Richiesta di rettifica sull'articolo di Michele Cuppone "Valent'huomini sulle tracce del Caravaggio a Roma"

Richiesta di rettifica, a norma dell’art. 8 della legge sulla stampa 8 febbraio 1948, n. 47 e sue successive modificazione e integrazioni, da pubblicare nel Blog in indirizzo nella sua interezza di 30 righe, entro i termini e con le caratteristiche previste dal c. 4 del medesimo articolo.



«Nell’articolo di M. Cuppone del 7 marzo 2011 dal titolo “Valent’huomini sulle tracce del Caravaggio a Roma (…)”, a proposito della casa abitata da Caravaggio a Roma nel 1605 si afferma che “riconfermando quanto ipotizzato da Pietro Caiazza, a seguito di una ‘invidiabile’ ricognizione sul campo da parte del gruppo di ricerca, la casa di Caravaggio è localizzata al civico 19 dell’odierno vicolo del Divino Amore”. Al proposito preciso:

1) che il sottoscritto non si limitò ad “ipotizzare” l’esistenza della casa, bensì la “individuò” con una ricognizione di persona in data 10 maggio 2010 alle ore 19, 45 nell’edificio al civico n. 19 di quel vicolo, in compagnia di mons. Nazzareno Di Marco, parroco e rettore della basilica di S. Lorenzo in Lucina che ne è testimone;

2) che il sottoscritto pubblicò tale precisa “individuazione”, con la descrizione completa dell’edificio, in un articolo apparso su “L’Osservatore Romano” del 18 luglio 2010 (p. 4), anche se con modificazioni non autorizzate dell’occhiello e del titolo, in parte corretti nell’edizione on-line del quotidiano vaticano;

3) che il sottoscritto consegnò a mano nel luglio 2010 una copia dell’articolo pubblicato sull’“Osservatore”, ma non pubblicizzato dai mass-media, alla dott.ssa Verdi dell’Archivio di Stato di Roma;

4) che il sottoscritto, alla metà di settembre del 2010, rivendicò per iscritto alla medesima dott.ssa Verdi la scoperta precisa della casa del Caravaggio, paventando appunto che altri – come usa – volessero tentare di appropriarsi della paternità della scoperta;

Risulta dunque completamente inesatta e fuorviante l’affermazione del Cuppone, secondo il quale il sottoscritto avrebbe solo “ipotizzato” l’esistenza della casa, nonché falsa l’attribuzione della “localizzazione” al gruppo di ricerca, dato che la primitiva ed ‘invidiabile’ ricognizione è stata condotta dal sottoscritto e non di altri. Rivendico pertanto nella sua interezza la paternità e l’originalità della individuazione, come mons. Di Marco e la dott.ssa Verdi possono limpidamente e lealmente confermare, e come l’articolo pubblicato su “L’Osservatore Romano” documenta in modo inequivoco».-

Prof. Pietro CAIAZZA - già dell’Università di Salerno - cassander.pc@libero.it


LA REPLICA DI MICHELE CUPPONE (Alcune precisazioni sull'individuazione della casa di Caravaggio nell'odierno vicolo del Divino Amore)