Il primo luglio esce nelle librerie inglesi il libro sul pittore. L'autore, Graham-Dixon: «Era un irrazionale».
Un protettore violento, pronto a uccidere per amore e lussuria. Che Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio, avesse avuto una vita turbolenta, era noto a tutti. Ma che il grande pittore barocco avesse esercitato per un certo periodo la professione di lenone e avesse avuto da un relazione clandestina una figlia illegittima lo rivela per la prima volta la nuova biografia dedicata al maestro italiano scritta da Andrew Graham-Dixon, noto critico d'arte e conduttore televisivo britannico. Nel volume, intitolato "Caravaggio, Una vita tra Sacro e Profano" che sarà nelle librerie inglesi dal prossimo 1 luglio, sono raccontati numerosi dettagli inediti della vita dell'artista. Il Telegraph di Londra, che ha recensito in anteprima il libro rivela che oltre a dedicare interessanti pagine allo stile unico del pittore vissuto a cavallo del XVI e XVII secolo, Graham Dixon si sofferma sulla sfrenata brama sessuale di Caravaggio che condizionò estremamente la sua vita. L'autore focalizza la sua attenzione soprattutto sull'ultimo periodo della vita del pittore morto a Porto Ercole 400 anni fa. Nel 1606 Caravaggio uccise a Roma il giovane Ranuccio Tommasoni da Terni. Ma a differenza di quanto ci è stato tramandato, l'omicidio non fu commesso né per un debito non pagato né a seguito di una lite nata durante una partita di pallacorda. Il vero motivo fu passionale: Tommasoni avrebbe sfidato a duello Caravaggio perché quest'ultimo l'aveva disonorato. Il pittore, suggerisce Graham-Dixon che cita alcuni documenti recentemente scoperti negli archivi romani, avrebbe avuto una relazione con Lavinia Giugoli, moglie di Tommasoni: «C'era un'antica ostilità tra i due» - dichiara al Telegraph l'autore - «e Tommasoni volle che ad assistere al duello ci fossero anche suo fratello e suo cognato. (continua...)