Il 'Caravaggio' rimane nelle gallerie del castello



Udine, 18 marzo 2020 - Palazzo D'Aronco avrà in comodato d'uso gratuito il San Francesco che riceve le stimmate, attribuito a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Ieri la giunta ha deliberato di accettare il deposito del dipinto, di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Fagagna, nelle Gallerie d'arte antica del Castello di Udine dove è già esposto. Il comodato d'uso avrà durata decennale, con possibilità di rinnovo. L'opera è assicurata per 400mila euro (salvo una revisione al rialzo in caso studi futuri, favoriti dal restauro dell'opera quest'anno, rivelino un'autografia caravaggesca certa del dipinto) e la parrocchia di Fagagna ha chiesto che, in caso di prestiti a terzi, sia valorizzata per 1,5 milioni di euro. Il dipinto, in realtà, è custodito nelle Gallerie dei civici musei da più di un secolo, da quando, nel 1911, l'allora prefetto di Udine comunicò al Soprintendente Gino Fogolari il sequestro del quadro - donato nel 1852 al parroco della chiesa Santa Maria Assunta di Fagagna dal conte Francesco Fistulario -, per sospetto di sua alienazione (era stato portato nello studio di un artista che avrebbe dovuto provvedere a un ennesimo restauro) e quindi il suo trasferimento presso i Musei del Castello. Negli anni successivi la parrocchia di Fagagna avanzò ripetute richieste di restituzione della propria tela, rimaste però, con varie motivazioni, inevase. L'opera, negli anni, è stata sottoposta a diversi restauri: nel 1854 se ne occupò il pittore-fotografo, Arturo Malignani, mentre nel 1930 fu inviata a Roma, dove fu restaurata dall'allora ministero della Pubblica Istruzione. I Civici musei, che hanno sostenuto alcuni interventi nel 1989 e nel 2013, hanno anche coperto nel 2014 i costi per una campagna diagnostica completa sul dipinto, in occasione della mostra in Castello Rebus Caravaggio. Il San Francesco che riceve le stimmate di Udine. Con il beneplacito della Soprintendenza a fine 2019 sono iniziati i saggi di pulitura per l'esecuzione del restauro. Tra gli studiosi, non c'è ancora una posizione univoca: il quadro potrebbe essere del Caravaggio (attribuibile al periodo giovanile), una replica o una copia (fonte: Il Gazzettino)