Che cosa ci resta oggi di Caravaggio? Due cose soltanto: le opere e i documenti d'archivio. Le tele del Merisi ci parlano dell'incommensurabile artista che le realizzò, i documenti ci restituiscono la testimonianza vivace dell'uomo Caravaggio, calato nel tormento del suo tempo. I dipinti del Maestro si trovano oggi – giustamente – al sommo della considerazione pubblica: vengono ammirati da folle estasiate nelle chiese di Roma e nei musei di mezzo mondo, e tra poco una selezione di esse sarà protagonista di una grande mostra alle Scuderie del Quirinale, a partire dal 20 febbraio. L'alta reputazione delle opere di Caravaggio la si può misurare anche dai numerosi e accurati restauri cui sono amorevolmente sottoposte: due anni fa, ad esempio, venne splendidamente restaurata la Caduta di San Paolo Odescalchi, in questi giorni è in via di conclusione il recupero dell'Adorazione dei Pastori del Museo Regionale di Messina. Nessuno – giustamente – pensa di lesinare fondi e risorse quando c'è di mezzo la salvaguardia di un'opera di Caravaggio. Ciò che è invece sorprendente è che a nessuno sembra stare a cuore l'altra faccia di Caravaggio: i documenti.... LEGGI TUTTO L'ARTICOLO SU ILSOLE24ORE