Londra. Il 27 aprile è morto, all’età di 100 anni, Sir Denis Mahon, grande storico dell’arte barocca e collezionista. Era nato a Londra l’8 novembre 1910. Formatosi a Eton e all’Università di Oxford, deve all’incontro con Otto Kurz l’interesse per Guido Reni e a Nikolaus Pevsner, di cui seguì le lezioni al nuovo Courtauld Institute, la decisione di specializzarsi nello studio di Giovan Francesco Barbieri, il Guercino. Se del pittore di Cento è considerato il massimo conoscitore, Mahon dedicò studi approfonditi ai Carracci, nonché a Caravaggio e Poussin. È del 1956 la sua prima mostra sui Carracci a Bologna e del 1962 «L’ideale classico». Per mezzo secolo Denis Mahon ha continuato a lavorare tra Londra e Bologna a fianco di Francesco Arcangeli, Cesare Gnudi e Andrea Emiliani, contribuendo a portare la pittura barocca italiana al grande pubblico. Emiliani è stato tra i proponenti della laurea honoris causa in discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo che l’Ateneo bolognese ha conferito nel 2002 allo studioso britannico, mecenate tra l’altro dela Pinacoteca felsinea cui nel 2001 ha donato un «Cristo coronato di spine» di Guido Reni.
Nel corso dei 28 anni della sua esistenza «Il Giornale dell’Arte» ha spesso dedicato articoli all’attività di Mahon. Ricordiamo i principali: l’intervista esclusiva (tre pagine in cui lo studioso raccontava la storia della sua collezione di arte italiana del Seicento che annoverava 10 Guercino, 4 Guido Reni, 11 Luca Giordano acquistati a prezzi irrisori quando questi artisti dovevano ancora essere rivalutati dai suoi stessi studi) rilasciata nel settembre 1985 in occasione della battaglia che Mahon aveva condotto contro l’eccessivo liberismo del Governo inglese causa .... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU "IL GIORNALE DELL'ARTE"