Nel catalogo della mostra in corso alle Scuderie del Quirinale, in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte del pittore lombardo Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), il presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, evidenzia la modernità del messaggio che ci ha lasciato in eredità il grande artista, mettendo in rilievo il successo e il fascino che fin dalla sua epoca ebbe sul pubblico e sui suoi protettori “istituzionali”, quali il Card. Del Monte, il Marchese Giustiniani, i principi Colonna e il fascino che ancora oggi questo genio dell’arte universale esercita sul nostro immaginario collettivo. Emanuele traccia il profilo biografico di Caravaggio in modo sintetico, mettendone in rilievo le tappe e le contraddizioni umane che contrassegnarono la sua martoriata e tormentata esistenza, fatta anch’essa di luci accecanti e ombre scure, come la sua pittura. Artista celebrato in vita, dimenticato post-mortem e di nuovo risuscitato agli inizi del Novecento dalla critica d’arte più accorta dell’epoca. Cita, poi, con acume e partecipazione emotiva, alcune opere capitali e celeberrime presenti in mostra. Oggi Caravaggio è davvero una “Superstar”, è amato, ammirato e invidiato forse come nessun altro pittore della storia dell’arte! E la felice esposizione, semplice ed essenziale, appunto “alla Caravaggio”, delle sue opere certe nel percorso dell’esposizione romana, con i quadri che sono gli attori assoluti da quattrocento anni, ben rende il senso e la grandezza di questo grande “artifex”. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, nel proprio intervento introduttivo al catalogo sottolinea il ruolo di Roma nella formazione dell’artista lombardo e la naturale scelta della medesima città nel volerlo ricordare al mondo attraverso una mostra che potesse ben evidenziare le grandi doti pittoriche a quattrocento anni dalla scomparsa: un omaggio della sua Roma al figlio più “scapestrato” e geniale. CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU CARAVAGGIO400.ORG