Si trattasse di una partita di calcio, si potrebbe dire che il risultato è ancora bloccato sullo zero a zero. Ma la squadra di casa preme all’attacco, ha colpito una clamorosa traversa a portiere battuto e si è vista negare un rigore grande come una casa. Sono davvero di Michelangelo Merisi, pittore più celebre con l’appellativo di Caravaggio, alcuni dei poveri resti riesumati a Porto Ercole, dove le fonti fino ad oggi più accreditate sostengono che l’artista sia morto nel luglio 1610? - Una risposta "vera all’85%" - All’85% è l’anodina risposta che giunge in queste ore. Diramata dal professor Giorgio Gruppioni, antropologo dell’Università di Bologna, coordinatore del gruppo di ricerca, che comprende l’università del Salento e il Centro ricerche ambientali di Ravenna. Un po’ più sbilanciato lo storico Silvano Vinceti, presidente del Comitato di ricerca, che afferma: “La ricerca antropologica e le avanzate tecnologie fanno sì che i risultati messi a disposizione dello storico siano credibili e solidi quanto le testimonianze oculari dell’epoca”. E ribadisce la sua certezza che quelle ossa “sono le ossa del Caravaggio”..... LEGGI TUTTO L'ARTICOLO SU "IL SALVAGENTE.IT"