"L’irresistibile ascesa del Cardinale del Monte e altre idee per le iconografie e le committenze caravaggesche", di Clovis Whitfield


Del Monte è giustamente considerato un importante, forse il più importante mecenate della carriera di Caravaggio, ma sfortunatamente nulla è sopravvissuto di tutti i documenti, sia dei suoi conti che dei 108 libri dei suoi manoscritti, che riunì nella sua residenza finale, Palazzo Avogadro, e dobbiamo considerare il suo contributo in relazione all’importanza della sua carriera. 
Poco dopo essere stato nominato cardinale, Palazzo Madama venne appositamente adattato per lui, con strutture per ospitare un certo numero di artisti, in cui avrebbe chiamato i suoi allievi tanto la collezione che realizzò venne intesa come museo e scuola per le giovani generazioni di artisti, con molti esempi di opere di pittori precedenti, in particolare quelli di Venezia che aveva incontrato (era appena tornato da un’escursione nel nord Italia).
Ovviamente il suo rapporto con il suo protetto più famoso, cioè Caravaggio, fu più stretto nei primi tre o quattro anni dopo l’arrivo a Roma dell’artista, il quale continuò a considerare Palazzo Madama come un luogo di rifugio anche nel 1605 (ad es., 25 luglio). Poiché Caravaggio era in effetti sensibile all’ingresso di protettori che aveva intorno, Del Monte, della cui intuizione essi volevano approfittare, ebbe una grande importanza riguardo agli sviluppi culturali a Roma all’inizio del Seicento.
La sua formazione a Padova ebbe un ampio tono umanistico con il beneficio dello stretto sostegno di tutta la famiglia Del Monte, che si era trasferita lì da Venezia. Suo fratello maggiore, Guidobaldo, lo introdusse nella ricerca scientifica, mentre all’università l’umanista Marco Mantova Benavides fu suo insegnante ispiratore, amante di tutti i settori della cultura e della musica, e protettore di molti giovani artisti e lui stesso collezionista. Fondò un museo a Padova durante i trent’anni della sua carriera lì, e Del Monte fu un allievo entusiasta di tutti i corsi disponibili fino alla sua laurea nel 1570.
Del Monte andò a Roma nel 1572, dopo l’elezione di Gregorio XV, e la sua carriera continuò bene ad Urbino dove la sua abilità fu riconosciuta dal duca di Urbino (e lì fu coinvolto nella formazione di giovani artisti nello studio di Federico Barocci).
Nel 1576 a Firenze incontrò il cardinale Ferdinando de’ Medici con cui strinse amicizia per tutta la vita. Nel 1586, quando gli fu offerta una promozione dal duca di Urbino al vescovato di Pesaro, fece la scelta di rimanere a Roma per Ferdinando, e questo sarebbe stato il punto di svolta nella sua carriera [...]

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