lo ha colpito
infliggendogli le sventure di un profeta, ma dandogli del profeta anche
l'irriducibile forza, la capacità di evocare dal Nulla la presenza di
Dio.
L'autore di La verità di Caravaggio si
preoccupa anche di rassicurare il lettore sospettoso: il lettore
preoccupato dall'eccesso di popolarità di Caravaggio, artista che tutti
dicono di amare, di cui i media si occupano così spesso
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