L'intervista è stata pubblicata anche in una news del sito di TRM. Si riporta di seguito il testo della registrazione integrale:
«Caravaggio. La Natività di Palermo, editore Campisano. Sottotitolo, Nascita e scomparsa di un capolavoro: fa riferimento ai due grandi temi che investono il quadro, trafugato nell'ottobre del '69 e mai più recuperato. Anzitutto, gli interrogativi attorno alla genesi del dipinto. Si è sempre pensato che fu eseguito in Sicilia, dove Caravaggio si trova nel 1609. In realtà, scoperte recenti restituiscono il dipinto a un periodo precedente, agli anni romani di Caravaggio. In particolare c’è un documento, del 5 aprile 1600, in cui all’artista viene richiesto un quadro; non si specifica quale, ma sono indicate le misure, che sono in sostanza le stesse della Natività. Inoltre è citato un personaggio che riconduce all'ambiente palermitano, addirittura proprio all'oratorio di San Lorenzo dove il quadro si trovava.
Dunque è il 5 aprile 1600: per intenderci, Caravaggio stava lavorando alle celebri tele della cappella Contarelli di San Luigi dei Francesi, la Vocazione di san Matteo e il Martirio di san Matteo. Ecco dunque l’importanza che riveste la Natività, che si pone nel vero e proprio momento di svolta della carriera artistica di Caravaggio.
Nel volume, uno spazio importante è dedicato naturalmente al furto. Anzitutto, sono sfatate diverse leggende sorte nel tempo. Quindi, parte la ricostruzione dei fatti: oggi sappiamo che la tela fu venduta a un antiquario svizzero.
Cosa c’è in più nel volume? Sono intanto rivelati alcuni nomi omessi negli atti ufficiali, sono meglio precisati alcuni dettagli, tra cui i nascondigli della tela. Infine rendo noti i contenuti di una lettera inedita, da me reperita in archivio, che fa riferimento a una richiesta di riscatto. In chiusura, vi è un’ampia rassegna stampa del tempo, con le trascrizioni integrali degli articoli, da cui si evincono particolari anche piuttosto interessanti».
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