I resti presunti di Caravaggio (un paio di ossa in teca di vetro) saranno esposti a Ravenna per poi essere mandati a Porto Ercole mentre la Lega Nord dichiara di volere i resti a Milano. Gente in fila per vedere le ossa e gazzarra mediatica. Era esattamente quello che ci aspettavamo e non volevamo su Caravaggio. Si parla di centinaia di troupe televisive, compreso National Geographic, che hanno fatto ressa per riprendere i pezzi d'osso mentre molto pochi sono stati all'estero i servizi video sulle mostre, le opere e gli eventi culturali..... che tristezza... ci torna in mente un articolo che avevamo pubblicato il 1 dicembre del 2009 e che ci piace riproporvi ora:
Nel segno di Caravaggio (di Nicoletta Retico e Massimo D'Alessandro , Fondatori del Progetto Culturale CARAVAGGIO400)
Non credo ci sia al momento artista più ammirato e analizzato, più leggendario e misterioso di Michelangelo Merisi da Caravaggio. E pensare che in fondo, di quattro secoli di storia dell’arte intercorsi tra lui e noi, è solo da uno che è stato “scoperto”, dato che l’attenzione e gli studi su di lui sono iniziati solo nei primi decenni del ‘900.
E’ Caravaggio l’artista più mediatico o mass-mediale, per dirla in termini attuali, nel senso che i media sono ormai da tempo scatenati alla ricerca dei frammenti dell’affascinante e intricato mosaico della sua esistenza, sempre meno attenti alla sua arte. E quando di mezzo ci sono sesso e ambiguità, soldi ed eccessi, omicidi e risse, inseguimenti e minacce, evasioni impossibili e fughe ricorrenti, protettori potenti e persecutori temibili, fede ed eresia, chiesa secolare e ragion di stato, inquisizione e corruzione, esoterismo e sette, segreti e misteri, criminali e cavalieri, processi e condanne, vendetta e giustizia, indulti e leggi ad hoc ed ora persino trafugamenti ad opera della mafia e confessioni di pentiti, ecco che il personaggio diventa assolutamente contemporaneo e come tale viene trattato relativamente alle sue vicende: alla stregua di un caso di cronaca nera, le cui indagini sono parallele e in alcuni punti fin troppo simili a quelle di tanti nostri protagonisti di vicende politiche e giudiziarie, che ogni giorno riempiono pagine di quotidiani e riviste, programmi tv, salotti e tribunali.
E allora via a “Caravaggio - Cold Case”: caso irrisolto ma che ancora si deve provare a risolvere. “Caravaggio - X-File”: un uomo scomparso misteriosamente nel nulla! “Caravaggio – Chi l’ha visto”: alla ricerca di testimoni che ne diano notizia. “Caravaggio - Enigma”: fu forse omicidio di stato? “Caravaggio - Doctor House”: per scoprire da quale di tre terribili malattie fu consumato. “Caravaggio - Angeli e Demoni”: vittima di un intricato piano ordito dal Vaticano? “Caravaggio – Blu notte”: ricostruzione degli ultimi giorni, fino a quando fu giustiziato da sicari inviati da un boss maltese anziché siciliano. “Caravaggio - C.S.I.”: sulla scia del mistero del suo seppellimento, alla ricerca delle sue ossa per analizzarne il d.n.a. e scoprire la causa mortis. “Caravaggio - “Porta a Porta”: come fare di lui l’uomo nero, processarlo in diretta e sviare l’attenzione dalla sua arte.
Facendo leva sulla leggenda nera, ecco che Caravaggio il rivoluzionario dell’arte diventa invece l’artista maledetto, e un turbine di studiosi, giornalisti e persino forze dell’ordine si scatenano alla caccia di antichi referti medici, atti di morte, cripte, ossa, abiti crociati, documenti, inventari, testamenti e quadri.
Noi di Caravaggio400 non possiamo restare a guardare. La nostra mission (per niente impossible) è promuovere la sua arte, per questo l’accento sulle sue opere, gli studi fin qui condotti, la storiografia e la critica, le conferenze, i restauri, le pubblicazioni, le mostre e gli eventi a lui correlati sono ogni giorno curati e messi in evidenza, proprio per non smarrire il senso della sua arte, che desta grande meraviglia e davanti alla quale non bisogna perdere la capacità di stupirsi e restare incantati. Non vogliamo che la sua importanza come pittore passi in secondo piano per gli episodi biografici.
Oggi, purtroppo, siamo abituati a farci influenzare più dal noir e dal giallo che ruotano intorno a Caravaggio, mentre dovremmo soffermarci sulle emozioni trasmesse da tutte le intense cromie, i contrasti di luce/ombra, i significati reconditi e le pose ardite dei soggetti nelle sue tele. Sono loro che, dopo quattro secoli, continuano a raccontarci una storia, la vera storia di un grande artista che bruciò di passione per la pittura e coltivò il suo talento ardentemente, inseguendo un sogno, quello di esplicitare il proprio genio ed entrare nella leggenda. Inseguito ogni giorno dallo spettro della propria morte, la esorcizzò sulla tela e visse dipingendo per travalicare il tempo e divenire immortale.
E poi, semplicemente, fu a Porto Ercole che Caravaggio, come tutte le leggende e i miti, andò incontro al proprio destino e morì... senza speranza ... ma senza paura ... (...nec spe, nec metu...)
Nicoletta Retico e Massimo D'Alessandro