di Fabio Isman da "Il Messaggero"
Nessuno possiede più documenti su Caravaggio: circa 70. «Cadevano letteralmente a pezzi e non ci davano un euro per i restauri», dice Eugenio Lo Sardo, direttore dell’Archivio di Stato di Roma; «da anni, nessuno li studiava». Anche se la crisi economica («100 mila euro di debiti ogni 12 mesi») è spaventosa «e forse ci obbligherà a chiudere», l’Archivio ha rimesso a posto quelle carte: le hanno studiate in otto, guidati da due funzionari, Orietta Verdi e Michele Di Sivo; da metà dicembre, una mostra racconterà la Vita dal vero di Caravaggio a Roma, e le sorprese non mancheranno. Farsele dettagliare tutte adesso, non si può; ma già solo le prime destano grande rumore. «Pensiamo di aver individuato in una Faustina, padre spagnolo e madre napoletana, vedova di un pittore non molto noto, Lorenzo Carli sposato a 19 anni che le aveva dato quattro figli, la modella che Caravaggio usa per la Santa Caterina d’Alessandria, ora a Madrid, Museo Thyssen, e per la Giuditta nella scena con Oloferne che è a Palazzo Barberini; lei, doveva avere tra i 26 e i 27 anni», dicono Lo Sardo e i due curatori. Poi raccontano una storia intricata, fatta di due barbieri che abitano a un passo dal palazzo del cardinal Del Monte, primo mecenate del maestro, che è Palazzo Madama.... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "ILMESSAGGERO.IT"