C'è un secondo quadro perduto di Caravaggio nascosto a Tolosa?

Diamo maggiore risalto a un interessante articolo già inserito nella rassegna stampa completa sulla nuova Giuditta e Oloferne ritrovata a Tolosa, riguardante la documentata presenza di un ignoto Davide e Golia di Caravaggio a Tolosa nel 1615.


Soffitte, cantine, granai, continuate a cercare. Il prossimo Caravaggio potrebbe essere stato 'davanti ai vostri occhi' per tutto questo tempo (chissà quanto!) e voi potreste non saperne niente. Lo storico dell'arte Mickaël Szanto, dopo la presentazione del 12 aprile a Parigi, della tela di Giuditta e Oloferne, ritrovata in una soffitta a Tolosa grazie a una perdita d'acqua, ha detto a Le Figarò: "Ora c'è un secondo Caravaggio da trovare in una soffitta nel sud della Francia".
Il pittore fiammingo Louis Finson, che aveva fatto una copia della Giuditta Oloferne, si trovava a Tolosa nel 1615 (cioè 5 anni dopo la morte di Caravaggio) ed era in affari con affari con uno dei suoi compatrioti Peter de Bruyn, uno dei più grandi mercanti d'arte all'inizio del XVII secolo.
"I Due - ha spiegato Szanto - organizzavano aste-lotterie di opere d'arte e in quel periodo ne avrebbero fatta una proprio in questa città, per la quale furono venduti 4.000 biglietti". Il professore ha raccontato a Le Figarò di aver trovato negli archivi comunali di Tolosa i verbali delle opere offerte e i risultati del sorteggio. Su questo documento del marzo 1615 figura al numero 126 un 'Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610)' del valore di 300 sterline. Manca però il nome del vincitore che era una persona del luogo. Ma la cosa sorprendente è che l'opera catalogata non è la scena della decapitazione di Oloferne bensì un'altra scena del Vecchio Testamento: Davide e Golia.
Caravaggio è conosciuto per aver dipinto almeno tre versioni di Davide e Golia. Una si trova nel Museo del Prado a Madrid, mentre le altre due sono una al Kunsthistorisches Museum di Vienna, e l'altra alla Galleria Borghese a Roma. Ed è proprio questa affezione al tema del pittore lombardo a rafforzare l'idea di Szanto.
Lo storico dell'arte avrebbe quindi teorizzato che Finson, che copiava le tele del pittore milanese, viaggiasse sempre con alcune opere originali del maestro nel bagaglio. Per la precisione nel documento si legge - ha specificato su Le Figarò - che l'11 dicembre del 1614 Peter de Bruyn fu autorizzato dal parlamento di Tolosa per aprire un banco d'asta in città e il permesso fu confermato dal Comune il 17 dicembre successivo. Dal 19 dicembre al 22 l'artista e il mercante hanno portato in città 160 opere. La lotteria si sarebbe quindi svolta dal 12 febbraio al 2 aprile 1615, e il 17 marzo sarebbe stato il giorno in cui il fortunato sconosciuto si sarebbe aggiudicato il Davide e Golia.

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