Un incontro di tennis o meglio di pallacorda cambiò per sempre la vita di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, il massimo esponente della scuola barocca, a seguito del quale uccise Ranuccio Tomassoni, uomo influente e ben introdotto coi Farnese. Era il pomeriggio del 28 maggio 1606, il pittore lombardo e Ranuccio Tomassoni si accordano per scontrarsi alla pallacorda così da chiarire una volta per tutte la loro supremazia su di una prostituta d’alto bordo, la senese di nome Fillide Melandroni, di cui entrambi erano amanti. Successe a Roma, al Campo Marzo in via della Pallacorda n.5, ora lì c’è un garage in via di ristrutturazione. Quindi una donna, o forse due, furono la causa dell’inimicizia fra i due. La seducente Fillide, che fece da modella al pittore (nel 1600 col Ritratto della Cortigiana Fillide, quadro andato distrutto a Berlino nel 1945 a seguito dei bombardamenti durante seconda guerra mondiale) e forse anche Lavinia Giugoli,la chiacchierata moglie di Ranuccio, sarebbero state la causa per cui Tomassoni e Caravaggio arrivarono a duellare. I duelli però erano banditi a causa delle leggi «sistine» ancora vigenti, erano tempi in cui la Santa inquisizione manda a morte Giordano Bruno e Beatrice Cenci. Si doveva trovare un espediente affrontarsi e la pallacorda si prestava bene allo scopo. Secondo i piani il duello sarebbe dovuto fermarsi al primo ferimento di uno dei contendenti, senza andar oltre. L’appuntamento è vicino al campo di via di pallacorda, probabilmente proprio in Piazza Firenze.... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SUL BLOG DI EGIZIO