Mina Gregori, cremonese, fiorentina d’adozione, è fra le maggiori studiose di Caravaggio. Allieva di Roberto Longhi, da lui ha ereditato l’interesse per il pittore lombardo, su cui ha organizzato mostre e conferenze, scritto libri e saggi. Tra le molte rassegne curate sul pittore, italiane ed estere, fondamentale è quella del 1991-1992 (a Firenze e Roma), in cui ha spiegato, attraverso le radiografie dei dipinti, il metodo di lavoro dell’artista. Presidente della Fondazione Longhi, ha partecipato alle celebrazioni per i quattrocento anni della morte del pittore, curando a Firenze la mostra «Caravaggio e la modernità. I dipinti della Fondazione Longhi» (Villa Bardini, sino al 17 ottobre, catalogo Sillabe-Giunti) e collaborato a quella di «Caravaggio e caravaggeschi a Firenze» (Galleria Palatina e Galleria degli Uffizi, sino al 17 ottobre, catalogo Sillabe-Giunti).
D: Lei è una profonda conoscitrice di Caravaggio. Che cosa l’ha spinta verso il grande lombardo?
R: «Ho cominciato i miei studi di storia dell’arte dal Seicento, era quindi inevitabile che cominciassi col Caravaggio»...... CONTINUA A LEGGERE L'INTERVISTA SUL SITO DE "IL GIORNALE"