Da Caravaggio a Canaletto: a Budapest due secoli di arte italiana (di Michele Cuppone, sul GdA)






Un museo nel museo. Tale può definirsi la mostra «Caravaggio to Canaletto», ospitata nello Szépmüvészeti Múzeum di Budapest, istituzione ricca già di per sé (ma forse un po’ penalizzata perché territorialmente ai margini nel contesto europeo) di cui la rassegna sviluppa le sezioni di pittura italiana relative ai secoli XVII e XVIII (comprendendo anche gli stranieri per gran parte formatisi e operanti nella Penisola). Entro i termini indicati da due artisti di talento e fama capitali, si può dire felicemente realizzata l’impresa di rappresentare le diverse correnti di un ampio periodo storico artistico, perlomeno le principali, non mancando comunque di includere personalità ed espressioni più peculiari, tra cui alcuni anonimi maestri di indubbio fascino.
Grazie all’apparato didattico efficace nella sua sintesi (e che pure non rinuncia ad accennare a questioni di carattere più specialistico) e a diversi accostamenti e confronti ben riusciti, il visitatore è guidato con sicurezza attraverso l’evoluzione della pittura di due secoli ...

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